Buone notizie in arrivo per i cremonesi: secondo la classifica di Newsweek* l’ospedale di Cremona si colloca al 78° posto (su 131) tra tutti gli ospedali italiani analizzati, una posizione che rappresenta un bel passo in avanti rispetto al piazzamento dell’anno scorso, quando era al 95° posto su 112 esaminati. Certamente meglio rispetto all’ospedale di Mantova (al 103° posto), che però è sede di quel mitico DEA di secondo livello che purtroppo la normativa attuale non consente di attribuire a Cremona.
Certo il 12° posto in Italia dell’ospedale di Brescia è una posizione inarrivabile, però Cremona è messa assai meglio rispetto anche a Lodi, Piacenza, Crema (113°). E il Maggiore non appare troppo distante dalla Poliambulanza di Brescia che, nonostante abbia guadagnato la Terapia Intensiva Neonatale precedentemente attribuita a Cremona, si colloca in 64^ posizione. Molto bene anche l’ospedale di Treviglio-Caravaggio in 56° posizione, in grado di guardare dall’alto in basso anche la Poliambulanza.
Parlando di categorie certamente superiori, va rilevato che l’ospedale Niguarda di Milano è al secondo posto tra tutti gli ospedali italiani, preceduto solamente dal Policlinico Gemelli di Roma. Va poi sottolineato che non sembra avere alcuna importanza la data di costruzione di un ospedale rispetto alla qualità e quantità delle prestazioni che la struttura è in grado di offrire: ad esempio il Gemelli (migliore ospedale italiano) è stato inaugurato nel 1964; il Niguarda (al secondo posto) è del 1939; l’ospedale di Brescia (12 posto) è del 1950. Forse allora non è tanto la vetustà di un edificio a determinarne le capacità di assistenza e cura, quanto una corretta gestione, investimenti intelligenti, amministrazione non vessatoria, coinvolgimento del personale. Se poi confrontiamo l’ospedale San Matteo di Pavia (7° posto in Italia e inaugurato nel 1932) con la Poliambulanza (64° posizione e che risale al 1977) forse riusciamo a renderci conto che la qualità di un ospedale, almeno secondo i dati disponibili, appare del tutto indipendente dalla data di costruzione.
Dobbiamo allora essere contenti nel registrare il notevole passo in avanti nella qualità dell’assistenza ospedaliera cremonese, ottenuta da personale eccellente, motivato e nonostante le grosse difficoltà con le quali si deve confrontare quotidianamente. Una condizione che dovrebbe far riflettere chi sostiene che la sanità sia una problema di pura e semplice edilizia. Forse l’investimento migliore che si potrebbe fare è quello relativo alle persone, al loro supporto, al loro coinvolgimento.
Per soddisfare la legittima curiosità dei lettori, ecco alcuni dati relativi alla classifica generale nmondiale. Il Niguarda, secondo nella classifica nazionale è 52° in quella mondiale; 57° nel monsdo l’IRCCS ospedale San Raffaele Gruppo San Donato e 3° in Italia. Al 66° posto nel mondo il Polinclinico Sant’Orsola Malpighi di Bologna. L’ospedale Policlinico San Matteo di Pavia è 117° al mondo, 118° l’Azienda ospedaliera di Padova, 135° l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
Pietro Cavalli
* I dati che hanno permesso di stilare la graduatoria fanno riferimento ad almeno quattro parametri valutati sui dati forniti dal ministero della Salute e Agenas:
-efficienza, vale a dire quanto un ospedale riesce ad ottenere i risultati attesi in relazione alla salute dei pazienti (ad esempio la sopravvivenza a 30 giorni da un particolare intervento chirurgico)
– sicurezza, vale a dire quanto un ospedale è in grado di prevenire complicazioni durante l’assistenza (ad esempio il numero di pazienti che ha complicazioni dopo un intervento chirurgico)
– appropriatezza, vale a dire quanto il servizio offerto dalla struttura sia conforme alle migliori pratiche assistenziali
– competenza, vale a dire una serie di indicatori che valutano ad esempio il numero di prestazioni eseguite (maggiore è il volume dell’attività, maggiore vengono considerate l’esperienza e la competenza degli operatori).
