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Crema e ‘La pia rapina’ delle reliquie dei Re Magi

9 Gennaio 2024

L’associazione culturale ‘pagine di storia cremasca’ venerdì 5 gennaio nell’ambito dell’evento “La pia rapina” ha proposto una serie di momenti lungo l’arco di 1457 anni, a partire dalla visita dei Re Magi nella grotta di Betlemme, quali primi tre cristiani della storia, “Gaspar re dei popoli delle indie, Bhaltasaar re delle terre arabe e Melkow, re di Persepoli”.

I corpi e le reliquie dei Magi vennero seppellite in un unico sepolcro a Gerusalemme e là rimasero fino al 326, quando Elena, madre dell’imperatore Costantino, le portò a Costantinopoli, fondata da suo figlio, sulle ceneri di Bisanzio.  Costantino viveva a Nicomedia, capitale dell’impero Romano d’Oriente, ed era amico e coetaneo di San Pantaleone, alla corte dell’imperatore Diocleziano. Pantaleone divenne medico personale di Diocleziano ed abbracciò la fede cristiana.

Egli non abiurò seguendo gli ordini dell’imperatore e perciò subì il martirio e fu decapitato.

Costantino, figlio del tribuno Costanzo Cloro,  divenne imperatore.

Egli si recò a Milano, capitale del Regno d’Occidente e promulgò, nel 313 l’editto di Milano, ponendo fine alle persecuzioni contro i Cristiani.

Chiudendo questo capitolo, dei due amici di infanzia, uno divenne Imperatore e l’altro divenne santo.

La fede in Gesù Cristo, nelle Terre Cremasche, si diffuse verso la metà inoltrata del terzo secolo, ecco l’importanza della Lapide Sepolcrale con incisa la data del 315, trovata durante i lavori di rifacimento del Palazzo Comunale di Crema, che cominciò il 9 luglio 1524, a firma del podestà Giovanni Moro. Il podestà manda a Venezia Paolo Guidoni e, nell’inverno del 1524, il doge di Venezia Andrea Gritti concede di demolire il palazzo e di finanziarlo.

Cominciano i lavori e nel 1524 trovano la lapide.

Quest’anno festeggeremo i 500 anni del nostro Palazzo Comunale!

Questo evento è citato dai contemporanei ai fatti, gli storici cremaschi Pietro da Terno (1476-1553) e Alemanio Fino (c. 1510-1584).

La romanizzazione è presente sul nostro territorio dal 218 a.C.

Sono stati ritrovati molti ripostigli con monete romane durante i secoli, che provano la presenza in vari luoghi il loro insediamento, ad esempio, Palazzo Pignano, Cascine Gandini, Trescore Cremasco, Capralba, Sergnano, Casale Cremasco, Ricengo, Vidolasco e Camisano, solo per citarne alcuni.

Esempio, il giornale l’Era Novella edito in Crema, del 21 novembre 1920, descrive l’interessante ritrovamento, presso Trescore Cremasco, di “numerose monete di bronzo” (quelle presenti al Museo di Crema, trovate a Camisano, sono 503) e sulle poche esaminate sono raffigurati 7 imperatori romani, di cui 7 d’Occidente: Costantino e Onorio (dal 307 al 423).

Tornando alla seconda traslazione delle reliquie dei Re Magi, abbiamo spiegato all’attento pubblico della Sala dei Ricevimenti del Comune di Crema, avvenne da Costantinopoli alla volta di Milano. Avvenne al tempo del vescovo e santo di Milano Eustorgio (quarto Vescovo di Milano) e poi collocato nella chiesa a lui dedicata.

Vennero portati in dono da Costante o un altro imperatore, a Milano. Non sappiamo quale livello avesse il culto delle reliquie dei santi a Milano tra il 340 ed il 350 ed al momento della Pia rapina 1164.

Rimasero nella Chiesa di sant’Eustorgio per molti secoli, fino all’11 giugno 1164, allorché Rainaldo di Dassel, cancelliere del Barbarossa, cominciò la seconda parte del suo disegno, che lo portò da consigliere principale del Barbarossa, fino a divenire l’Arcivescovo di Colonia, e molto altro.

La prima parte del suo disegno iniziò a Lucca il 26 aprile 1164 quando, alla morte dell’antipapa Vittore IV, Rainaldo di Dassel impose al Barbarossa quale Papa ‘anti papà’, Guido da Crema, che prese il nome di Pasquale III. Usandolo, perciò, a Milano, quando perpetrò ‘la Pia rapina’, trafugando le Sante reliquie dei Re Magi e collocandoli in una chiesetta Carolingia, sotto gli occhi ‘chiusi’ di Pasquale III e del Barbarossa.

Da Colonia scattò la terza parte del suo piano: fece costruire una Cattedrale intorno all’alone di santità che aveva provocato nei fedeli la presenza delle reliquie dei Santi Re Magi.

Venne costruita una delle più grandi Cattedrali d’Europa: la Cattedrale di Colonia.

L’anno seguente, precisamente il 29 maggio 1165 fu ordinato sacerdote e ricevette la consacrazione episcopale il 2 ottobre 1165.

Per Rainaldo di Dassel l’apoteosi si compì nel giorno di Natale del 1165 con bolla papale firmata dal Cremasco Pasquale III: fece proclamare santo dal suo ‘papa’ Carlo Magno.

Il 29 dicembre si celebrò nella cappella Palatina di Aquisgrana la canonizzazione che dura tuttora.

Chiudendo, abbiamo rimarcato, tra l’altro, la curiosa coincidenza del 10 giugno.

Infatti, il Barbarossa annegò in un torrente, a 69 anni, in Turchia, il 10 giugno 1190, il ‘turco ‘ san Pantaleone venne invocato dai cremaschi per liberarli dalla peste, ed egli apparve nei cieli il 10 giugno 1361 liberando il Borgo dal terribile morbo.

Re dei Re, cesari, augusti, imperatori, vescovi, papi, antipapi, santi del passato, raccontati unendo impalpabili fili dell’Ecumene, con la Nostra. Innervati, con le musiche suonate da ben 7 strumenti musicali, da artigiani e di sua proprietà, del maestro Claudio de Micheli che come sempre lascia a bocca aperta chi ascolta le sue melodie.

Abbiamo inoltre proposto dipinti e disegni dei personaggi e dei fatti che nell’arco di 1500 anni hanno cadenzato gli eventi.

Le immagini e le fotografie sono state assemblate e ricercate da Dino Zanini .

Luigi Dossena ha fatto ricerca, scritto i testi e dipinto le pagine. Infine è stato la voce narrante di quanto sopra.

Gli organizzatori ringraziano l’Amministrazione comunale e gli uffici che hanno collaborato alla realizzazione dell’evento numero 8 a costo zero, come sempre, soprattutto Giorgio Cardile, assessore alla Cultura del Comune di Crema, vero demiurgo del matinèe.

 

L.D.

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