In apertura di seduta del Consiglio comunale di Cremona, il 26 maggio, ha preso la parola il presidente Luciano Pizzetti, affiancato dalla vicepresidente Jane Alquati, ha dichiarato: ”A seguito di fatti criminogeni, i cui responsabili peraltro sono stati prontamente individuati dalle forze dell’ordine (i più arrestati, altri in attesa di provvedimenti restrittivi da parte dell’Autorità Giudiziaria), si è ingenerato in città un clima di apprensione e timore. Tale clima, prendendo le vie dei social media, si è trasformato in attacchi verbalmente e figurativamente violenti e ignobili nei confronti di rappresentanti delle istituzioni, nel nostro caso nei confronti del sindaco, dell’assessore Canale, della consigliera Vittoria Loffi e di altri. Una sorta di agorà virtuale quale dovrebbe essere il mondo social, si trasforma in una stanza poco santa della novella inquisizione populista. Preoccupazioni e paure si trasformano in rabbia, e la rabbia in un doppio odio, razziale oltre che politico. Tutto ciò non è accettabile perché gli atti violenti, le affermazioni violente minano la convivenza civile e la tenuta di una comunità. Una democrazia non è un linciaggio. La critica e le sollecitazioni sacrosante non possono essere una fuga dal senso civico. Ciascuno è chiamato a fare la propria parte di rinnovato civismo responsabile, i mezzi di informazione nella loro libertà e nella consapevolezza di ciò che accade, la politica e i suoi esponenti nel non alimentare questo clima con una battaglia delle idee come Costituzione comanda, stando attenti al linguaggio amplificato ed esasperato che porta a conflitti sociali non governabili e allo sfilacciamento progressivo della comunità, verificando le notizie prima di farle oggetto di polemica fuorviante. I capigruppo consiliari hanno inteso di non voltarsi dall’altra parte, si sono fatti carico, con responsabilità, non solo di dire che ci si fermi prima del dirupo, ma di non concorrere ad alimentare questo clima. In questo Consiglio il confronto è sempre stato positivo e utile, ficcante quando è servito, ma rispettoso e rivolto al bene comune. Ciò che accade qui deve accadere anche fuori da questa aula, non vogliamo conoscere solo il dottor Jekyll, non solo mister Hyde. E’ questo l’impegno dei capigruppo consiliari di cui l’ordine del giorno di cui ora do lettura sottoponendolo alla vostra attenzione e alla condivisione della Giunta”.
Il presidente Pizzetti ha quindi dato lettura dell’ordine del giorno urgente sottoscritto da tutti i capigruppo consiliari. Eccolo.
Premesso che:
i molteplici gravi episodi di aggressioni e vandalismo accaduti in città hanno generato un clima
d’odio sfociato in attacchi verbali e minacce violente, soprattutto sui social, verso le istituzioni
cittadine, in particolare verso sindaco, assessori e consiglieri; il miglior modo per combattere e arginare la violenza a cui stiamo assistendo in questi giorni non può essere quello di alimentare un clima di contrapposizione, divisione e delegittimazione di chi ricopre ruoli amministrativi, ma al contrario e’ necessario promuovere, attraverso un’alleanza tra istituzioni e cittadini, un fronte comune ricostruendo un clima di fiducia, rispetto e collaborazione per dare più concretezza alle azioni messe in campo dalla politica, per quanto si sua competenza, dalle forze dell’ordine, per combattere e arginare i comportamenti illeciti;
in questo contesto anche il dibattito politico, per quanto possa risultare acceso e non privo di
tensioni, deve impegnarsi a promuovere un dialogo e un confronto costruttivo, nel pluralismo delle idee e delle posizioni, attraverso l’uso di parole che pur esprimendo critiche risultino sempre
rispettose della persona e delle Istituzioni che essa rappresenta;
la centralità della comunicazione infatti, in tutte le attività istituzionali, è intesa come funzione di avvicinamento dei cittadini al Comune e come “stile” di comunità, attenta, partecipativa e non
ostile;
è interesse di tutti favorire le azioni che permettono di costruire il benessere della comunità
cittadina anche facendone crescere la sensibilità sull’uso di un linguaggio rispettoso e non ostile.
Considerato che:
l’associazione Parole Ostili, nata a Trieste nel 2016 ha elaborato il Manifesto della comunicazione non ostile contro la violenza nelle parole, che vuole essere un’occasione per ridefinire lo stile con cui si agisce dentro e fuori la rete (on e off line) per responsabilizzare gli utenti a scegliere con cura le parole, partendo dal presupposto che in particolare i social network, pur essendo luoghi virtuali, non sono un porto franco ma il centro in cui si incontrano persone reali e che l’ostilità ha conseguenze concrete, gravi e permanenti nella vita delle persone;
il Manifesto è una carta che elenca dieci principi di stile utili a migliorare lo stile e il
comportamento in particolare di chi sta in Rete e rappresenta un impegno di responsabilità
condivisa favorendo comportamenti rispettosi e civili;
in particolare il Manifesto della comunicazione non ostile per la Pubblica Amministrazione,
pensato per la gestione dei rapporti tra cittadini e pubbliche amministrazioni, è lo strumento per
aiutare concretamente a definire poche e semplici regole che consentano di instaurare un dialogo
‘non ostile’, primo vero presupposto per la partecipazione civica.
Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale:
condanna tutti gli attacchi verbali, le minacce violente, anche tramite social, verso le istituzioni
cittadine, in particolare verso Sindaco, Assessori e Consiglieri;
aderisce al Manifesto della comunicazione non ostile rivolto alla politica, non solo online ma anche off line, assumendo l’impegno di osservare, promuovere e diffondere i dieci principi che si pongono l’obiettivo di contrastare l’odio in rete e sostenere un uso consapevole del linguaggio, sia da parte degli utenti, sia da parte di chi ricopre cariche politiche o istituzionali.
Il Consiglio Comunale impegna inoltre il Sindaco e la Giunta:
a dare massima diffusione di questo ordine del giorno e del Manifesto attraverso il sito istituzionale ma anche attraverso una comunicazione capillare ai suoi principali interlocutori e in particolar modo alle scuole cittadine affinché insegnanti, famiglie e ragazzi siano informati di un impegno assunto dal Consiglio Comunale che non vuole avere un valore simbolico ma rappresenta un’azione concreta contro ogni forma di violenza rispetto alla quale ciascuno può dare il suo contributo.
L’ordine del giorno, posto in votazione, è stato approvato all’unanimità.
Una risposta
E c’era bisogno di perdere tempo nell’indignarsi di fronte a parole e comportamenti che chiunque condanna automaticamente? Non fa parte della convivenza civile e del normale rispetto di tutti per tutti? O i politici hanno diritti diversi e maggiori, tali da dover essere messi per iscritto, nero su bianco? Chiaro che certi attacchi verbali violenti e offensivi vanno evitati e chi non lo fa è giusto che venga individuato e perseguito. Tutto questo esiste. La gente è portata all’esasperazione e valica limiti che non devono essere valicati. I politici non fanno finta di niente, al contrario si avvalgono spesso di fior di avvocati pronti a intervenire per molto poco, anzi, dall’alto della loro posizione ne approfittano anche per critiche che non sono gradite pur se espresse in modo consono. Mancano l’educazione e il senso del limite, su questo siamo d’accordo, e i social danno voce a tutti, ma proprio a tutti.