10 risposte
Stupisce la compattezza senza incrinature del fronte che sostiene il progetto di demolire il Maggiore e di costruire ex novo, fronte che vede allineati partiti, sindacati, istituzioni. Stupisce che si dica sì al progetto come ad un assioma senza addurre dati a sostegno, senza avere studiato le carte e ragionato su di esse, chiusi in maniera aprioristica al confronto con chi ha dati e carte dalla sua. Ma stupisce ancora di più che si neghi ai cittadini( e ciò alla vigilia di una tornata elettorale) il diritto all’informazione che è tale quando non si ferma all’enunciato ma aggancia le scelte alla concretezza dei dati, alla registrazione dei bisogni e alla valutazione delle priorità. Fuori da questa ottica da parte di partiti, sindacati e istituzioni non c’è servizio alla collettività ma solo arbitrio.
Direi un’ottima performance anche alla luce della sempre più preoccupante carenza di personale.
Questi dati parlano di professionisti seri competenti e i risultati sono lì misurabili e misurati.
Chi continua ad essere assente è il vertice strategico ..quello che commissiona analisi del fabbisogno di cura per programmare l assetto del futuro ospedale partendo da dati del 2019 che sono già vecchi oggi (soprattutto sulla copertura della dotazione organica), figuriamoci come sarà attendibile l’analisi tra 10 anni quando il nuovo ospedale DOVREBBE aprire le porte.
Mario Giordano sta facendo vedere cosa succede a Foggia dopo la costruzione del nuovo ospedale. Le ambulanze trasferiscono i pazienti dal nuovo al vecchio😂😂 Sono stati bravissimi come lo saranno a Cremona
Ottimo scoop! Lascia però ancora di più l’amaro in bocca il pensiero che se avessimo e avessimo avuto politici eletti da noi adeguati e pronti a darsi da fare davvero per il territorio che dovrebbero e avrebbero dovuto rappresentare la situazione potrebbe essere sensibilmente migliore. Invece siamo sempre stati trattati come terra di conquista o abbiamo eletto persone senza quel carisma, quella autorevolezza, quel peso che avrebbe consentito di farsi valere. O anche peggio: persone che hanno svenduto un ospedale funzionante in cambio di quattro muri, un laghetto e un parco giochi. E i candidati che ci apprestiamo a votare sono fermi lì. Povera Cremona. Ancora una volta e sempre di più facciamoci sentire forte!
Grazie Dr Pietro Cavalli
La tua ricerca e il tuo articolo sono molto importanti per informare gli abitanti della provincia di Cremona, che frastornati dai giochi di prestigio di un architetto e da politici che pensano che un ospedale sia un luna park, dove il divertimento nasconda la realtà della sofferenza e della lotta per la sopravvivenza, ci informi con dati scientifici dove i miglioramenti e ahimè le difficoltà e i fallimenti sono misurati da parametri e da variabili eguali per tutti.
Un confronto fra gli ospedali che ci dice chi nel tempo migliora e chi solo lancia dei dati e spera di vincere un consenso tra persone tenute volutamente all’oscuro rispetto a quanto dovrebbe sapere per valutare dove affidare la propria salute.
