Il portavoce comunale del M5S di Crema Manuel Draghetti e il consigliere regionale del medesimo partito Marco Degli Angeli hanno presentato una interrogazione comunale nella quale sottolineano l’inadeguatezza del sindaco Stefania Bonaldi di fronte alla crescente debolezza di Crema e del Cremasco e chiedono. Di seguito il testo.
‘Durante la recente discussione sul bilancio preventivo, il sindaco Bonaldi, rispondendo alle critiche del M5S sulla totale assenza di visione strategica per la politica dell’intero territorio, ha affermato che nel Documento Unico di Programmazione in più passaggi erano presenti riferimento alla ‘vocazione capo-comprensoriale della nostra città’. Non crediamo sia sufficiente riempire fogli di parole od espressioni come ‘unità del territorio’, ma dovrebbero essere le azioni a contare. Mancano progetti sfidanti e la capacità di compattare attorno a questi il Cremasco, territorio sempre più marginale nelle politiche regionali e ormai sempre più succube e subalterno a Cremona. La debolezza del sindaco di Crema, dimostrata ai tavoli provinciali, dimostra una sua sudditanza al capoluogo, spiegabile solo con il rispetto di equilibri di partito, a danno del Cremasco. Se la politica a livello provinciale del sindaco è disastrosa, quella a livello comunale si riassume nei suoi silenzi. Nessuna risposta all’indecorosa vicenda del forno di Spino d’Adda, avallata da Crema, Comune capo comprensorio, che ha fatto spendere soldi pubblici per la progettazione e l’investimento di risorse umane di società partecipate. Ora siamo invece a chiedere qual è la situazione inerente al fondo accantonato di 695.000 euro per ricorrere contro il parere dell’ANAC sulla fusione di LGH ed A2A.
Nel 2015 si avviava il percorso di fusione tra LGH ed A2A, con la cessione del 51% delle azioni di LGH ad A2A. Il 26 febbraio 2016 il Movimento Cinque Stelle ha presentato un esposto all’ANAC per verificare la corretta procedura di fusione di LGH con A2A: i dubbi si rifacevano ad una presunta violazione delle norme di concorrenza e pubblicità nella vendita delle quote della società pubblica LGH ad A2A. Così, il consiglio di amministrazione di SCRP, come pure il collegio sindacale, che ha sempre ostentato sicurezza, ha accantonato 695.000 euro per eventuali contenziosi sulla procedura seguita nell’operazione Lgh-A2A
Il 21 febbraio 2018 l’Autorità Nazionale Anti Corruzione, presieduta da Raffaele Cantone, rispondendo all’esposto suddetto, si esprime ritenendo qualificabile come scelta di socio partner industriale l’operazione condotta da LGH S.p.A. mediante la vendita delle proprie azioni ad A2A S.p.A. e non esperibile la vendita in via diretta, senza una previa procedura concorsuale, competitiva e comparativa; ancora, nell’ottobre 2019, la sentenza del Tar del Lazio dichiarò inammissibile il ricorso di Cremasca Servizi S.r.l., in cui si chiedeva l’annullamento della delibera del febbraio 2018, che dichiarava illegittima l’acquisizione da parte di A2A del capitale sociale di LGH, sottolineando che è nelle prerogative dell’ente anticorruzione ‘vigilare sui contratti pubblici, al fine di garantire l’osservanza dei principi di correttezza e trasparenza delle procedure di scelta del contraente […] nonché il rispetto delle regole della concorrenza nelle singole procedure di gara”.
Inoltre, lo stesso tribunale sottolineava che, se ANAC avesse ritenuto che ‘dalla esecuzione di contratti pubblici deriva pregiudizio per il pubblico erario, gli atti e i rilievi sono trasmessi anche ai soggetti interessati e alla procura generale della Corte dei conti’. Infatti, ANAC trasmise poi gli atti alla Corte dei conti.
Attraverso un’interrogazione ora siamo a chiedere quale atteggiamento ha avuto il Comune di Crema in ciascuno di questi passaggi, in qualità di socio di una partecipata pubblica, e quali ulteriori azioni intende promuovere il Comune di Crema.
Ultimo, ma non meno importante, vogliamo sapere come sono stati spesi i 695.000 € di soldi pubblici di una società partecipata, accantonati da utilizzare per ricorsi e contenziosi legali.
Purtroppo, le modalità di gestione delle partecipate, la svendita del patrimonio pubblico e la mancanza di progetti ad ampio respiro dimostrano come il Cremasco sia senza una guida solida, a discapito della competitività del nostro territorio. Si sta trasformando Crema in una città senza attrattiva e sempre più all’ombra del capoluogo di Provincia’