Nel programma di mandato del sindaco Fabio Bergamaschi e della sua Giunta sono previste azioni che puntano a far diventare Crema una città sempre più a misura di famiglia. Per questo l’Amministrazione investe nei servizi per l’infanzia e nel patrimonio dell’edilizia scolastica, non solo al fine di incrementare il comfort ambientale degli spazi che sono destinati ad ospitare la formazione delle giovani generazioni, ma anche per realizzare nuove strutture che concorrono ad ampliare l’offerta ricettiva e a migliorare l’erogazione e la fruizione di servizi. Questo vale per tutte le scuole, dai nidi alle secondarie di primo grado, ma particolare attenzione viene posta a quelle che ospitano bambini e bambine da 0 a 6 anni. Un deciso investimento sulla prima infanzia può infatti aiutare a colmare tanti differenti divari: educativi, di genere, socio-economici. Pertanto il potenziamento del sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni, e in particolare per la fascia 0-3, è una priorità.
Nell’anno educativo in corso, per consentire i lavori di efficientamento energetico e di messa a norma del nido Braguti, due sue sezioni sono ospitate nel nido di via Cappuccini unitamente alle due sezioni del nido comunale Dante, in attesa che, per queste ultime, venga realizzato il nuovo nido di via Desti.
Il prossimo anno educativo, le due sezioni Braguti torneranno nella loro sede, liberando spazi in via Cappuccini. E’ qui che l’Amministrazione comunale ha deciso attivare una nuova sezione di nido, ampliando così l’offerta di posti già dal prossimo anno educativo. Questo sia per andare incontro alle esigenze delle giovani coppie, nelle quali sempre più spesso uno dei due genitori deve scegliere se lavorare o restare a casa ad accudire i figli, sia per offrire a un maggior numero di bambine e bambini un’educazione partecipata e di qualità, così da promuovere una sempre maggiore consapevolezza del fatto che il ruolo dei nidi/centri prima infanzia e della scuola dell’infanzia è quello di far crescere ed educare, e non solo di offrire prestazioni socio-assistenziali a fini conciliativi.
Nei servizi comunali 0-6 anni, infatti, l’educazione dei bambini è finalizzata alla promozione e al raggiungimento di importanti obiettivi di sviluppo, nel rispetto delle specificità e delle risorse di ciascuno, prestando attenzione al delicato intreccio delle componenti affettive, sociali e cognitive e prevedendo una presenza dell’adulto propositiva, ma anche discreta e rispettosa dell’iniziativa infantile. Vengono quindi realizzati progetti educativi che mettono il bambino al centro, con i suoi bisogni e i suoi interessi, pensandolo come soggetto attivo, persona unica ed irripetibile, protagonista e co-costruttore del suo percorso di crescita; essere sociale, bisognoso di relazioni, di luoghi di socializzazione in cui incontrare persone e acquisire regole proprie di una comunità extra-familiare.
Contestualmente, l’Amministrazione ha deliberato di sospendere il servizio di Ludoteca, attivato lo scorso anno in sostituzione del servizio accreditato come “Centro Prima Infanzia”, che negli anni educativi 2020/21 e 2021/22 ha incontrato sempre meno interesse da parte delle famiglie, non riuscendo a raggiungere la piena capacità ricettiva. La Ludoteca, attivata come “servizio sperimentale non normato”, pur riducendo di un terzo la capacità ricettiva del Centro Prima Infanzia, non ha comunque raggiunto la piena capacità fino a febbraio ed ha accolto solo 2 bambini residenti in città, saliti a 4 da febbraio in poi.
Investendo nell’attivazione della nuova sezione di nido, l’Amministrazione offre invece la possibilità di iscrizione a 16 ulteriori bambini e bambine che si aggiungono ai 41 già ammessi nella graduatoria pubblicata il 9 giugno scorso. Questo porta ad avere un totale di 108 posti nido comunali nelle due sedi di Braguti e Dante (via Cappuccini) con 57 nuovi fruitori del servizio.