Ma la grande maggioranza della gente non può permettersi di scegliere di farsi curare in un Ospedale che pur sa essere di grande prestigio. A Cremona abbiamo l’Ospedale Maggiore e sempre più cittadini vengono informati, grazie purtroppo solo ad alcuni media che hanno come primo obiettivo una vera informazione. E’ in questo Ospedale che si devono migliorare i quattro parametri che tu citi, e non è prioritario il “vestito che indossi”
Il “movimento per la riqualificazione dell’Ospedale Maggiore di Cremona” guarda a questo obiettivo come un parametro di informazione e di partecipazione di tutti gli abitanti della provincia che anche attraverso noi potrà permettere di FERMARE l’assurdo progetto di un nuovo Ospedale
I cremonesi hanno osservato l’anno di inaugurazione degli ospedali nominati? Gemelli 1964, Niguarda 1939, San Matteo 1932, Ospedale di Brescia 1950. Non a caso l’ottimo dottor Cavalli sottolinea questo dato! Il nostro ospedale, inaugurato nel 1971, è un ragazzino! Saranno stati realizzati con criteri antisismici? Il dato in base al quale il nostro ospedale è stato giudicato vecchio e da abbattere, a quanto ci è dato sapere, è questo: la mancanza di sicurezza in caso di terremoto. Eh già, perché a Cremona storicamente i terremoti hanno mietuto vittime e crolli con frequenza da non sottovalutare. Di fronte a oggettive motivazioni e a dati concreti che hanno risposto i politici? Nulla. O non sanno che cosa dire, o non possono dire niente. Quali sono i veri motivi per cui bisogna abbattere l’ ospedale? Silenzio totale. Sono stati smantellati reparti importanti che funzionavano benissimo per regalarli ad altre strutture pubbliche e private e poi negare a Cremona il DEA di secondo livello ( promesso e garantito più volte dai vertici regionali e anche da esponenti di spicco cremonesi). A livello locale politicamente tutti si sono inchinati agli ordini delle menti che così hanno deciso senza opporre resistenza. Vergogna! I candidati sindaci ora tacciono, continuano con il silenzio sulle ali della continuità o della rassegnazione. Parlano dei giovani, di politiche a favore delle famiglie e della natalità, ma tutti i cittadini, neonati, ragazzi, giovani, adulti e anziani hanno bisogno e diritto di poter contare su un ospedale e su una sanità sicura e preparata. Sono i medici che fanno la sanità e i dati esposti più volte su questo blog sia dal dottor Cavalli che da altri collaboratori ne sono testimonianza. Possono confutare questo Portesani e Virgilio? Ci dicano come i muri e il luna park saranno alla base della salute dei cittadini e potranno contribuire alle terapie che verranno portate all’interno della costruzione progettata. La realtà è che non sono in grado di dirci qualcosa di serio che possa confutare gli argomenti che provengono da molti fronti e che non sono stati considerati se non con sufficienza. E ora che abbiamo un direttore esperto in cantieri…che cosa ce ne facciamo se non gli facciamo esprimere le sue doti sul campo? L’hanno mandato qui apposta! Arroganza, non conoscenza, ordini di scuderia, incapacità di ascoltare, mancanza di argomenti concreti e oggettivi: su queste basi sarà edificata l’ottava meraviglia del mondo che sarà oggetto di visite guidate come la piazza del Comune e il Torrazzo.
La supponenza, l’arroganza con cui siamo stati trattati noi cremonesi da quando ci è stata imposta senza valide motivazioni questa follia dell’ospedale sono senza limiti. Stiamo per votare: siate rispettosi candidati delle opinioni dei vostri concittadini! Rispondete alle domande con argomentazioni almeno accettabili, se non valide. Parlate dei giovani che la nostra città accoglie, ma bisogna rassegnarsi al fatto che i giovani, siano autoctoni o importanti, sono di passaggio. E questo grazie a chi vi ha preceduto. Ma gli anziani e i bisognosi di cure e di un ospedale sicuro e in grado di garantire terapie e assistenza hanno necessità di medici e di personale debitamente organizzato ed efficiente. Per il Prater o Disneyland si và a Vienna o Parigi, se si sta bene!
E il San Raffaele? Che posto occupa in classifica, dottor Cavalli?
Terzo posto per il San Raffaele, quarto per Humanitas, quinto per Sant’ Orsola ( Bologna)
Il testo di Pietro Cavalli è chirurgicamente perfetto e fa da pietra tombale sull’affair nuovo ospedale. Pietra tombale perché, leggendo i commenti, vedo che tutti sono ancora propensi a credere che qualcosa potrà ancora cambiare e che la politica si possa ravvedere con buona pace di movimenti e comitati che tanto hanno fatto per mandare chiari segnali all’opinione pubblica. Il tempo per un ravvedimento da parte della classe politica non è scaduto ora, non c’è mai stato perché le intenzioni erano chiare ab initio. A mio parere solo un magistrato in carriera o l’avvicendamento di un nuovo governatore regionale (sì, ma di che estrazione politica?) potrebbero modificare lo stato delle cose.