“Alla vigilia della Commissione di Vigilanza, ho deciso di intervenire sulla questione dell’affidamento del servizio S.A.A.P. alla Cooperativa Progetto A di Bergamo per riportare la discussione ad un livello prettamente politico. La situazione di incertezza della continuità educativa per i bambini disabili di Cremona a scuola e della stabilità occupazionale dei loro educatori è causata dalle decisioni della giunta Virgilio e delle precedenti giunte Galimberti, di cui l’attuale Sindaco faceva parte”. Lo dice Alessandro Portesani capogruppo della Lista Civica ‘Novità a Cremona’.
“Le recenti prese di posizione, travestite da rassicurazioni, dapprima dell’assessore Della Giovanna, poi della cooperativa aggiudicataria Progetto A e in ultimo dei capigruppo della maggioranza di sinistra, lasciano intendere che non ci saranno problemi o, peggio, mettendo le mani avanti, che se ci saranno criticità saranno causate dalle cooperative uscenti o dagli educatori impiegati – spiega Portesani -. Sono invece le scelte delle ultime tre giunte di sinistra che hanno amministrato la nostra città e la totale incapacità della giunta Virgilio di programmare i servizi di welfare a Cremona che genereranno discontinuità di servizio, impoverimento del sistema dei servizi del territorio e perdita di competenze professionali fino ad oggi in capo alle cooperative del nostro territorio. Queste scellerate scelte partono da lontano e per comprenderne la radice bisogna ritornare al 2017, anno in cui il Comune di Cremona decise di “accantonare” la positiva esperienza dell’accreditamento del Servizio per l’Assistenza all’Autonomia Personale promosso da Azienda Sociale Cremonese, di cui lo stesso Comune di Cremona è socio e ente capofila”.
“Fino a quel momento una famiglia residente a Cremona poteva liberamente scegliere l’agenzia educativa a cui rivolgersi per la declinazione dei progetti di vita (scolastica e non solo) per il loro figlio disabile, tra un elenco di soggetti in possesso di tutti i requisiti di qualità ed organizzazione necessaria. Da settembre 2017, invece, il Comune di Cremona avviò una “co-progettazione”, con l’intento di innovare i contenuti del servizio e di far crescere il sistema dei servizi territoriali. Tale esperienza, dopo un paio di proroghe, si chiuse nel 2021. Da settembre 2021 in poi, mentre nel resto della provincia si ritornava ad utilizzare l’accreditamento come modalità per l’affidamento di questi servizi, il Comune di Cremona decise di utilizzare la modalità di affidamento delle “procedure aperte”. Quindi, mentre i genitori con figli disabili di Bonemerse, Malagnino o Castelverde, possono scegliere liberamente l’agenzia educativa più rispondente al progetto di vita dei loro figli, i genitori di Cremona non scelgono nulla, perché un’asettica procedura di comparazione delle offerte ha già scelto per loro. Questa decisione appare assurda, in quanto il Comune di Cremona è socio di peso di Azienda Sociale del Cremonese, che ha fatto scelte diametralmente opposte, garantendo continuità e qualità del servizio. Sarà interessante capire perché il sistema di accreditamento che al Comune di Cremona va bene per affidare i servizi di Assistenza Domiciliare Minori e di Assistenza Domiciliare agli anziani, non va bene, invece, per il S.A.A.P.” dice ancora il capogruppo di ‘Novità a Cremona.
“Inoltre, il “costoso” lavoro di co-progettazione durato ben quattro anni, che ha coinvolto il Comune di Cremona e la rete delle cooperative del territorio, viene buttato via e azzerato dalla scelta di passare a “procedure aperte” di affidamento, che per definizione potevano portare all’effetto, che oggi si è verificato, di affidare il servizio a realtà che non hanno mai gestito servizi sul territorio cremonese e che sono completamente estranee all’attività di co-progettazione e collaborazione sussidiaria che ha caratterizzato per anni il nostro sistema di welfare territoriale – spiega Portesani -.. Queste sono le incomprensibili ragioni che porteranno inevitabilmente e irrimediabilmente discontinuità di relazione e disagi ai bambini disabili, alle famiglie, agli operatori, agli insegnanti, alle scuole del nostro territorio”.
“Nella migliore delle ipotesi l’Amministrazione Comunale è colpevole di non aver valutato gli effetti del ricorso alle “procedure aperte” per l’affidamento di questi delicati servizi, svilendo l’impegno condiviso per anni con le realtà del terzo settore del territorio per innovare e sviluppare il sistema di welfare. Il tema va oltre l’esito della gara S.A.A.P. È, invece, culturale e politico. Ha a che fare con la libertà delle persone: la libertà per i cittadini di scegliere i percorsi educativi più in linea con i loro progetti di vita, la libertà per gli educatori di scegliere dove e per chi lavorare. È inaccettabile che i cittadini cremonesi siano stati privati di questa libertà ed è indegno il tentativo, neppure troppo velato, di addossare agli operatori o alle cooperative uscenti la responsabilità di eventuali disagi; infatti è sacrosanta la libertà di questi operatori di decidere di rimanere a lavorare presso le cooperative del territorio che hanno scelto, in cui sono stati formati e di cui, spessissimo, sono soci”, aggiunge Portesani.
“Novità a Cremona eserciterà ogni possibile funzione istituzionale e di controllo per andare a fondo di questa vicenda e per evitare che quanto avvenuto si ripeta in futuro, nel solo interesse del diritto dei cittadini cremonesi di ricevere servizi di qualità, capaci di rispondere in modo puntuale e personalizzato ai loro bisogni”, conclude Portesani.