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Cani che sporcano, la soluzione è una muffa coprogafa, il fungo Spinello

22 Febbraio 2023

Ma basta, non se ne può più!! Ormai le cacche dei cani, abbandonate a se stesse, stanno diventando un’emergenza nazionale! Sempre più frequenti le interruzioni dei programmi TV con edizioni speciali dei telegiornali: “Segnalata una nuova cacca sul portone! Ed ora anche su quello del vicino di casa. Il fenomeno sta dilagando. Sconosciuto il cane. Maleducato! Non il cane ma il padrone. Impossibile tracciarne l’identikit. Di chi? Del cane o del padrone? Di entrambi.”

Se poi consideriamo i marciapiedi, le aiuole, ormai son diventati/e un campo di battaglia. 

Peccato però che poi ci si fermi qui: alla denuncia giornalistica e all’invettiva specie se le si pestano; ma di quello che succede alle cacche dopo, nessuno sa niente. Inquietante la cosa!! 

Ci pensa la nettezza urbana? E come? Con le ramazze spalmandole ben bene nelle vie? O raccogliendole una ad una? Non credo proprio. Impossibile assoldare una banda di ippopotami. Troppo costosi! E di conigli? Troppo insubordinati. E allora? Allora contattai degli investigatori privati per chiarirmi l’arcano, ma fatte le dovute ricerche, la loro risposta fu agghiacciante: ” Ci vuole lo spinello, anzi tanti spinelli!!” Ma come? Volete scherzare? Così ci becchiamo anche una bella denuncia per spaccio.

In realtà lo spinello a cui alludono altro non è che un fungo, una muffa più precisamente: lo Spinellus fusiger (Link) Van Tieghen 1875 ,esemplificativo di quelle specie per cui le cacche sono un pasto prelibato. Più che altro lo Spinello è noto come mangiatore di funghi vivi non cotti, e le foto sembrano più riferirsi al gruppo della specie Mucor coprophilus Povah 1917 (mucedo)  che si rivela come una sorta di densa  bambagia  (foto 1); piuttosto che un’intricata ragnatela ricoperta da gocciole di brina ( foto 2), o anche nuvole di zucchero filato.

Ma l’etimologia dello Spinellus  è adattissima per descrivere quella che è la modalità di funzionamento di queste  muffe coprofaghe; perciò l’ho scelta, oltre che per un importantissimo rimando.

Spinellus in inglese  significa “little spike”, ovvero “piccolo arpione ” e fusiger sta per “like a spindle” che significa “come un mandrino” . Quindi una sorta di trapano a corona composto da numerosi sottilissimi filamenti bianchi , detti sporangiofori,  che s’agganciano  alla massa organica morta per poi penetrarla, digerirla, assimilarla, e farla sparire alla vista. Al loro apice infine portano delle minuscole espansioni a dischetto, gli sporangi (visibili aguzzando la vista nelle foto), così chiamati perché contengono le spore, gialle o grigio scure/brune a seconda della loro maturazione, e che pertanto sono responsabili della riproduzione del fungo.

Ma la parola “Spike” non è nuova, anzi è una delle più famigerate degli ultimi anni, perché si riferisce a quella proteina dell’involucro del coronavirus della sars cov 2, responsabile dell’aggancio  alle cellule umane e quindi dell’aggressione infettiva; e proprio dall’insieme di spilli  a forma di testa coronata  che li caratterizza, prende il nome la Famiglia del virus in questione.

Straordinaria analogia!

Straordinario poi considerare che le muffe sono tra gli esseri viventi più antichi della Terra, originate circa un miliardo di anni fa, ben antecedenti dunque la comparsa dell’uomo.

Si vede che a forza di mangiare cacche, hanno acquisito speciali poteri!

Di straordinario  infine c’è anche il fungo nella sua essenzialità . Raramente capita nei funghi di vedere il micelio che ne è la vera pianta.  Il tipico fungo con gambo e cappello, infatti, altro non ne è che il frutto.  Di questa stagione il micelio dei funghi classici lo si può vedere, di colore rossiccio però, quasi esclusivamente per quelli invernali tipo Coprinellus domesticus su legni degradati, ma per il resto è nascosto interrato o inglobato nelle superfici legnose perchè fotosensibile e quindi deteriorabile alla luce. Nel caso dello Spinellus e similari, invece, ci troviamo di fronte al puro micelio fotoresistente, i cui filamenti non sono altro che le ife , ossia i bianchi prolungamenti delle cellule che formano il corpo del fungo.

Tanto basta per assolvere a quel compito di degradazione e pulizia delle cacche mollate che è diventato un guaio insormontabile per la moderna civiltà urbana, nonostante la sua tecnologia e i suoi scienziati.

Ancora una volta doveva pensarci la natura a risolvere i problemi che l’uomo ed i suoi amici a quattro zampe creano, e lo fa in maniera mirabile perché l’effetto che produce è veramente di grande suggestione artistica, un vero spettacolo!

E allora abbiamo trovato anche una risposta alle nefaste previsioni di alcuni commentatori del blog, relativamente alla temuta scomparsa dei funghi per eccesso di cementificazione e di siti logistici.  Basta mandare a passeggiare tante persone maleducate coi loro rispettivi cani nei luoghi incriminati. Assisteremo a breve ad una fioritura di tanti funghi profumati. Uno spasso unico per gli appassionati del genere!

 

 Stefano Araldi

 

6 risposte

  1. Mi sembra che la questione stia diventando un po’ troppo importante. Varie editorialisti del blog ne parlano esponendo ognuno il suo punto di vista. Non credo che questo problema meriti tanta attenzione!

    1. naturale averne a noia, e preferire altro. E’ la prima volta che scrivo sull’argomento, e l’ho fatto in maniera assolutamente originale, svelando le contromisure della natura contro un atto d’inciviltà che giustamente suscita lo sdegno di molti, e su cui non deve mai scemare l’attenzione. Cosa sia più importante poi è un altro bell’argomento. Senz’altro lo è il rischio di guerra nucleare, ma tra il sapere se ha votato il 41 piuttosto che il 42,5% o richiamare al decoro i cittadini, non ho dubbi che lo sia il secondo, ma per me totale libertà a chiunque di scrivere quello che più gli piace, compatibilmente coi limiti del buon senso. Il suo commento tuttavia mi fà pensare che si sia fermata al titolo, visto che pare non abbia colto l’aggancio alla Covid, ad es, che di secondaria importanza non è assolutamente. Personalmente infine di argomenti su cui scrivere ne avrei un’infinità, ma manca il tempo e giustamente anche lo spazio.Cordiali saluti

      1. Risposta condivisibile. Strade in condizioni indecorose e igienicamente molto problematiche sono un problema. E trovo non solo legittimo ma doveroso prenderne atto e cercare soluzioni.

  2. Articolo originale e insolito.
    Richiamare l’attenzione dei cittadini proprietari di cani sulla civile convivenza è sempre utile ed educativo.

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