Dopo questa prima lezione di realpolitik forse saranno più i giovani che penseranno di allontanarsi da una città così retrograda che quelli che decideranno di impegnarsi in politica.
A loro voglio dire che c’è una prospettiva diversa da cui si può guardare la città e chi la abita che non è quella di colui che pensa di aver amministrato per 10 anni in maniera illuminata e si offende se i cittadini non gli riconoscono i meriti e i successi che umilmente non perde occasione di attribuirsi.
Lo “sperùm” del nonno non è segno di ingratitudine o di incapacità di apprezzare il bello e il nuovo ma esprime la legittima preoccupazione di un cittadino che ha sperimentato come nella nostra città gli spazi pubblici siano poco curati in termini di manutenzione dell’arredo, dei giochi e del verde, poco puliti, poco illuminati la sera, poco presidiati e carenti di cestini per le deiezioni dei cani. Dicendo “sperùm” il nonno voleva solo affidare al suo Sindaco la speranza, l’auspicio, il desiderio che quel parco riqualificato potesse rimanere curato come il giorno dell’inaugurazione per essere luogo di aggregazione per famiglie e anziani e non di degrado o teatro di episodi di vandalismo e maleducazione. E’ lo stesso “sperùm” di alcuni presidenti dei Comitati di Quartiere che esprime non disimpegno ma la speranza di essere ascoltati rispetto a quello che si segnala o propone.
C’è poi lo “sperùm” dei cittadini e dei negozianti rispetto all’auspicata revisione dell’attuale sistema della raccolta differenziata che non significa non essere ambientalista ma solo desiderare di non ritrovarsi i sacchi e i bidoni della spazzatura davanti a casa o al negozio fino a pomeriggio inoltrato, come sta accadendo negli ultimi giorni con il caldo in pieno centro storico. E ancora lo “sperùm” degli automobilisti che non esprime una lamentela fine a se stessa verso lavori stradali, certamente necessari, ma rappresenta l’auspicio di una miglior coordinazione e programmazione dei cantieri, anche d’estate!
Lo “sperùm” del cremonese è quindi qualcosa che bisogna avere l’umiltà di ascoltare e non di criticare perché è scomodo, non piace, non è gratificante. Perché poi accade che chi non si sente protagonista della sua città non solo non dice più “sperùm” ma nemmeno va a votare come ci ha appena dimostrato il 50% degli elettori. Io affido il mio personale “sperùm” al sindaco Virgilio e alla sua Giunta affinché non tradiscano quella promessa fatta in campagna elettorale di discontinuità rispetto agli ultimi 10 anni nella speranza che al “Principato” di Galimberti possa davvero seguire una bella pagina di democrazia partecipata che non denigra i “sudditi” ma esalta e promuove le qualità e le potenzialità dei cittadini per far crescere insieme l’intera comunità.
Maria Vittoria Ceraso
capo gruppo Oggi per Domani
2 risposte
In molti abbiamo riposto nella dottoressa Ceraso la nostra fiducia e le nostre speranze di ripartenza. E continuiamo a riporle in lei. Il suo è un bel discorso, “sperum” che il sindaco Virgilio non resti sordo e insensibile, che non tiri dritto per la sua strada com’è stato fatto in passato. Ha promesso di ascoltare, speriamo che non sia solo un inutile, semplice, arrogante stare a sentire.
La capogruppo Ceraso ci mette a parte del suo personale ‘sperum’ al sindaco Virgilio ‘perché si apra una bella pagina di democrazia partecipata’ e invoca ‘una prospettiva diversa da cui guardare la città’ per poi declinare quelli che evidentemente considera i problemi non risolti che ravvisa nell’arredo trascurato dei parchi, nella gestione dei sacchi della spazzatura e nelle lamentele degli automobilisti alle prese con discutibili programmazioni dei cantieri ‘anche d’estate’. Alla capogruppo Ceraso dico che il mio ‘sperum’ investe ben altri aspetti della vita cittadina quali il diritto alla salute considerato che Cremona è 1^ in Italia per morti premature e per mortalità da tumore, 1^ in Italia e in Eu per mortalità da polveri sottili con incidenze altissime per patologie respiratorie, nascite pretermine, leucemie con un +23% in città e un +47% nei comuni del distretto rispetto alla media provinciale. Di questo si dovrebbe occupare la politica insieme a una buona gestione del capitolo sanità su un territorio che ha pagato al covid il prezzo in percentuale più alto al mondo in ragione di un’organizzazione sanitaria ospedalecentrica quanto ad investimenti che ora si riconferma col progetto di un nuovo ospedale costosissimo e finalizzato a scaricare volumi importanti di assistenza su un territorio sguarnito di strutture pubbliche efficienti col retro pensiero neanche troppo nascosto che sarà il privato a rispondere (meglio se in solvenza come già avviene) ai bisogni sanitari dei Cremonesi. Rispetto a questi problemi, che fanno il paio poi con quelli dell’inquinamento e della cementificazione selvaggia di cui la città muore, la gestione dei parchi e dei sacchi della spazzatura sono nell’agenda della buona politica corollari da note a piè di pagina.