Caro bollette e dintorni: Cremona ferma, Mantova corre e vince

23 Ottobre 2022

Mentre Mantova lavora per il bene comune, Cremona si fa le pippe. A Mantova il sindaco Mattia Palazzi prende una decisione storica per calmierare i costi del teleriscaldamento con uno sconto di circa 8 milioni di euro sulle bollette. A Cremona maggioranza e opposizione si accapigliano sul conferimento di una medaglia d’oro a Giancarlo Bosio, medico distintosi per impegno e abnegazione in periodo di pandemia. Il designato, visto il casino, salomonicamente rinuncia al riconoscimento e, inconsapevole, appunta al petto del Comune una medaglia di materiale organico assai meno nobile dell’oro, con annessa la relativa figura resa famosa da Emilio Fede. Intanto Renzo Rebecchi e Giuseppe Guzzetti stazionano da anni sul podio in attesa di ricevere l’onorificenza promessa. Poi c’è Angela Cauzzi che ha rifiutato la benemerenza. Ricordare il motivo del diniego, significherebbe aprire una pagina tra le meno edificanti per l’attuale Amministrazione comunale capace di trasformare la medaglia d’oro in una maledizione, impresa più unica che rara.

A Mantova il sindaco Palazzi annuncia: «Ogni singolo euro di extra utile dovuto alle distorsioni di questa fase, a Mantova, torna nelle tasche dei cittadini» (Il Fatto quotidiano, 17 ottobre). A Cremona i consiglieri forzisti Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi e Maria Vittoria Ceraso di Viva Cremona presentano un ordine del giorno da discutere in consiglio comunale. «In un quadro che si fa ogni giorno più difficile per le famiglie e le imprese a causa dell’incremento dei costi e di un’inflazione galoppante che erode il potere di acquisto, il Comune di Cremona è fermo al palo, anzi si appresta ad aumentare le tariffe per i cremonesi». (Cremonasera,19 ottobre). Aspirina per curare la polmonite.

Mantova si è tenuta la Tea, partecipata del Comune «il cui obiettivo è creare valore da condividere con il territorio» (teaspa.it), concetto che ha permesso a Palazzi di promettere: «non ci sarà nessuna speculazione ai danni di famiglie già provate da questi folli rincari. Tea è un’azienda pubblica e qui si dimostra tutta la differenza tra una proprietà pubblica e quella privata nella gestione di servizi pubblici locali». (Cremonasera, 18 ottobre). Cremona ha ceduto Lgh ad a2a, società quotata in borsa e attenta alla distribuzione dei dividendi agli azionisti sparsi in tutto il mondo. Se è interessata al territorio lo è per quegli investimenti che generano ricchezza alla società. Interventi non sempre coincidenti con le necessità reali del territorio stesso. Fosse vero il contrario, non ci sarebbero tentennamenti a spegnere l’inceneritore.

Cremona è passata da padrona a serva con un incremento esponenziale di leccaculo, pronti a giurare sull’affare fatto dal Comune nella cessione di Lgh. È stato scritto più volte, ma ripeterlo non fa male. I citati Malvezzi Fasani, Simi e Ceraso, in un altro documento, scrivono: «Lo avevamo detto con chiarezza in tempi non sospetti ed oggi la realtà è davanti agli occhi di tutti: la svendita di Lgh ad a2a, sostenuta con forza dalla Giunta Comunale, è un’autentica fregatura per i cittadini cremonesi». (vittorianozanolli.it, 22 ottobre).

Piuttosto di niente, piuttosto, ma piangere sul latte versato è da perdenti. La battaglia politica è altra cosa. Non è un comunicato-epitaffio. È azione. Per vincere, per cambiare non bastano le parole. Servono, lo insegna Rocky Balboa, «un passo alla volta, un pugno alla volta, una ripresa alla volta», ma la pratica è sconosciuta sotto il Torrazzo, dove accordi e spartizioni sono più praticati del combattimento. Fa eccezione il Movimento 5 stelle che, piaccia o meno, sulla vicenda Lgh-A2a ha dato la birra a tutti. Ha imbracciato il bazooka e completato le dichiarazioni di critica e di protesta con atti concreti presso gli organismi di controllo e vigilanza. Il Pd, principale sponsor dell’operazione Lgh-A2a, non ha commentato la scelta di Mantova sulla destinazione degli extraprofitti. È rimasto in silenzio, scelta comprensibile.

