Coordinamento casalasco: riqualifichiamo il Maggiore

30 Novembre 2023

A più di un mese dalla manifestazione molto partecipata, ringraziamo ancora una volta tutte le persone che hanno contribuito alla buona riuscita e proviamo a fare una prima riflessione.

La grande partecipazione delle persone prima, durante e dopo la manifestazione ci ha confermato che le problematiche evidenziate dal Coordinamento hanno trovato una piena conferma nella popolazione che non ha esitato ad attivarsi. Questo sconfessa quanto si dice sulla disaffezione delle persone nei confronti dei temi di interesse sociale. A patto che i temi siano sinceramente concreti. E la sanità pubblica sicuramente lo è.

Altro aspetto positivo è stato la ripresa di attenzione da parte dei sindaci del comprensorio che, oltre a partecipare fisicamente alla manifestazione, si sono mossi anche nei confronti dell’ assessore regionale Bertolaso per chiedere una rivalutazione del provvedimento di chiusura del Punto Nascite dell’Oglio-Po.

Sicuramente positiva è la nomina del primario di Cardiologia dell’Oglio-Po, così come l’annunciato potenziamento del Servizio. Ugualmente positivo è l’avvio dei lavori per messa in funzione della nuova Risonanza Magnetica per la Radiologia dell’Oglio-Po.

Per altre iniziative aspettiamo di valutare il REALE impatto sugli utenti. purtroppo spesso molto distante da quanto dichiarato.

Una dichiarazione importante è quella comparsa nell’articolo pubblicato su Oglio Po News il 18 novembre in cui si dice che “la Direzione Aziendale delle Professioni Sanitarie sta implementando sia a Cremona che ad Oglio Po percorsi per ampliare l’offerta nel campo dell’assistenza ai pazienti portatori di ulcere e lesioni da decubito”. Nello stesso articolo, dopo aver descritto nel dettaglio le prestazioni fornite dall’ambulatorio specialistico di Cremona gestito da tre infermiere specializzate dedicate, si afferma che “ad Oglio Po è garantito lo stesso servizio”. Ci risulta difficile immaginare come ciò possa accadere, sapendo che qui non esiste più da tempo un ambulatorio di vulnologia dedicato e che gli infermieri specializzati, citati nell’articolo stesso, sono infermieri turnisti che non possono quindi seguire i pazienti ambulatoriali, tantomeno prestare consulenza sul territorio. Ci auguriamo che le dichiarazioni rilasciate non siano dei meri proclami, ma che si traducano in azioni concrete che, anche in questo campo, risponderebbero ad un bisogno reale e quantitativamente molto significativo dei pazienti portatori di ulcere croniche, sia in campo ospedaliero che territoriale.

Sentiamo fortemente le aspettative di quanti hanno a cuore il destino della sanità nel nostro territorio. Ma siamo pienamente consapevoli che la nostra azione non può portare rapidamente a svolte operative clamorose. Tuttavia, ci pare che le persone abbiano colto il senso del nostro Coordinamento: essere come una sorta di antenna che riceve i segnali e li ritrasmette cercando di aumentare la consapevolezza della popolazione sul valore della sanità pubblica. Difendere il SSN non vuol dire delegare ad altri, dobbiamo essere noi tutti le sentinelle ed i difensori del SSN. E la prima cosa da cui dobbiamo difenderlo è dall’ambiguità e dalla mancanza di chiarezza nei programmi.

Chi ha in mano la sanità pubblica (cioè la salute di noi tutti) ha il massimo dovere della trasparenza. Così come ha il dovere di rendere conto, di sentirsi ed essere responsabile delle scelte che compie.

Ed a proposito di antenne e di chiarezza vorremmo rilanciare alcuni timori che ci sono giunti circa il destino del Laboratorio Analisi dell’Oglio-Po.

È in atto un ridimensionamento? Si vuole spostare l’attività a Cremona? Quale sarà l’eventuale destino del personale e dei servizi? Se tutto questo fa parte di un piano di efficientamento e razionalizzazione, sarebbe doveroso informare il personale ospedaliero in primis e poi i cittadini.

A proposito di informazione sicuramente problematico è l’iter avviato per l’annunciata costruzione del nuovo Ospedale di Cremona. Il Movimento per la riqualificazione dell’Ospedale è fortemente critico e altrettanto preoccupato per una scelta che si concentra sulla demolizione dell’ospedale maggiore per costruirne uno nuovo, ipertecnologico, con solo 400 posti letto, riservato a patologie gravi. Restano così forti dubbi sul potenziamento della Medicina Territoriale per la quale dovrebbe servire un ospedale come l’Oglio-Po, che funzioni a pieno regime e che invece viene smantellato. Per l’edilizia è relativamente più semplice reperire i fondi. Ma una struttura nuova senza un adeguato personale che la faccia funzionare è inutile. E’ ormai chiaro a tutti che nei prossimi anni ci sarà un’emergenza che riguarda in primo luogo la carenza di personale sanitario non la carenza di strutture. Non servono nuovi muri, serve far funzionare quello che c’è, riqualificandolo, con un costo di gran lunga inferiore sia economico che ambientale.

Non bisogna assolutamente distogliere l’attenzione sul fatto che, come ci ha insegnato l’esperienza della pandemia, la necessità più impellente è quella di sostenere e potenziare la medicina territoriale evitando di investire quasi tutte le risorse finanziarie sulla costruzione di nuove strutture ospedaliere.

Altri problemi di non poco conto sono il ricorso ai medici a gettone che non garantiscono un funzionamento paragonabile a quello di una équipe stabile. E questo è ben chiaro sia agli operatori che ai pazienti.

In ultimo va detto che non abbiamo registrato cambiamenti migliorativi per quanto riguarda le liste d’attesa. Situazione che costringe, chi può permetterselo, a rivolgersi al privato a pagamento lasciando senza adeguata assistenza chi non ha altrettante possibilità economiche.

Continueremo a raccogliere le segnalazioni e a tenere accesa la luce sul destino dell’Oglio-Po. Il nostro territorio si merita una sanità che sia adeguata ai bisogni delle persone, rispettosa della loro dignità e senza discriminazioni tra città e provincia.

 

Dina Rosa

Coordinamento Casalasco

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