Signor Direttore
vorrei fare alcune osservazioni a quanto è stato scritto venerdì scorso 11 ottobre su un quotidiano locale, e commentato ulteriormente da illustri giornalisti, in merito all’incontro del dottor Ezio Belleri, che dopo aver convinto una scolaresca delle medie di Cremona della bontà del progetto di Mario Cucinella, si cimenta alla conviviale del Lions Club Cremona Host.
Come appassionato di montagna fin dall’infanzia mi ha sempre colpito la storia di grandi scalatori che affrontando inimmaginabili pericoli, mettendo a repentaglio la propria vita, hanno raggiunto con le proprie sole forze vette da sempre considerate inviolabili.
Ancor più mi colpì la decisione di un grande e insuperato scalatore come Reinhold Messner che prossimo alla vetta dell’ultimo ottomila che l’avrebbe consacrato nella storia della montagna per aver scalato per primo tutti gli 8.000 decise di non fare gli ultimi cento metri di dislivello per conquistare la cima. La ragione l’ha spiegata nei suoi scritti: “Mi sono reso conto che l’ultimo tratto che portava alla vetta era coperto di una neve apparentemente compatta, ma che secondo la mia esperienza poteva nascondere insidie e portarmi alla morte”. Messner è tornato a valle vivo e ha deciso che tra la gloria e la morte c’è una sola risposta. Se c’è tempo per ripensarci, c’è tempo per valutare altre soluzioni e raggiungere l’obiettivo nella pienezza della ragione e dell’emozione di fare in ogni caso una grande impresa.
E’ quello che mi sento di dire al dottor Belleri che in merito al nuovo ospedale ammonisce tutti “indietro non si torna, non c’è nulla di meglio che il progetto ad anello disegnato dall’architetto Cucinella”.
Ma per dire “non c’è nulla di meglio” bisogna aver fatto un confronto con almeno un’altra possibilità.
Cosa mai fatta, e se fatta, mai resa nota. Chiediamo da sempre che vengano messe a confronto nella “organizzazione funzionale” e nei “costi” le due scelte antitetiche: nuovo ospedale, riqualificazione dell’attuale ospedale.
Invitiamo come Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona il dottor Belleri a una saggezza pari, o anche superiore alla saggezza di Messner. Superiore perché superiore sono le sue responsabilità in quanto non gestisce la sua vita e i suoi soldi, ma la vita di tutti noi che ci vediamo sottratti centinaia di milioni spendibili per la sanità in altro modo che non un ospedale apparentemente bello ed efficiente.
Le prime critiche al progetto Cucinella sono state da noi pubblicate su YouTube il 3 agosto scorso
https://youtu.be/q26y6m_ByaA?si=5T072ym5ph7J4Jjt
e mai smentite…
Attenzione dottor Belleri, la “neve” è fragile ed è probabile che lei e tutti noi precipitiamo a valle senza aver raggiunto insieme né la vetta di un nuovo ospedale né la possibilità di ristrutturare l’attuale ospedale… tutti sanno cosa succede nelle grandi opere in Italia…
Il 2030-31 è un obiettivo che lei ora segnala sicuro, ma che smentisce quanto un solo anno fa ci disse il suo predecessore Giuseppe Rossi che argomentava orgoglioso la fine lavori nel 2030… per ora il bias è di un anno… lo strato di neve apparentemente solida è un anno… chissà quanto sarà fra 12 mesi quando constateremo che i soldi messi a bilancio saranno insufficienti e dovrete consolidare lo strato di “neve” per poter passare un po’ più sicuri le insidie per arrivare a completare “l’anello d’oro” con altre decine (centinaia?) di milioni di euro.
Come sempre chiediamo collaborazione e un confronto con tutti, i più convinti, sempre meno, e i dubbiosi, sempre più, tenuti insieme da un collante (interessi di partito o di economia aziendale) che sta dimostrando di sciogliersi come “neve al sole”….
Grazie
Enrico Gnocchi
Movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona
4 risposte
Basta osservare il volto del dottor Belleri nella fotografia d’apertura dell’articolo per capire che non accetterà mai il confronto auspicato.
Da parte del dott. Belletti nom ci sarà nessun ripensamento sull’ospedale, i DG sono ben pagati per non pensare, ma per eseguire.
Il confronto dovrebbe essere accettato da parte dei soliti politici, muti, assenti, disinteressati dall’alto dei loro piedistalli sui quali noi li abbiamo issati e dai quali ora siamo guardati dall’alto in basso. Belleri esegue quello per cui quelli hanno deciso di mandarcelo qui! I veri prepotenti, presuntuosi, colpevoli sono le menti che si ritengono superiori e, grazie a questa superiorità autocostruita, snobbano e non considerano degni di attenzioni i cittadini e chi porta, carte alla mano, giustificazioni e motivazioni. Loro hanno “facce” che esprimono molto e che tengono ben nascoste.
Caro Direttore, concordo in parte con quanto scritto dai tre lettori, ma non demordiamo dall’impegno che ci vede impegnati da 15 mesi nel tentativo di “convincere” i dirigenti Asst (che sappiamo sì esecutori, ma non “semplici” esecutori, anche loro hanno responsabilità personali verso i cittadini che sono tenuti a difendere nella salute e nel portafoglio. Correlazione data al 100% di valutare alternative al nuovo ospedale, e convincere i politici. Soprattutto politici locali e sindaci della provincia di Cremona che dovrebbero approcciarsi al tema del nuovo ospedale non come se fosse un problema semplice o banale come riparare una strada.
Ci sono in gioco centinaia di milioni. Un forte risparmio, che sarebbe possibile ristrutturando l’attuale Ospedale, può essere “rivendicato” in Regione Lombardia come un credito per tutta la provincia e quindi per ogni paese che mostra di opporsi al progetto, rivendicando un supporto sanitario migliore attraverso un ambulatorio locale, attraverso la presenza costante di un medico di base ecc…
Invitiamo ogni persona che ha a cuore la sanità pubblica ad impegnarsi e a sostenere il “movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona” con ogni mezzo, dando una propria anche piccola disponibilità. Una propria presa di posizione con uno scritto ai media locali (CremonaSera ha dimostrato attenzione e grande disponibilità al tema in oggetto) è sicuramente un contributo importante. Fin da subito, anche per chi non ha aderito al “movimento”, si sono lette in questi anni lettere al direttore che ci fanno capire che “non tutti sono d’accordo”. Se si potesse “contare il dissenso”, per esempio attraverso un referendum, i politici capirebbero l’errore che stanno facendo. Personalmente ritengo che un referendum, anche informale, è una delle possibilità che ci sono per “convincere” i decisori politici regionali e locali a cambiare l’obiettivo. grazie.