“Incrementare i posti degli asili nido comunali- dichiara il Sindaco Fabio Bergamaschi -era tra i punti più significativi del programma amministrativo della coalizione. Volevamo attuarlo, con la massima convinzione, in questo mandato. Ma se mi avessero chiesto se saremmo riusciti a farlo già al primo anno di amministrazione, lo avrei escluso. Lo sforzo economico ed organizzativo non è scontato. Ma quando si ha a supporto delle proprie scelte una chiara visione della società e dei suoi bisogni, tutto diventa più facile.
“Ringrazio gli ssessori all’Istruzione e al Bilancio per aver lavorato subito a questo risultato, così come tutta la Giunta per il convinto sostegno dell’iniziativa. Oggi compiamo un passo importante, concreto, nella direzione del sostegno alle famiglie, delle giovani coppie, della genitorialità e dell’occupazione femminile” commenta il sindaco Bergamaschi.
“Abbiamo realizzato un importante elemento strategico – puntualizza il vicesindaco e assessore al bilancio Cinzia Fontana – del programma elettorale che è conseguenza del lavoro fatto sugli investimenti in opere degli ultimi anni. Sul tema dell’asilo nido dal punto di vista degli investimenti per riqualificare le strutture l’amministrazione ha messo cifre non indifferenti. In particolare, la variazione di bilancio per poter gestire un’ulteriore sezione per i mesi del 2023 che vanno da settembre a dicembre sarà di 35.000 euro. In un anno una sezione di asilo nido costa al comune intorno ai 70/80.000 euro, dei quali solo il 30% è coperto dalle rette. Sono investimenti sui progetti di vita familiare, sulla natalità ma soprattutto sull’educazione e quindi un investimento sul futuro. La percentuale di offerta della città di Crema, con la nuova sezione, raggiunge il 30%, ancora un altro passo nella direzione per raggiungere i target europei.”
“L’apertura della nuova sezione – aggiunge l’assessore all’istruzione Emanuela Nichetti– era fondamentale leggendo il bisogno che emerge con chiarezza dalle famiglie, che non hanno più l’appoggio dei nonni come avveniva fino a qualche decennio fa. I nidi sono fondamentali per la conciliazione vita privata e lavorativa per le donne . Ma gli asili nido non sono un posteggio, stiamo lavorando sul regolamento e sulla formazione del personale sia nelle strutture pubbliche che private nella gestione della fascia 0-6. Importante che possano frequentare queste strutture perché da lì inizia il loro percorso di formazione e inserimento anche in vista della prosecuzione del percorso formativo. Entrano quest’anno 57 nuovi bambini nel servizio. Per le famiglie con ISEE fino ai 20.000€ il nido è gratuito sia grazie al bando di regione Lombardia “Misura Nidi Gratis” che al bonus asilo nido INPS, per molte famiglie si ottiene dunque un forte abbattimento dei costi. Chiude la ludoteca che era un “servizio sperimentale non normato”, ma non ha riscontrato grande adesione dalle famiglie.”
“L’asilo nido- puntalizza l’assessore al Welfare
Anastasie Musumary– è un servizio importante per le giovani coppie, perché permette alle madri di reinserirsi nel mercato lavorativo con pari opportunità. Inoltre è importante anche come misura di contrasto al calo della natalità. I nidi gratuiti sono un incentivo per permettere alle donne di fare scelte di vita diverse.””Importante è dire grazie a chi c’era prima – aggiunge l’assessore alle politiche giovanili
Giorgio Cardile – e ha lavorato nel precedente mandato, questo traguardo è possibile anche grazie alla continuità amministrativa, in particolare agli assessori Nichetti e Fontana. Durante la campagna elettorale spesso i giovani dai 30 anni in su esprimevano questa necessità, in linea coi tempi e che rende la nostra città attrattiva anche per l’insediamento di nuove famiglie. La scelta è soprattutto politica: intervenire come Amministrazione per formare i cittadini di domani e non con politiche di bonus come ad esempio il bonus bebè.”
“La visione d’insieme e gli interventi nell’ambito dei lavori pubblici realizzati sia con bandi ma anche con grandi somme di denaro messe a disposizione dal Comune – conclude l’assessore ai lavori pubblici Gianluca Giossi – hanno reso possibile questa nuova apertura e renderanno possibile la costruzione del nuovo asilo. Il comune c’è, ma si scontra con problematiche come la precarietà del lavoro e per questo servono scelte politiche a livello più alto.”