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Smog. Cremona e Lombardia, Degli Angeli interroga Moratti

27 Gennaio 2022

Lombardia record di inquinamento e studio epidemiologico cremonese all’impasse. Degli Angeli interroga la Moratti: ‘Essenziale non perdere il know how acquisito. Cremona sia da esempio per la Lombardia: è fondamentale avere un Osservatorio epidemiologico interno e che lavori in continuità a garanzia della salute dei cittadini’. ‘Bollino rosso per la Lombardia dove se l’inquinamento è già alle stelle, la città di Cremona si conferma la più inquinata dell’intero Paese. Ad aggravare la situazione è la totale mancanza di una programmazione ambientale e sanitaria in tutta la regione, vista soprattutto l’assenza di congrui studi epidemiologici. La questione è quindi stata analizzata dal consigliere regionale Marco Degli Angeli:In tutta la provincia di Cremona lo stato di salute ambientale e sanitario è fortemente compromesso, mentre lo studio epidemiologico iniziato ormai nel 2016 è ancora fermo tra dichiarazioni e promesse finora non mantenute. Le preoccupazioni dal punto di vista sanitario sono sostenute da dati solidi e certificati che evidenziano numeri preoccupanti di leucemie, tumori al polmone, cronicità cardiorespiratorie, e bambini nati piccoli e pretermine o con malformazioni’. Lo ha dichiarato Marco Degli Angeli, che assieme ai suoi colleghi Andrea FiasconaroMassimo De Rosa e Roberto Cenci e Dino Alberti, ha preso in mano la situazione. ‘Ho quest’oggi depositato un’interrogazione con risposta immediata in aula rivolta alla giunta Fontana. L’obiettivo – spiega – è quello di comprendere lo stato dell’arte dello studio epidemiologico cremonese, fermo ormai da tempo perché rimasto senza un gruppo interno di ricerca in grado di ultimare lo studio. In modo particolare, l’obiettivo è quelli di comprendere l’intenzione o meno di bandire concorsi per sostituire in modo solido e duraturo le posizioni ad oggi vacanti’ (l’Osservatorio epidemiologico è rimasto vacante di posizioni strategiche come quella del direttore di UOC, per quiescenza del personale ndr).

L’interrogazione, avente come oggetto ‘Aggiornamento in merito al rafforzamento e alla ricostituzione del gruppo di lavoro dell’Osservatorio Epidemiologico Ats Valpadana integrato dal contributo della UOS Salute e Ambiente del Dipartimento di prevenzione’, si pone quindi un duplice scopo. Da una parte vuole chiedere alla Regione se, al fine di non perdere il know how precedentemente acquisito, intenda farsi parte attiva nei confronti di Ats Valpadana affinché venga costituto un gruppo di ricerca interna permanente, in grado collaborare e partecipare attivamente ai tavoli istituzionali delle Conferenze di Servizio, ma soprattutto capace di supportare i decisori politici nelle scelte di programmazione ambientale e sanitaria.

‘Quest’ultima punto – chiosa Degli Angeli – è di fondamentale importanza non solo per Cremona, ma anche per tutta la Lombardia’. Degli Angeli ha ricordato quindi che, durante lo scorso luglio, in fase di assestamento al bilancio 2021-2023, la giunta Fontana ha approvato un ordine del giorno a prima firma del consigliere pentastellato avente come oggetto ‘Promozione di studi epidemiologici ad hoc su tutto il territorio lombardo’.

Chiarisce Degli Angeli: ‘Se la questione di Cremona non può essere ulteriormente ignorata, sarebbe opportuno divenisse anche l’esempio principe su cui iniziare a lavorare in modo puntuale in tutta la regione, senza ripetere gli stessi errori. In questo momento – precisa Degli Angeli – con l’obiettivo di portare avanti lo studio epidemiologico cremonese, la progettualità è stata in gran parte esternalizzata con personale e servizi provenienti da Università e altre Ats. Purtroppo, ai pensionamenti non sono susseguiti bandi per sostituire in modo strutturale queste figure, ma si è scelta la via delle collaborazioni temporanee. Sotto un profilo tecnico – commenta Degli Angeli – la scelta trova anche una sua logica di consulenza, ma è chiaro che questo non può essere il solo modus lavorandi. Al contrario, ogni Osservatorio epidemiologico dovrebbe prevedere una solida presenza di una UOC (Unità operativa Complessa), capace di operare a pieni regimi e in totale autonomia.

Conclude Degli Angeli: ‘Ad oggi Ats Valpadana è completamente sguarnita di un team di figure fondamentali durante i processi autorizzativi delle conferenze dei servizi. È quindi indebolita nel portare pareri vincolanti da un punto di vista sanitario, considerando gli impatti cumulativi e non solo puntuali. In una fase come questa, dove sono numerosi i provvedimenti e i procedimenti di revisioni di autorizzazioni e di nuovi impianti (fonderie, aziende chimiche, biogas, allevamenti, discariche, stoccaggi etc) in tutta la Lombardia, è fondamentale aver un presidio sanitario solido a garanzia della salute dei cittadini’.

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