Sinergia e condivisione di strategie, messa a terra e conseguimento degli obiettivi delineati nel Piano d’azione 2023-2025 ma anche priorità e nuove sfide, a partire da quella di dare vita a una governance che consenta azioni concrete e comuni rispetto alle finalità da perseguire. Questi i temi cardine dell’assemblea che stamane ha riunito, in municipio a Piacenza, gli enti sottoscrittori del Contratto di fiume della media valle del Po: le Regioni Emilia Romagna e Lombardia, le Amministrazioni capofila – i Comuni di Piacenza e Cremona, la Provincia di Lodi – e le municipalità rivierasche (10 nel Piacentino, 15 sulla sponda cremonese e 9 nel Lodigiano), unitamente ad Aipo, Autorità di Bacino del Po, Consorzi di Bonifica e Società di gestione delle risorse idriche.
La riunione, aperta dagli interventi dell’assessora all’Ambiente di Piacenza Serena Groppelli, del sindaco di Cremona Andrea Virgilio e del consigliere delegato della Provincia di Lodi Daniele Saltarelli, è stata l’occasione per ribadire come il paesaggio fluviale costituisca un patrimonio collettivo che richiede una visione d’insieme, non campanilistica ma orientata a fare squadra, anche come volano per l’adesione a bandi europei o a nuove opportunità di finanziamento.
E’ stato accolto con interesse, in tal senso, l’annuncio della Regione Emilia Romagna – affidato al consigliere Luca Quintavalla, in rappresentanza dell’assessora Irene Priolo e all’ingegnera Patrizia Ercoli – della destinazione di fondi (per un importo nell’ordine di 7 o 8 milioni di euro) ai Comuni piacentini che partecipano al Contratto di fiume, grazie a un accordo tra la Regione e Sogin Spa (società incaricata del decommissioning della ex centrale nucleare di Caorso). “Attraverso questo accordo – ha detto Quintavalla – abbiamo deciso di stanziare importanti risorse per i dieci Comuni piacentini che si affacciano sul Po. Questo per dare gambe e risorse economiche a progetti sui quali il nostro territorio sta lavorando in modo sinergico, ad esempio per quanto riguarda piste ciclabili, valorizzazione ambientale e turistica delle aree interessate”.
Anche la Regione Lombardia, per voce della dirigente del Settore Risorse Idriche Mila Campanini, ha annunciato la futura predisposizione di un bando che metterà a disposizione degli enti locali rivieraschi 8 milioni e mezzo di euro per progetti di bonifica, riqualificazione e valorizzazione territoriale di aree degradate, sulla base di fondi stanziati dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Durante l’assemblea sono stati presentati alcuni progetti di rete afferenti al Contratto di fiume, tra cui l’anteprima del nuovo sito web che sarà online a breve e potrà rappresentare un’importante vetrina di promozione e conoscenza dei percorsi di educazione ambientale portati avanti nelle tre province con le scuole e, nell’ambito della sicurezza idraulica, l’avvio dell’attività di monitoraggio degli scarichi in immissione (da canali irrigui, impianti di irrigazione e sollevamento).
Come sottolinea l’assessora all’Ambiente di Piacenza Serena Groppelli, “questo è un momento di confronto molto importante fra i sindaci e tutte le realtà che fanno parte del contratto di fiume, nel quale abbiamo ragionato insieme su quali sono le criticità e i possibili sviluppi della rete, ma soprattutto sulla necessità, per tutte le Amministrazioni, di trovare il modo di rendere reali e concrete le azioni al momento effettuate a livello di governance. Il tema di rendere sempre più fruibile e accessibile il Lungo Po è un obiettivo prioritario e condiviso”.
La necessità di dare vita a una maggiore logica di sistema è stata esposta dal sindaco di Cremona Andrea Virgilio: “Per rendere fruibile il nostro fiume in un contesto così importante come la media valle del Po, che presenta caratteristiche assai diverse tra loro, è importante che i territori viaggino insieme. Comuni, regioni, gli enti preposti e i portatori di interesse devono mettere in campo azioni condivise, di carattere ambientale e di sensibilizzazione, di valorizzazione turistica e culturale, di mobilità lenta o navigazione fluviale, e devono farlo attraverso una governance ampia. Il compito dei Comuni capofila, Cremona e Piacenza, e Provincia di Lodi, va in questa direzione e vuole essere quello di facilitare questo processo, rivolto soprattutto al territorio e alle piccole realtà territoriali, che sono quelle che di fatto hanno un rapporto molto più stretto con il nostro fiume”.
Per Daniele Saltarelli, consigliere della provincia di Lodi: “E’ stato importante, oggi, ritrovarsi per condividere le tantissime azioni in corso, sia in termini di investimenti, come annunciato, sia sotto il profilo della sensibilizzazione e dell’impegno per coinvolgere la comunità. Nel Lodigiano, ad esempio, abbiamo portato avanti un percorso importante di educazione ambientale rivolto in particolare alle famiglie e ai bambini, fin dalla scuola dell’infanzia, attraverso laboratori e attività volte a far toccare con mano la realtà del territorio fluviale, per farla conoscere e apprezzare come merita”.