L’associazione culturale “Pagine di Storia Cremasca”, in collaborazione con il Centro Culturale Diocesano “Gabriele Lucchi” di Crema, con i suoi portavoce e presidenti Luigi Dossena, Sebastiano Guerini e don Natale Grassi Scalvini, cappellano di Sergnano, sono lieti di avere “donato” alla città un evento che consegna “il rito e i Canti della Merla” all’immortalità di internet e della storia. Cristallizzando Crema ed il Cremasco a vera e quasi unica custode di un patrimonio etno-culturale quasi estinto e che in tutta la Pianura Padana esisteva sin dalla notte dei tempi, nel ciclo calendariale della “civiltà contadina”, un rito propiziatorio a Madre Terra.
In piazza Duomo, a Crema, domenica 21 gennaio 2024, dalle ore 15:30 fino alle ore 18:00 circa, migliaia di persone (in progress) hanno assistito allo spettacolo di 2 gruppi folklorici che, nonostante il freddo polare, hanno inchiodato uomini, donne, bambini, anziani, turisti e politici, facendoli cantare e ballare al ritmo dei motteggi e delle scenette proposte dal “Coro Armonia” guidato dal Maestro Luca Tommaseo e da “Chèi da la pulenta” guidati da Maestro Luca Galbignani.
L’evento ha avuto inizio alle ore 15:30, partendo dalla Chiesa di San Bernardino in Crema, quando, 30 persone con tabarri, cappelli e abiti d’un temps, con alla testa Don Natale si sono incamminati cantando verso il sagrato della Cattedrale, passando sotto il suggestivo famedio del Palazzo Comunale.
Breve sosta innanzi alla maestosità della Cattedrale. Ivi, a gruppi, iniziando dai canterini di Credera, hanno passeggiato sul “red carpet”, il tappeto rosso lungo 30 metri. La Merla è eterna, è di più (con tutto il rispetto) della Ferragni e della Hunziker, etc…
Qui si sono posizionati sotto la vetustà della Torre Pretoria.
I 30 cremaschi di Credera, Moscazzano, Rovereto, Pianengo, insieme ai cremaschi “dé Crèma”, prima di dare inizio all’evento , insieme a Don Natale e Sebastiano Guerini hanno presentato e ringraziato le Autorità presenti, l’Amministrazione Comunale e gli Uffici Pubblici di Crema presenti. In primis, il dottor Giorgio Cardile, assessore alla Cultura e al Turismo di Crema, il vero artefice di questo straordinario pomeriggio, quindi, cosa desueta, la presenza di ben 3 sindaci che ci hanno onorato e preso parola, felici e contenti.
La sindaca di Credera e Rovereto Francesca Cerasola, Roberto Barbaglio, sindaco di Pianengo ed il sindaco di Moscazzano Gianluca Savoldi.
Per la verità, tra il pubblico festante, c’erano diversi politici di tutti gli schieramenti e anche di grido: l’amico fraterno Beppe Bettenzoli, Agostino Alloni, Giovanni Biondi ed il consigliere regionale Matteo Piloni, e molti altri. La piazza antistante il palco/marciapiede, era cosparsa di paglia e fieno, il che rendeva ancor più suggestivo il tutto, per quasi 2 ore e mezza, sino al momento più intenso, quando all’imbrunire, il poeta di Moscazzano Piero Bombelli, ottuagenario, ha letto le poesie della Merla e ha conchiuso con una poesia contro tutte le guerre.
E’ stato veramente “toccante”.
Noi chiudiamo con un retro pensiero, ergo, non è che quanto sopra possa essere replicato il 3 e/o il 4 febbraio nella Piazza di Cremona e davanti al Duomo di Milano? Chissà, vedremo, ci stiamo appropinquando…
Luigi Dossena, ideatore e organizzatore dell’evento e presidente delle “Pagine di Storia Cremasca”
Gli organizzatori ringraziano il fotografo Dino Zanini, gli sponsor “Enrico IV” e “Anima Romita” di Crema, Francesco Tazzi della ditta Indoor, per aver fornito il tappeto rosso, al secolo, il red carpet.