Incontro culturale
ADAFA – Cremona, Casa Sperlari, via Palestro 32
sabato 29 ottobre 2022, ore 17.30
intervengono: Gigliola Reboani (giornalista e autrice dei testi poetici) e Adelaide Ricci (medievista); legge i testi Enza Latella (attrice)
titolo dell’incontro: ‘Cremona, due età di mezzo. Scorci contemporanei dal lockdown e dal medioevo’
Siamo ancora qui, nel dopo di un tempo epocale: post post-pandemia. Ma non abbiamo dimenticato i mesi del lockdown. Cosa ci ha lasciato questa esperienza, e come siamo diventati? Che ne è delle promesse sul futuro? Ne parliamo insieme lungo il filo di immagini e parole del volume “Come i leoni del duomo” (edizioni Fantigrafica), con le acute riflessioni poetiche di Gigliola Reboani e gli splendidi scatti fotografici di Mino Boiocchi e Matteo Sessa. Presentato a inizio 2022, è ancor più incisivo sfogliarlo oggi, e magari camminare per la città tenendolo con noi, guida per altre ispirazioni che ci parlino del valore del tempo e della speranza. Tempo e speranza, ora, ci fanno guardare al futuro ripensando quel passato vivo e tenace nell’antica Cremona, abitata da tracce medievali oggi forse più necessarie che mai.
Dialoghiamo allora, in inedita prospettiva, con Gigliola Reboani, giornalista e autrice dei testi sapientemente letti dall’attrice Enza Latella, e la medievista Adelaide Ricci. Spiega Reboani: “Cosa ci ha lasciato la pandemia? Ricordi, tanti. Scusate l’ossimoro: ricordi da non ricordare. I tanti morti. Le limitazioni negli spostamenti cui non eravamo abituati, impensabili prima. Le mascherine, una sorta di bavaglio imposto, necessario, un’eredità ancora non dismessa. La corsa all’acquisto dell’alcool e della farina, la stramba necessità di avere del lievito di birra nella dispensa… Le vaccinazioni di massa, gli striscioni arcobaleno, le scuole chiuse con lezioni a distanza, i parchi-giochi vuoti e desolati; funerali senza requiem, anziani soli (separati a forza dai familiari a causa del covid) nelle case di riposo, pazienti altrettanto soli negli ospedali, eroi con i camici bianchi presto tornati ad essere semplicemente umani, posti di lavoro chiusi, la scoperta che si può lavorare da casa… La città vuota. Memoria su cui vorremmo soprassedere, per guardare avanti e non voltarci indietro. Eppure il deserto delle piazze incastonate nella storia antica, in orari in cui il centro della
città era sempre stato animato, ci ha restituito immagini che forse non ci ricapiterà di vedere in questa vita. La mancanza di persone e di riferimenti all’oggi ha reso senza tempo e surreali alcuni scorci del cuore di Cremona. Oggi come ieri. Ieri come oggi. E allora, io e Adelaide, abbiamo pensato, perché non trasporre ogni immagine dell’età di mezzo del Covid in un tempo lontano qualche secolo, in quella (diversamente) lunga età di mezzo che è de facto e per nome il Medioevo?
Così le poesie che ho scritto nei pesanti mesi del lockdown, lette dall’attrice Enza Latella, sono il pretesto per riscoprire il nostro passato, in un balzo temporale che restituisce nuovi e vecchi significati a simboli e luoghi, a riti ed usanze”.
“Angoli riscoperti grazie all’assenza di presenze umane – continua Ricci -, luoghi e giganti consueti visti con occhi nuovi, come la piazza del Duomo e il suo inconfondibile Torrazzo; e cieli, cieli sulla città e sui silenzi, e atmosfere notturne, mai definitive. Aleggia una speranza lontana dai lenzuoli su cui era scritto che sarebbe andato tutto bene e non è stato così. Una speranza appoggiata alla terra e da qui levata in alto, con una poesia che quasi si tocca come un bassorilievo di dieci secoli fa. Già, il medioevo: affiora dalle pietre di Cremona e forse in sguardi rinnovati, che non prendono la forma ‘dis-graziata’ del post-spirituale – altro che resilienti. E allora proviamo a metterlo in dialogo, il medioevo, con il tempo
suggerito da questo libro, racchiuso in immagini e parole. Del resto, a cosa serve la storia? A chi la vuole reperto da museo, va cantato che è meglio incontrarla per le vie della città”.
Gigliola Reboani
Adelaide Ricci
Una risposta
Tre bravissime moschettiere che divulgano e raccontano con competenza ,professionalità e passione Cremona. Auguro loro una buona affluenza di pubblico, se lo meritano.