Quando tutto ha fine, anche il peggio, con una certa nonchalance facciamo presto a dimenticare. Vuoi perché il ricordo potrebbe suscitare dolore, vuoi perché – come si è soliti dire – la vita continua, vuoi per il timore di non essere stati in grado di accantonare la memoria di ciò che è successo, compresa quella tonnellata di dubbi che probabilmente non troveranno mai risposta.
Avevamo detto che la pandemia ci avrebbe cambiato, che avrebbe modellato un’umanità migliore: ma di questo manca il riscontro. Regna l’indifferenza sulle guerre, sulle carestie, sui cataclismi dovuti (anche) ai cambiamenti climatici, sulle divisioni sociali, politiche e di razza: cose a cui continuiamo a manifestare disinteresse e che potremmo considerare nel loro insieme alla stregua di una eterna epidemia.
Abbiamo pensionato troppo alla svelta – con qualche sbiadito encomio – i meriti di quelle categorie che con gratuità e costanza hanno garantito ordine e salute a una popolazione spaventata e smarrita. Abbiamo continuato a covare dubbi sulle imposizioni dei nostri governi e sui rimedi farmacologici che di volta in volta giungevano alla ribalta dei media grazie anche a chi, saturo di conflitti di interesse, pontificava seduto nel salotto di qualche rete televisiva. E sono dubbi che ancora oggi, lecitamente, continuiamo a manifestare.
I morti
Dal giorno 11 marzo 2020, data ufficiale di inizio pandemia covid-19 (in Cina da gennaio, ma con rischio sottovalutato) al 5 maggio 2023, giorno in cui OMS ne decreta la fine, il numero di casi nel mondo ammontano a 767.364.883 e i decessi a 6.938.353 (dati OMS, fonte Health Emergency Dashboard al 31 maggio 2023). Ma quanti di questi sono deceduti sicuramente a causa del covid-19? Si è detto che i pazienti indicati come “fragili” (anziani o affetti da malattie croniche respiratorie, cardio-vascolari, metaboliche, tumorali) – non quantificabili per numero in nessuna delle casistiche pubblicate in rete – sono maggiormente suscettibili all’infezione virale e alle sue complicanze. ISTAT, opportunamente, per evitare l’equivoco tra decessi covid-19 vs decessi “fragili” con covid-19, descrive tout court morti “associate a covid-19” (settimo Rapporto ISTAT/ISS del 2 marzo 2022), cosa che però non ci aiuta a capire la reale portata della pandemia in termini di mortalità.
Vaccino
EMA (Agenzia Europea del Farmaco) ha dato il via alla commercializzazione del primo vaccino covid-19 (mRNA BNT 162b2) a partire dal 21 dicembre 2020. Senza entrare nel merito complottista di chi ha pensato che il contenuto della sostanza vaccinale fosse sospetto, va comunque registrato che i tempi per l’allestimento del vaccino hanno superato ogni record per una corretta sperimentazione clinica (cinetica, sicurezza, efficacia) il che può sollevare qualche dubbio: vaccino già pronto prima dell’inizio epidemia? Epidemia fatta ad arte? I complottisti hanno ancora tanto da lavorare.
Dal momento della commercializzazione dei vaccini, le industrie dedicate (in particolare Pfizer, BioNTech e Moderna) iniziano a registrare in Borsa guadagni anche superiori al 1000% (vittorianozanolli.it del 16 luglio 2022). E mentre il coronavirus mette in ginocchio l’economia mondiale, il settore farmaceutico trasforma la pandemia in fonte di guadagno intrecciandosi inevitabilmente con interessi di carattere politico.
Le fonti ufficiali indicano il dato di 20 milioni di vite salvate grazie al vaccino; dato sostenuto dall’industria e dai governi – non sempre con la stessa trasparenza – criticato aspramente dalla corrente No-vax (ma senza evidenza scientifica) e da chi conosce il reale timing mutageno del coronavirus. Ci si domanda se queste vite siano state realmente risparmiate grazie al vaccino, domanda che non troverà mai una risposta. L’etica scientifica non avrebbe mai permesso di creare coorti di pazienti divisi tra non vaccinati e vaccinati con lo stesso vaccino e con lo stesso numero di dosi. Probabilmente oggi ci troveremmo di fronte a qualche sorpresa inaspettata.
Vaccinati e No-vax
Il tasso di decessi nel gruppo dei non vaccinati (a vario titolo e non necessariamente No-vax) risulta essere di nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo entro sei mesi (65/100.000) con una quota di decessi nelle intensive pari al 45.3% (report ISS del 27 luglio 2022). In rete, invece, non si trovano dati relativi a pazienti ospedalizzati deceduti nonostante la vaccinazione. Ma con un po’ di matematica (che non è una opinione) si può immaginare che la quota residua, pari al 54.7%, appartenga a pazienti ricoverati, deceduti e vaccinati. Che non è poco. Gli statistici sono bravi a giocare coi numeri, in questo caso fortificando il ruolo del vaccino.
Epidemiologia del covid-19
FBI ha di recente sostenuto che il coronavirus potrebbe essere uscito accidentalmente dal laboratorio cinese di Wuham per un lab leak, e che l’ipotesi di una zoonosi a partenza dal mercato di Huanan sia da scartare (Batman e i pipistrelli ringraziano). Trova spazio l’ipotesi dell’errore umano – contestata dal governo di Pechino – corroborata dalla vicinanza del sito epidemico primordiale al Wuhan Institute of Virology, dove da tempo si studia il coronavirus. Su questa linea di pensiero si assestano i complottisti che considerano il vaccino una promettente arma biologica creata ad arte. Molto attivo in questo ambito un tale David Martin, presentato sui canali Telegram come medico, in realtà un analista finanziario noto per le sue tesi cospirazioniste senza reali evidenze a sostegno delle sue affermazioni. Lo scorso anno ha citato in giudizio Joe Biden, la FDA, Pfizer e Moderna per genocidio. Gli Illuminati se ne facciano una ragione.
Vaccino e altre manifestazioni
Al di là di ogni ragionevole dubbio, si lamentano ancora le morti improvvise di pazienti in buona salute dopo somministrazione del vaccino. In tutti questi casi da più parti il vaccino è stato escluso come causa determinante, anche se in altre circostanze è stato posto il sospetto di una fatale trombocitopenia trombotica immune. In altri casi, dopo somministrazione del vaccino, sono state segnalate riacutizzazioni di malattie reumatiche, sclerosi multipla e altre malattie degenerative, l’insorgenza di miocarditi, pericarditi, forme allergiche, tumori. Per ciascuna di queste manifestazioni i report non sembrano essere esaustivi.
Resteremo per il resto della nostra esistenza con tutta questa mole di dubbi: l’efficacia dei vaccini, il ruolo dei governi e la cointeressenza con l’industria del farmaco, il reale numero di decessi per covid-19 e la vera causa dell’epidemia. Ma la vita di questa umanità va avanti comunque, facendo tesoro di quel che abbiamo imparato e anche di quello a cui non abbiamo voluto dare ascolto.
Fernando Cirillo