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Castelleonese. ‘Buca, sasso, buca con acqua’: Tognazzi direbbe voragini

24 Ottobre 2023

Tra poco, il 27 ottobre, saranno trentatré anni che il grande Ugo Tognazzi ci ha lasciato. Uno dei simboli di Cremona, assieme a quelle altre tre o quattro T maiuscole che rendono la nostra città famosa nel mondo e meta di conquista da parte di “Life Companies” che fabbricano metano e distribuiscono energia, costruttori di autostrade alla ricerca di sponsor politici, edificatori di supermercati e centri commerciali per i quali invece basta la parola.

Già, Ugo Tognazzi. Lo ricordiamo tutti in uno dei suoi film più belli, Il Federale, allorché, alla guida di una motocicletta (Gilera?) con sidecar avverte il passeggero dello stato della strada che stanno percorrendo: “Buca, sasso, buca con acqua”. Parole indelebili alla memoria dell’ignaro automobilista che si trovasse a passare per la strada provinciale SP 415 Paullese, laddove essa muta il suo nome in quello più familiare di via Castelleonese e volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di imprese commerciali, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi ad un tratto, a tramutarsi nel percorso stradale così ben descritto dall’indimenticabile Ugo: “buca, sasso, buca con acqua”.

Ad un osservatore attento non sarà tuttavia sfuggita la grande differenza tra lo stato delle strade nel 1944 e quelle odierne: non che oggi le buche non esistano più, però in un processo evolutivo tendente alla perfezione, anche le buche si sono evolute. In voragini.

 

OCTOPUS

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2 risposte

  1. Percorrere la Castelleonese (forse in direzione Cremona è anche peggio!), è quasi una prova di sopravvivenza. Una vergogna. Non so di chi sia la competenza, ma so che nessuno si è dato da fare adeguatamente, in modo da rendere una delle strade principali di accesso alla città tranquillamente percorribile. Chi deve denunciare? A chi? Chi deve intervenire? A parte gli utenti che hanno segnalato il tutto in innumerevoli occasioni… Vergogna!!!

  2. Anche in questo caso un po’ di memoria storica non guasterebbe.
    Le Province sono Enti da sempre importantissimi, deputati alla gestione di discipline cruciali (quali urbanistica, agricoltura, ambiente, trasporti, rifiuti…), proprietari di immobili di primaria importanza (tra cui tutte le Scuole Superiori della Provincia e tutte le Strade ex Statali, quali sul nostro territorio, ad esempio la via Bergamo, la via Brescia, la via Persico, la via Mantova, la via Milano e, per l’appunto, la Castelleonese…), fino a qualche anno fa ricchi di competenze professionali di elevata qualificazione (chimici, fisici, tecnici ambientali, ingegneri, geologi, agronomi, dal grande profilo ed esperienza).
    Tra il 2014 e il 2016 qualche genio ha invece pensato di raccontare agli italiani che si trattasse di istituzioni inutili e costose, proponendo una riforma populista per abolirle, abortita a metà strada col fallimento del referendum del dicembre 2016.
    A fronte del fallimento della manovra, in quei due anni il governo ha tuttavia incentivato con tutti i mezzi la fuga del personale dalle Province, ha trasformato i suoi organi deliberanti in gruppi di dopolavoristi e soprattutto ha ridotto al lumicino i loro bilanci.
    Il risultato è sotto gli occhi di tutti: scuole che vanno a pezzi, strade piene di buche e uffici in forte difficoltà a gestire le procedure complesse di cui la legge continua giustamente a pensare tali enti protagonisti.

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