Il 7 agosto scorso Paola Tacchini, consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Cremona Cambia Musica, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta sulla vicenda delle scorie contaminate da Cesio 137 partite dall’acciaieria Arvedi, imbarcate a Trieste, intercettate alla capitaneria di porto di Cagliari, città dove dovevano essere smaltite e delle quali è stato ordinato dalla locale prefettura il reinvio al mittente. L’interrogazione è indirizzata al sindaco Andrea Virgilio e all’assessore all’Ambiente Simona Pasquali. Questa iniziativa politica fa seguito a quella analoga promossa dal Movimento 5 stelle in consiglio regionale alla quale è già stata data risposta che ripubblichiamo in calce a questo articolo.
”Da notizie apprese a mezzo stampa – così recita l’interrogazione – 8 container provenienti dalla locale Acciaieria Arvedi e diretti in Sardegna sono stati fermati dalla capitaneria di porto per valori fuori norma dl Cesio, sostanza notoriamente pericolosa per la sua radioattività. Sempre a mezzo stampa si apprende della costituzione presso la prefettura di Cremona di un tavolo a questo tema dedicato le cui risultanze sono state sommariamente rese note dai media locali”.
”Considerato che da subito, anche a livello regionale, sono state fatte delle interrogazioni per richiedere approfondimenti nel merito e appurato che consultandomi con alcuni esperti, pare verosimile e probabile che, tutti e 30 i container inviati in Sardegna, siano destinati a essere riconsegnati alla Acciaieria Arvedi – scrive Paola Tacchini – e quindi nella nostra provincia, costituendo, di fatto, un pericolo e un rischio per la sicurezza e la salute pubblica e atteso che l‘Osservatorio attività metallurgiche in seno al Comune di Cremona non si è riunito per trattare la problematica sopra esposta, si interrogano il Sindaco e l’Assessore all’Ambientee per conoscere:
1 – A quali tavoli in Prefettura il Comune di Cremona abbia partecipato sul tema Cesio e acciaieria Arvedi, con quali rappresentanti (indicare gli amministratori anche dell’uscente mandato e dell’attuale e tecnici), le date di convocazione e copia di eventuale verbale;
2 – Se corrisponde al vero l’informazione che i container respinti in Sardegna sono destinati a tornare a Cremona, in che tempi questo avverrà, quanto sosteranno i container sul territorio e dove verranno ubicati;
3 – In caso affermativo del punto 2: quali misure di sicurezza sono state condivise con Prefettura e Arpa;
4 – In caso affermativo del punto 2: se l’acciaieria ha già presentato un nuovo piano di smaltimento delle scorie radioattive;
5- Se non si ritenga di convocare a brevissimo un Osservatorio attività metallurgiche per informare il Consiglio comunale di quanto assunto nei tavoli prefettizi.
6 risposte
Secondo quanto dichiarato in via ufficiale i rottami metallici radioattivi sono entrati in fabbrica superando i controlli (controlli?) e nessuno se ne è accorto. Poi sono uscite dalla fabbrica le polveri inquinate, hanno superato i controlli (controlli?) e nessuno se ne è accorto. Il materiale radioattivo arriva tranquillamente in Sardegna trasportato da camion e navi e finalmente qualcuno se ne accorge. In Sardegna, mica da noi.
Sarà successo altre volte? Magari, tanto nessuno se ne accorge. Poi , quando per la prima volta qualcuno se ne rende conto, ARPA e prefettura sostengono che tutto va bene, tutto è sotto controllo (vedi sito del Ministero degli Interni) e non se ne parla più. O meglio, non se ne deve parlare. Bene così, a oriente il biometano, a occidente il cesio radioattivo. Per fortuna a sud c’è il fiume, chissà che non ci si debba annegare, prima o poi.
Immagina se quei rottami fossero gli stessi esposti all’aria e alle intemperie nel parco rottami prospicente le case!
Quali controlli? Chi controlla? Che enti dovrebbero tenere alla salute dei cittadini? Ma lo sanno che Cremona è tra le più inquinate di Europa? E per questo che evitano indagini e studi epidemiologici?
Perfetto e mi raccomando tutti in silenzio!
La politica cremonese, soprattutto quella di sinistra….avendo praticamente sempre governato, non si è mai messa a discutere col padrone….
E si potrebbe aggiungere la doverosa domanda: perché in acciaieria ci sono scorie contenenti Cesio?
Mah, dipende da dove arrivano i rottami metallici da trasformare in magnifici laminati, prodotti senza inquinare ( così dicono ma forse non si riferiscono all’ inquinamento radioattivo). Magari il materiale da lavorare è un sommergibile nucleare in demolizione e che nessun altro al mondo vuole comprare. Chi lo sa? L’ unica cosa sicura è che il nucleare è finalmente tra noi. Urrà.