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Crema, M5s boccia il bilancio preventivo del Comune

22 Dicembre 2022

Il M5S Cremasco boccia senza appello il bilancio preventivo 2023 presentato in Consiglio comunale dal sindaco Bergamaschi. Sembra ormai un gioco dell’oca, dove da dieci anni a questa parte la giunta torna sempre al punto di partenza: si sente parlare ogni anno delle stesse progettualità finanziate e, ad ogni bilancio consuntivo (gli unici reali), rimangono solo scritte sui bilanci preventivi. È un puro esercizio di stile, che non giova alla città di Crema e dei Cremaschi. Un ritorno perenne alla casella di partenza, in un loop infinito.

Il sindaco Fabio Bergamaschi in sede di presentazione del bilancio fa riferimento alla necessità di misure strutturali, non una tantum o di facciata, con una misurabilità dei risultati attesi. Ottima intenzione, ma purtroppo il bilancio preventivo di questa Giunta, esatta continuità di quella precedente, non ha nulla di strutturale. L’elenco dei progetti che si sarebbero già dovuti realizzare 6-7 anni fa, secondo i bilanci preventivi di allora, sono reiterati anche in questo bilancio, con una ripartenza dal “via”.

Innanzitutto, il Sindaco ha fatto riferimento alla poderosa iniezione dei fondi del PNRR (13,7 milioni di euro) che arriveranno a Crema per progetti di rigenerazione urbana e digitalizzazione. Vogliamo ringraziare il presidente Giuseppe Conte se quei soldi sono stati messi a disposizione dell’Italia intera. Fosse per gli amici di partito della maggioranza avremmo intascato quattro spiccioli del MES, senza nemmeno pensare ad una misura così poderosa come è il PNRR, voluto ed ottenuto dal presidente Giuseppe Conte.

Una nota positiva, citata nella presentazione del bilancio, la riscontriamo nella creazione di una delega assessorile specifica per il rilancio dell’unità territoriale nell’ambito dell’Area Omogenea: un’idea che era stata sposata ed accolta anche dal M5S Cremasco nei mesi scorsi, che tuttavia ora necessita di una reale capacità di aggregazione per il bene del territorio, senza replicare, passivamente, la disparità senza eguali di questi ultimi anni tra il territorio cremasco e quello cremonese.

Riguardo al welfare e al sociale, il Sindaco ha definito “gravoso” il compito di gestire un settore così importante. Siamo d’accordo e per questo ci preoccupa, in prospettiva, la gestione di questo importante e delicato assessorato, con un sistema di coprogettazione ed accreditamento troppo oliato e retrivo ad ogni tentativo di cambiamento, nonostante la necessità, a nostro avviso, di ribaltarli come un calzino. Inoltre, nel 2023 ci sarà la ridefinizione e l’aggiornamento del piano di zona: ci aspettiamo un dettaglio importante nella sua ridefinizione, che sappia affrontare le annose questioni che solleviamo da tempo, dalle case popolari (manutenzione ordinaria e straordinaria, rapporto con ALER, recupero della morosità), ai servizi gestiti da Comunità Sociale Cremasca nei confronti delle persone con disabilità (misura B2, centri estivi, livelli contrattuali degli educatori assunti dalle cooperative).

Scontate e a tratti banali le intenzioni su quella che è stata definitiva la “trasformazione del territorio”. Si parla di transizione ecologica, stop al consumo di suolo e “masterplan” del verde (non è necessario inventarsi termini distrattori, ma occorre agire concretamente) e poi si conferma la volontà di costruire ex novo un nuovo asilo nido – di cui la città ha enorme bisogno – all’interno di un parco pubblico, al posto di riqualificare il parco, utilizzando per l’asilo altri immobili già presenti in città. O ancora, non un progetto concreto sulla rivitalizzazione del fiume Serio, in accordo con il Parco del Serio. Non una parola sui 1600 metri quadri di amianto di pessima qualità presente al mercato ortofrutticolo. Solo qualche soldo messo a bilancio, con la consapevolezza di poter variare tutto e di più con le variazioni di bilancio e a consuntivo, per riqualificare alcune aree verdi come quella di via Viviani o via Cremona, senza spiegare come mai in tutti questi anni si siano abbandonate, sempre con la solita promessa di riqualificarle. E ancora si riparte dalla casella del via. Si parla poi di riqualificazione di via Kennedy, senza sgombrare il campo da ipotesi di abbattimento di quegli alberi, già ventilata anni fa: un’altra via Bacchetta all’orizzonte? Ci opporremmo senza sconti! 

Si parla, ancora, di mobilità dolce e ciclabili, quando lo stesso attuale Sindaco, in dieci anni di Assessorato alla Mobilità, non ha saputo concretizzare nessuno dei tre progetti di ciclabili extraurbane, nonostante fossero sempre presenti in ogni bilancio preventivo con priorità di realizzazione “alta” o “media”. Ora si parla della ciclabile di Campagnola nel 2023 (non doveva essere inaugurata entro la fine dello scorso mandato?) e di quella per Madignano addirittura nel 2025, senza contare però le volte – sicuramente tante – che dovranno ripartire dal via nel loro bellissimo gioco dell’oca.

