A proposito dei miei interventi sul bilancio della Baldesio e in seguito alla bocciatura decretata dall’assemblea dei soci, preciso che preferisco non apparire perché non vorrei che qualcuno pensasse che io abbia desideri di protagonismo. Io ho fatto solo quello che ritengo un mio dovere di socio, dando il mio contributo di riflessione e esprimendo in assemblea solo il mio giudizio sull’amministrazione. Giudizio che posso esprimere, essendo titolare insieme a mia sorella di un’azienda che da 70 anni, grazie alla lungimiranza di nostro padre, rende lustro alla nostra città.
Certo non basta essere proprietario di in’azienda per avere le competenze. Quelle si conquistano sul campo e solo i fatti e i tuoi comportamenti ti diranno poi se le hai o se credi di averle.
Giudizio quindi sulla gestione non sulle persone, simpatico o antipatico. Certo ho le mie opinioni ma queste non hanno condizionato il mio intervento. Se al posto di Montagni ci fosse stata mia sorella alla guida di un settore con i conti disastrosi, non avrei cambiato il mio intervento di una virgola. Perché io chiedo conto all’amministratore non alla sorella o all’amico.
Non avendo altri intenti, userò il mio voto futuro quando sarò chiamato con gli altri nostri soci a nominare il nuovo consiglio, basandomi sui programmi e non sulle amicizie. Per coerenza con il mio modo di essere.
Io ho a cuore solo la corretta gestione della Baldesio e il rispetto della storia centenaria della società che ha visto tra ì suoi soci mio padre. Quando ho dovuto decidere se intervenire in assemblea ho pensato: che cosa avrebbe fatto lui? Quindi ho vinto la mia naturale riservatezza (non avevo mai parlato a un pubblico di 500 persone) e ho fatto quello che ho ritenuto fosse il mio dovere. Chiedere conto sulla gestione agli amministratori.
Alberto◊ Corazzi
4 risposte
Complimenti è la stessa cosa che avrei detto e fatto io!
Perfetto. D’accordissimo con lei. Allora agiamo con rispetto dei soci e della loro capacità di autodeterminarsi. Non blasoniamoci, non definiamoci, non umiliamoci ma valorizziamo la libera determinazione del pensiero individuale sulla base delle conoscenze, della formazione, dei desiderata di ciascuno, anche se di opinione differente. Diamoci una giusta possibilità di serena scelta senza fomentare discussioni, batti e ribatti. Se vogliamo informazioni andiamo alla fonte, è nostro diritto/dovere. Facciamo sì che ci sia un voto di testa e non di pancia. E per questo c’è bisogno di un attimo di stop.
A lei direttore: capisco che un blog vive su questo e che anche per lei ci siano opinioni più o meno vicine al suo pensiero; capisco che lei fa ciò che vuole in “casa sua”, valorizza libertà di stampa, di opinione ecc ecc ecc. Ma ci può essere anche qualcosa che va più in là : un patrimonio di storia, di cultura, di architettura, di sport, di lavoro, di ricreazione, di generazioni…. In una parola di persone. Persone che danno e che ricevono. E quindi la mia richiesta ( ammetto… Con tanta paura di essere fraintesa) e quella di calmare gli animi e di concederci serenità per il passaggio di testimone.
Grazie
Elena Cabrini
Sono pienamente d’accordo con lei.
quindi per risvegliare una società “dormiente”…non facciamo rumore e lasciamo che il silenzio domini! ma daiiiii !