La commissione di Garanzia del Comune di Crema, convocata per venerdì 18 febbraio sul tema Finalpia è saltata. In commissione era stata invitata Hyma, la società che sta trattando con il cda di Finalpia, abbottonato con qualsiasi prospettiva sul futuro di quell’immobile, tranne per chiedere, ancora una volta, soldi pubblici.
Hyma si era resa disponibile ad intervenire in Commissione per dare ulteriori informazioni e rispondere alle numerose domande che i commissari si pongono, su atteggiamenti poco chiari da ambo le parti, società e cda. Qual è l’attuale rapporto tra cda e Hyma? Perché Hyma ha firmato un accordo con il cda per prendere in affitto l’immobile per tre anni e poi acquistarlo, salvo poi voler rivedere l’accordo? Come mai la società non ha verificato preventivamente la correttezza delle informazioni fornite sulla configurazione dell’immobile? Tuttavia, dapprima il sindaco Bonaldi e poi i commissari di maggioranza hanno dichiarato di non voler partecipare alla Commissione, facendo così saltare il numero legale. Un precedente istituzionale mai visto prima: una maggioranza che, forte dei suoi numeri, non vuol permettere di svolgere regolarmente una commissione, utile soprattutto alle minoranze, è uno sfregio istituzionale gravissimo. Vengano in commissione ed esprimano le loro considerazioni, si discuta, anche aspramente, sul tema, ma sottrarsi al confronto, imponendo la propria volontà, annullando di fatto la commissione, è un atteggiamento che ammazza la democrazia. L’impossibilità di Hyma a partecipare alla seduta odierna, comunicata alle ore 20.53 del giorno precedente, è molto probabilmente dovuta principalmente alla volontà della maggioranza di non permettere il regolare svolgimento della commissione. Il sindaco Bonaldi ha attaccato personalmente il portavoce del M5S Cremasco in consiglio comunale Manuel Draghetti, tacciandolo di ‘analfabetismo istituzionale’ per aver chiesto una commissione di questo tipo. Una commissione regolarmente convocata, che ha avuto l’avvallo tecnico del segretario generale Ventura. La Bonaldi voleva forse tacciare di analfabetismo istituzionale il suo segretario? Non scherziamo! Non meriterebbero poi nemmeno una parola di considerazione i consiglieri comunali di maggioranza che, all’indomani dell’intervento della Bonaldi hanno affossato la Commissione: meri esecutori delle decisioni di partito, fintamente civici, che rispondono politicamente a chi tira i fili dall’alto, con zero rispetto istituzionale.
Sdegno, si può provare solo sdegno! Oggi è davvero una pagina nera per la democrazia della nostra città.
M5stelle Cremasco