‘Una notizia che preoccupa e che conferma la necessità di mettere al centro dell’agenda la tematica ambientale della pianura padana – sottolinea Piloni -. Un tema, questo, che non può certamente essere affrontato a livello locale e neanche solo regionale, ma la Lombardia deve fare squadra con le altre regioni coinvolte e con il governo per stabilire tutte quelle azioni necessarie per migliorare l’aria dell’intera zona. È qui, più che altrove, che serve accompagnare la transizione ecologica, è qui, soprattutto, che devono arrivare le risorse del Recovery Fund: per le imprese, per la mobilità e per l’agricoltura’.
‘Proprio oggi, in Senato, sono stati stanziati 115 milioni di euro per il miglioramento della qualità dell’aria nella pianura padana. Un passo molto importante per rispondere concretamente alla sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre 2020, che obbliga lo Stato italiano ad adottare provvedimenti urgenti per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. È stato approvato un emendamento presentato dl senatore PD Antonio Misiani che stanzia 30 milioni per il 2022, 35 milioni per il 2023 e 50 milioni per il 2024 incrementando il finanziamento per l’adozione di specifiche strategie di intervento’ fa sapere Piloni che sul tema era già intervenuto lo scorso novembre, insieme ai colleghi della commissione Ambiente, durante la preparazione di una risoluzione consiliare sulle proposte per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quando, con un ordine del giorno, raccomandarono come priorità del Recovery Fund proprio il Green Deal del bacino padano.
‘Un progetto già avviato che deve essere rinforzato e consolidato, un piano straordinario in grado di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro per le città e i comuni dei nostri territori che rappresentano una delle aree più inquinate d’Europa – ricorda Piloni -. Si tratterà dunque di proseguire gli interventi sui capisaldi già individuati dall’Accordo di Programma firmato tra il ministero dell‘Ambiente e le quattro regioni coinvolte – insieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, anche Piemonte e Veneto – che sono: il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, attraverso la sostituzione dei veicoli privati e pubblici più inquinanti e il completamento delle ciclovie interregionali; l’efficienza energetica e la ricerca sulle fonti rinnovabili; la riduzione degli inquinanti in agricoltura; la rigenerazione urbana e i processi di rimboschimento’.