Costituite le Aree omogenee cremonese e casalasca

30 Luglio 2025

Oggi sono state costituite le aree omogenee cremonese e casalasca. Presenti 39 sindaci su 113: prima l’appello, poi la discussione e infine la votazione che ha portato alla creazione delle due aree omogenee territoriali, dopo quella di Crema. Erano presenti il sindaco di Crema Fabio Bergamaschi. quello di Cremona Andrea Virgilio e di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. La riunione s’è tenuta all’Itis Torriani di Cremona.

Toscani ha ricordato che il Consiglio provinciale ha approvato un atto di indirizzo che sarà trasmesso all’assemblea dei sindaci, e ha annunciato che un consigliere provinciale sarà incaricato per ciascuna area: uno per l’area casalasca e uno per quella cremonese.

I Comuni di Ostiano e Volongo, che hanno formalmente richiesto di essere ricollocati nell’area omogenea casalasca. Una richiesta pervenuta direttamente dai rispettivi sindaci, che sarà tenuta in considerazione nel prosieguo del percorso.

Nel corso del dibattito, il sindaco di Casalmorano, Pietro Vezzini, ha evidenziato la posizione di confine con il Cremasco e il ruolo efficace svolto da Consorzio.IT, di cui il Comune è socio. Canzio Posio, sindaco di Ostiano, ha sottolineato i numerosi contatti funzionali con il Casalasco, a conferma della richiesta di aggregazione con quell’area.

Fabio Bergamaschi, sindaco di Crema, ha espresso soddisfazione per il modello “confederale” verso cui si sta orientando la Provincia: “Si tratta di un cambio di passo maturo, che va oltre le appartenenze politiche. Strutturalmente riconoscere le aree vuol dire selezionare e affrontare temi strategici come infrastrutture, sicurezza e pianificazione urbanistica. Regione Lombardia guarda con attenzione alle aggregazioni: nel Cremasco alcuni risultati lo dimostrano”.

 

Filippo Bongiovanni, sindaco di Casalmaggiore, ha ricordato la lunga storia di collaborazione tra i territori, sin dai tempi dei circondari e della sua esperienza da assessore provinciale. Il sindaco di Formigara, William Vailati, ha infine posto l’attenzione sulla flessibilità: “Le Aree Omogenee non devono avere confini rigidi, perché i consorzi di servizi spesso non coincidono perfettamente con queste suddivisioni”.

 

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