E ancora le questioni trite e ritrite di cui si parla da decenni: progetto del collegamento tra via Bramante e via Gaeta, paradossalmente non ancora realizzato nonostante il progetto del sottopassaggio veicolare, i cui lavori si sono ulteriormente dilatati nel tempo; volontà di attivare l’accordo di programma con Regione Lombardia per il recupero degli Stalloni, quando in dieci anni non hanno mosso un dito, senza nemmeno muoversi dalla casella iniziale di questo loro gioco dell’oca; sottopassaggio ciclopedonale viale su viale di Santa Maria (ancora in corso la progettazione…); recupero dell’immobile universitario, senza però citare come ancora in questi giorni ci siano perdite dai soffitti e riscaldamenti che non funzionano, con l’utenza che è costretta a prender freddo nelle aule universitarie; primo lotto di riqualificazione del mercato coperto, che sembra quasi una barzelletta, considerato che è sempre, tutti gli anni, la solita promessa mentre il Mercato deperisce sempre più.

Un capitolo a parte è necessario per il ponte di via Cadorna: viene promessa una riattivazione delle procedure per il suo rinforzo, in un loop infinito in cui i Cremaschi sono ingabbiati da anni, a causa di scelte sbagliate. Con un brevissimo periodo di forte disagio quel ponte sarebbe già stato costruito ex novo da parecchio tempo, senza un logoramento quotidiano nel suo attraversamento o nella sua impossibilità, per certi mezzi, di attraversarlo.

Si parla poi di “ricalibrazione dei servizi” in riferimento alla velostazione e al bike sharing: due belle idee attuate in maniera catastrofica, a cui i cremaschi non hanno minimamente risposto. Il M5S Cremasco lo ha fatto notare anni fa, fin dall’inizio, proponendo una diversità di approccio nella gestione del bike sharing, affidando l’intero servizio di gestione e manutenzione a personale qualificato, e una totale gratuità per la velostazione. Lo stesso Assessore Bergamaschi aveva rifiutato l’idea allora, considerandola come la consueta sparata dei “grillini”, salvo ora ritornare sui suoi passi, parlando però di “ricalibrazione dei servizi”. Consigliamo al Sindaco di considerare qual è stata la reale efficacia di questi servizi con onestà intellettuale.

Sentire poi il Sindaco parlare di una possibile estensione degli orari della biblioteca nel 2023, per le esigenze espresse dagli studenti negli scorsi mesi, fa pensare in quale mondo abbia vissuto mentre svolgeva il ruolo di Assessore. È del giorno 9 settembre 2018 la mozione protocollata dal M5S Cremasco in Consiglio comunale, con tanto di raccolta firme di diversi giovani fruitori della biblioteca, in cui si rendeva edotta l’intera Giunta e l’intero Consiglio comunale di questa esigenza, respinta totalmente dall’allora Assessore Nichetti, ancora in Giunta, con la motivazione, priva di senso, che la Biblioteca non costituiva “un’aula studio”. Quindi l’esigenza dei ragazzi per un allargamento degli orari della biblioteca è datata ben più di qualche mese fa e la Giunta, Sindaco compreso, ne sono consapevoli da molto tempo.

Sullo sport, è impietosa la programmazione (che sappiamo verrà rimandata nuovamente di anno in anno) non immediata del rifacimento in erba sintetica del campo della Pierina. Un’esigenza impellente, rispetto alla quale servivano impegni finanziari certi ed immediati, senza rimandare il problema alle calende greche. Le società sportive chiedono con urgenza questo intervento da decenni e un’amministrazione intenzionata davvero a marcare la differenza con il lassismo del passato sarebbe concretamente intervenuta su un tema condiviso da tutti. A cosa è servita la candidatura, di facciata, nelle liste dell’attuale maggioranza di chi chiede questo intervento con forza da anni, se poi questa amministrazione rimanda il problema, come han fatto tutte le precedenti?

Sulla Sicurezza, infine, la volontà è quella di “riattivare” la Commissione Sicurezza e coesione sociale, con funzione consuntiva e di ausilio delle autorità preposte. Piuttosto che riattivata, questa commissione andrebbe attivata, non avendo mai svolto nessun ruolo concreto (due convocazioni in cinque anni), se non quello di apparire sui titoli di giornale.

Un bilancio i cui investimenti sono finanziati quasi interamente da alienazioni, che non avvengono mai, è un bilancio destinato a rimanere sulla carta, come è stato per gran parte di tutti i bilanci preventivi degli scorsi anni.

Questo bilancio non può che essere definito un bilancio degno del gioco dell’oca, dove a ripartire da zero sono, purtroppo, ancora una volta, Crema e i cittadini cremaschi.

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