Secondo il sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti la vendita di Lgh è stata causata dalle condizioni non floride di Aem. Diametralmente opposto il parere dell’ex parlamentare Luciano Pizzetti. «Aem non era prossima al fallimento e la scelta relativa a Lgh è stata fatta per ragioni strategiche e non per via delle condizioni in cui si trovava» (vittorianozanolli.it, 14 dicembre 2021). Uno sul pero e uno sul melo. La Lega, more solito, non pervenuta.

A Mantova, nelle elezioni del 25 settembre, il cremonese Carlo Cottarelli ha battuto la milanese Daniela Santanchè. A Cremona la milanese Daniela Santanchè ha stracciato il cremonese Carlo Cottarelli. A Mantova il sindaco è del Pd, a Cremona pure. Mantova si è presa la sede della Ats Valpadana. Letizia Moratti, assessore regionale alla Sanità, ha assicurato che l’ospedale Poma avrà il Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione (Dea) di secondo livello (vittorianozanolli.it, 18 maggio 2022). Cremona si è accontentata della dépendance dell’Ats Valpadana. Spera di ottenere il Dea con la realizzazione del nuovo ospedale, ottava meraviglia del mondo. Pronto tra alcuni anni, non si sa quanti, «non è ancora chiaro in che modo potrà fornire risultati migliori, in termini di salute, rispetto all’attuale» (vittorianozanolli.it, 22 ottobre). Un mistero, più misterioso della scomparsa della nona legione romana, ma non tale da impedire all’Asst di incontrare stakeholder selezionati con cura tra i più interessati alla costruzione dell’opera e meno al suo funzionamento. Stakeholder – associazioni di categoria, ordini professionali di ingegneri e architetti – dai quali era difficile non ottenere consenso, come è avvenuto. (cremonasera,20 ottobre).  Nel frattempo medici e infermieri restano in panchina in attesa della chiamata. Ma è comprensibile l’inversione dei soggetti consultati.. A tutti piace vincere facile e l’Asst non fa eccezione.

Mantova conta 49 mila abitanti. Cremona 71 mila. Oro e ottone. Abiti griffati e vestiti usati della Caritas. Cioccolato fondente e surrogato. Champagne e bianchino spruzzato con Campari. Si potrebbe proseguire con la storia della Camera di commercio e altro, ma sarebbe un confronto impietoso per manifesta superiorità della città virgiliana. Mentre Mantova corre, acquista un peso politico e raggiunge una posizione di rilievo in Regione, Cremona traccheggia. Discute. Si fa scippare da Montichiari la mostra della Frisona. Posiziona quattro totem per segnare altrettanti quartieri. Ordina «120 stendardi da appendere lungo le vie storiche di accesso alla città», (La Provincia 22 ottobre) che in un periodo di vacche magre, sono la brioche di Maria Antonietta da distribuire al popolo affamato. Cremona conta come il due di coppe quando la briscola è denari. Con linguaggio poco affine al suo stile di città aristocratica decaduta, conta un cazzo. La colpa? Non solo della politica. Ma si può migliorare. Lo sanno coloro che hanno visto almeno due volte Il Corvo: «Non può piovere sempre». Ma ne sono certi anche quelli che hanno letto Cent’anni di solitudine: «Non può piovere per tutta la vita». E’ una speranza. Un augurio. Un imperativo se Cremona decide di non morire. Se smette di farsi delle pippe e incomincia a lottare. Ad alzare la testa.

 

Antonio Grassi

3 Responses

  1. la medaglia di gradevole consistenza di cui dice andrebbe assegnata anche in altri ambiti della vita istituzionale ed in altre località. Pensiamo alla lotta allo smog del sindaco SALA che impedisce alle forze dell’Ordine di andare a lavorare o peggio ancora di tornare a casa dopo il turno di lavoro, salvo cambiare macchina

  2. Bravo Antonio come sempre preciso documentato ed incisivo, anche nella valutazione personale. Mezze s….. i nostri politici. Non emergeranno mai dal letamaio in cui sono nel quale hanno buttato anche noi cittadini di sinistra di destra di qualsivoglia partito. È ora che parlino di cose concrete e non sempre di …..la nostra bella città….la nostra cultura…solo x dare aria alla bocca, ma mai concretamente dimostrato con fatti. Basta avete rotto siete inguardabili ed inascoltabili.

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