In questi ultimi anni, nonostante l’ostracismo verso chiunque solo pronunci la parola socialista, sono aumentate le fondazioni, le associazioni ed i circoli aventi tale ispirazione, a dimostrazione della vitalità e della attualità storica dell’ideale, significativamente presente nei principi della nostra Costituzione.
Nell’Italia di oggi, la debolezza della cultura socialista nelle istituzioni si sente e spesso è invocata a fronte della situazione in cui siamo costretti.
Da un lato la crisi della sinistra, senza alcuna distintiva identità se non quella mal riuscita, coniugante i postdemocristiani con i postcomunisti, dall’altro le forze massimaliste, che dopo aver governato sia con la destra che con la sinistra, si stanno richiudendo nel loro inutile populismo.
La Comunità socialista cremasca, da tempo insiste perché sia colmata, nello schieramento di centrosinistra, l’assenza di un Partito socialista, democratico e liberale.
Che si richiami espressamente al pensiero di Carlo Rosselli, minoritario in Italia, ma ben rappresentato in diversi Governi della sinistra europea.
Che rilanci l’essenza della libertà e della giustizia sociale, del garantismo, del pacifismo, il governo strategico dei beni e dei servizi pubblici fondamentali, (scuola, sanità, trasporti, energia ), la salvaguardia ambientale, l’innovazione del mondo produttivo e dei diritti civili).
Che affronti con determinazione le sperequazioni conseguenti la globalizzazione o la diffusione delle nuove tecnologie di lavoro, indicando le strade da perseguire perché i ricchi non diventino sempre più ricchi, i poveri più poveri, i giovani con un futuro di meno ombre ed incertezze.
Un partito che non mortifichi, ma solleciti l’iniziativa privata, che accentui i meriti della creatività degli individui, che stabilisca regole per limare le differenze, che si faccia carico dei più deboli anche a spese dei più forti.
Che sia una comunità politica di militanti ed esponenti, motivati dalle concezioni di Carlo Rosselli (ucciso dai fascisti insieme al fratello Nello, nel 1937) tra cui riassumiamo quella di non adagiarsi su posizione meramente tattiche, ma di studiare e meditare la storia italiana lontana e vicina.
Che il socialismo è in primo luogo rivoluzione morale, che non si decreta dall’alto, ma si costruisce tutti i giorni dal basso, nelle coscienze, nei sindacati, nella cultura; che ha bisogno di idee poche e chiare, di gente nuova, di amore ai problemi concreti.
La sconfitta elettorale subita nelle elezioni dello scorso settembre 2022 deve segnare uno spartiacque per tutte le organizzazioni socialiste, comprese quelle che si dichiarano tali (PD, Art 1 ) strumentalmente solo in Europa.
E’ giunto il momento di un confronto serrato sulle reciproche prospettive politiche, ma soprattutto del centro sinistra e del nostro Paese. Senza pregiudiziali condizioni, il nostro auspicio è che finalmente si cominci a partecipare e dialogare in ogni occasione propizia agli obiettivi sopra esposti : come nel congresso del PD, ma anche in merito al percorso verso gli stati generali del socialismo italiano, in fase di preparazione da parte del PSI.
La Comunità socialista cremasca, offrirà il massimo del proprio impegno per il superamento delle diffidenze interne alla tradizionale area socialista cremonese, nonché tra i soggetti politici potenzialmente interessati ad una innovativa svolta, funzionale ed indispensabile anche in vista dei rinnovi amministrativi del prossimo 2024.
Virginio Venturelli
Comunità socialista cremasca
Una risposta
Il socialismo promosso e vissuto dai fratelli Rosselli è quello che meglio si adatta alla lettura del nostro tempo complesso. Trovava ispirazione maggiormente da Proudhom, questi era attento alle pulsioni della natura umana diversamente da chi pensava di creare, “l’uomo nuovo”. La giusta rivendicazione delle libertà individuali dei Rosselli era contemperare con gli obblighi solidaristici.