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San Pantaleone, culto a Crema dalle origini ai giorni nostri

14 Giugno 2024

A conclusione dei giorni dedicati alla celebrazione della figura di Pantaleone martire, nel pomeriggio di lunedi 10 giugno la chiesa di Santa Chiara Vergine, incastonata nel cuore del borgo di San Pietro a Crema, ha ospitato un suggestivo incontro di commemorazione del Patrono cittadino. L’evento ha idealmente chiuso le dedicazioni al santo che hanno avuto come culmine il tradizionale incontro nella sala rossa dell’episcopio tra il presule della diocesi cremasca monsignor Gianotti e i sindaci del territorio e le autorità militari, a cui han fatto seguito la celebrazione eucaristica in Duomo e la processione in piazza, dove il vescovo Daniele ha invocato la protezione del Patrono ed impartito la benedizione ai presenti utilizzando una preziosa reliquia

L’evento pomeridiano invece è stato inaugurato dagli interventi introduttivi dell’assessore alla cultura del comune di Crema Giorgio Cardile e alla pari grado Annalisa Crea del Comune di Palazzo Pignano. Entrambi hanno ringraziato gli organizzatori l’Associazione Pagine di Storia Cremasca, il Panathlon Club e la US Standard ASD per l’encomiabile impegno di recupero di alcuni luoghi artistici locali (la Chiesa di San Antonio, l’ex Chiesa di Santo Spirito ex Auditorium Cavalli, la stessa chiesa di Santa Chiara), unitamente allo sforzo di riannodare frammenti sparsi e nascosti dall’oblio del tempo e riproporli all’attenzione di chi è desideroso oggi di riscoprirne il senso. Questo percorso di approfondimento culturale risulta particolarmente stimolante quale esempio di collaborazione fattiva tra le amministrazioni pubbliche e i soggetti privati, ora come domani. In merito a ciò, l’assessore Crea si è detta disponibile ad ospitare presso la Pieve protoromanica di Palazzo Pignano future occasioni di confronto, propedeutiche ad instaurare duraturi rapporti di gemellaggio

Intervallati dalle musiche medievali condotte dal maestro Claudio De Micheli, si sono alternati gli spunti previsti dall’agenda

Paolo Michelini, presidente della US Standard ASD ha contestualizzato l’incontro dedicato alla memoria di San Pantaleone, proponendo agli astanti una breve cartolina illustrativa del luogo scelto per l’evento e cioè la Chiesa di Santa Chiara. Risale infatti al 1332 una località denominata Rocchetta, all’interno della città murata, dove le imbarcazioni che si muovevano nella palude del Moso attraccavano. Nelle vicinanze, la tradizione riconosce l’esistenza di un piccolo convento di monache Umiliate a cui nel 1449 subentra l’ordine della Clarisse che affrontano l’edificazione della Chiesa di Santa Chiara. Nel corso dei secoli il convento e il suo chiostro subiscono una serie di evoluzioni, trasformandosi dal 1497 al 1716 anche in dormitorio, piuttosto che dal 1799, con l’arrivo dei giacobini, in alloggiamento per i soldati francesi. Econ il 1810 e la soppressione del convento decretata da Napoleone che la proprietà passa nella mani del nobile Giovan Battista  Monticelli Strada; egli la cederà in donazione alla diocesi di Crema per farne un centro educativo e ricreativo che dal 1848 prende forma come Istituto San Luigi di cui l’attuale oratorio rimane oggi testimonianza dell’antico complesso conventuale

Di seguito, è stato proposta la lettura di un pensiero del presbitero e studioso cremasco Don Giuseppe degli Agosti che mediante un suo scritto ha voluto farsi presente a questa riunione culturale e religiosa, riconoscendo alla chiesa di Santa Chiara una lunga storia di arte e fedeed incoraggiando a mantenere viva la curiosità critica di tutti noi verso temi di ordine non esclusivamente materiale ma anche spirituale, quale la venerazione al santo patrono richiama ed ispira

Eproprio sulla figura di San Pantaleone che si è incentrata la rievocazione di Luigi Dossena che ha saputo tratteggiarne la vicenda umana ed agiografica secondo gli usi e la struttura propria di una passio, un racconto cioè non estremamente fedele dal profilo storico ma infarcito da elementi meravigliosi, miracolistici, fantasmagorici tipica di quel genere di letteratura finalizzata a trasmettere conforto e fiducia nei fedeli mediante la narrazione fantasiosa e magica delle vicende dei santi medici taumaturghi che come San Pantaleone operavano gratuitamente per la salvezza fisica e spirituale delle genti, in nome di Cristo

L’affabulazione istrionesca di Dossena ci racconta della nascita di Pantaleone nella seconda metà del III secolo a Nicomedia in Bitinia (oggi Izmit in Turchia). Fin da giovinetto viene avviato agli apprendimenti dell’arte medica, sulle orme del celebre Eufrosino, tanto da guadagnarsi la predilezione dell’imperatore Massimiano che lo nomina suo medico personale. Si avvicina progressivamente alla fede cristiana, aiutato dalla capacità ed esperienza a guarire ogni malanno nel solo nome di Cristo: è dopo aver assistito alla risurrezione di un bambino morto per il morso di una vipera che si fa battezzare. Da lì, dà prova di guarire un cieco e di indurre a conversione il padre, diventando conosciuto alle genti come “Anargiro” (che significa senza argento) poiché esercita la professione di medico senza pretendere alcun compenso. L’invidia ed il risentimento dei colleghi concorrono alla denuncia di Pantaleone al successore di Massimiano, l’imperatore Galerio. A fronte del rifiuto di abiurare la fede cristiana, viene sottoposto a numerosi supplizi e tormenti fino alla decapitazione che avviene il 27 luglio del 305

Com’è che divenne patrono della città e della diocesi di Crema? La tradizione iconoclastica ci riporta due date: il 10 giugno 1361 allorquando il santo, apparendo alla popolazione cremasca stremata dalla peste. riuscì a debellare il terribile morbo e a salvare migliaia di vite umane. A luglio di quell’anno la comunità civile lo proclamò nuovo patrono, abbandonando i santi precedenti. 

Ed il 27 luglio 1836 quando Crema venne raggiunta da un fortissimo attacco di colera. I cremaschi, estremamente devoti al patrono, si raccolsero in preghiera e l’epidemia cessò

Per sua intercessione, la popolazione si salvò e da allora il culto del Santo Pantaleone crebbe nei secoli, assumendo nella tradizione agiografica l’immagine di difensore degli ammalati e degli infermi. La sua vita, solcata dapprima dalla persecuzione e dai martirio ed esaltata poi dalla compassione e dai prodigi, è motivo di fervida ed attuale venerazione

 

Paolo Michelini 

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