E’ indubbio che la ricerca in biologia e medicina abbia prodotto importanti risultati. Oggi i medici (sapete, quei tipi con il camice bianco che spesso ti salvano la pelle e guadagnano meno di un bergamino lavorando il doppio, che costituiscono il terreno di caccia preferito e una importante fonte di reddito per molti “esperti” di pratiche giudiziarie, che sono il bersaglio preferito sul quale i parenti insoddisfatti dell’esito della cura possono esercitare la “noble art”) riescono ad ottenere risultati impensabili sino a qualche tempo fa. In particolare sulla gestione dei tumori, per i quali esistono oggi opzioni diagnostiche e terapeutiche di straordinaria efficacia. Se però dal punto di vista clinico i tumori oggi fanno meno paura di un tempo, rimane in gran parte non compreso il motivo per il quale si manifestano. Per alcuni tumori, quelli che colpiscono per lo più persone giovani e spesso più individui nella stessa famiglia, ormai abbiamo un elevato livello di conoscenza, visto che si tratta quasi sempre di malattie di origine genetica e quindi con causa identificabile. Peccato che sia necessario rivolgersi a Centri e medici esperti nella materia, visto che persino nei giornali, magari a proposito di un chirurgo accusato di ogni nefandezza, sono evidenti alcuni limiti di conoscenza. Nessuno sembra infatti comprendere come sia possibile, talvolta necessario, effettuare un intervento chirurgico su di un organo sano e magari asportarlo in una condizione di rischio genetico. Purtroppo in certi casi questa costituisce l’unica possibilità che abbiamo a disposizione per ridurre un rischio elevato di malattia. Si tratta di una situazione che purtroppo molte donne conoscono e hanno dovuto affrontare ma che riguarda anche altre condizioni genetiche, tra le quali una malattia che, sempre dalla lettura dei giornali, potrebbe aver determinato una delle accuse al chirurgo di cui sopra. Purtroppo la genetica non è un’opinione e, volenti o nolenti, il fatto di asportare un organo sano in alcune particolari condizioni costituisce l’assoluta normalità nella pratica clinica.
Se quindi dovremmo conoscere bene i tumori di origine genetica, va anche detto che questi rappresentano una minima parte di tutti i tumori, non più del 10%. E gli altri da cosa dipendono? Quali sono le loro cause? Oggi è predominate la posizione di coloro che sostengono che ogni malattia, anche il tumore, possa dipendere in massima parte dagli “stili di vita”, quali alimentazione, eccessi alcolici, fumo, attività fisica. A questo proposito è noto il pensiero di Mark Twain (morto a 75 anni ai primi del novecento) che sosteneva: ‘L’unico sport che ho praticato nella vita è andare al funerale dei miei amici sportivi’. Una possibile conferma a questa battuta viene dall’osservazione che al Sud si muore di tumore molto meno che al Nord, mentre gli stili di vita delle popolazioni meridionali sono meno attenti ad alimentazione, attività fisica, uso di alcolici, abitudini definite “salutari”. Fumo a parte, per il quale non esistono dubbi sul rapporto con i tumori (non solo quelli polmonari), sembra ormai prevalente la visione di chi sostiene la necessità di ‘vivere da malati per morire poi da sani’. Purtroppo non sembra passare il concetto che certamente alcuni (molti?) tumori dipendono in grande parte dal caso e dalla sfortuna, come sostenuto da alcuni esperti della materia quali il notissimo Bert Vogelstein della Johns Hopkins Medical School e quindi con scarse possibilità di prevenzione.
Però, a fronte del grande impegno della sanità pubblica nel promuovere stili di vita salutari, della prevenzione, della promozione della salute (iniziative del tutto condivisibili ma per le quali non disponiamo di solide prove di efficacia a proposito di tumori), va ricordata anche una recente indagine italiana che mette il dito nella piaga di un inquinamento ambientale del tutto fuori controllo, quello che vede Cremona piazzata nella top ten italiana per mortalità da tumori. A questo punto, visto che il rischio di cancro interessa tutti e che la sua relazione con lo stato dell’aria e dell’acqua non è in discussione, ci si permette di sollecitare i dati dello studio epidemiologico in corso, anche solo per sapere se da qualche parte si potrebbe intervenire per ridurre il rischio di mortalità per tumore. Il fatto che prima o poi si debba morire tutti non dovrebbe costituire la giustificazione per l’assenza di dati e informazioni al riguardo.
Pietro Cavalli
8 risposte
Io ho forti dubbi sull’utilità dell’indagine epidemiologica, mi sa di fumo negli occhi. Ma non c’è già il Registro Tumori? Piuttosto sono del parere di analizzare bene tutte le potenziali fonti inquinanti!!! Tutte!
Non so se si tratta effettivamente di fumo negli occhi: i dati di mortalità per tumore correlano con l’ inquinamento di aria e acqua e sono comunque a disposizione di tutti. La cosa strana è il fatto che ormai tutto il mondo sa che Cremona è ai vertici di questa mortalità, mentre a Cremona fanno tutti finta di non saperlo. Il fatto di invocare i dati dello studio avrebbe lo scopo di mettere anche le autorità civili e sanitarie davanti alla realtà e magari incoraggiarle a operare qualche intervento. Sul Registro Tumori di Cremona ( a cura di ATS) meglio astenersi, visto che basterebbe segnalarne la mancata citazione nell’elenco dei Registri italiani che hanno fornito i dati all’ultima pubblicazione AIOM-AIRTUM (I numeri del cancro in Italia) per comprenderne il peso.
È da anni che lo diciamo, noi pazienti…
Studio epidemiologico del 2016 rivelato da Marco Degli Angeli al nostro gruppo Comitato Spontaneo Rivogliamo Area Donna durante la nostra battaglia per riavere il reparto di Brest Unit funzionante come prima del COVID. Abbiamo ottenuto qualcosa ma siamo ancora lontane dall’obiettivo. Oramai siamo oltre 200, più tutte le persone che hanno appoggiato anche on line la nostra petizione. La quarta T di Cremona non è Tognazzi, ma il Tumore!
Detto dal nostro gruppo e siamo tutte pazienti con pregresso rumore al seno!
È inaccettabile incredibile avere amministratori che hanno responsabilità per legge che non si preoccupano di una sutuazione così grave e documentata !
Cremona ha la classe dirigente che si merita, vista l’inanita’ culturale e operativa della medesima e visto che questa classe è stata eletta da noi che assistiamo allo scempio con fatalistica rassegnazione.
Sempre più cosa indecente mi pare la cd “noble art”. Strano che per i tumori, studiati da chissà quanti secoli, “rimanga in gran parte non compreso il motivo…”,quando per Covid e relativi vaccini era tutto sin da subito dogmaticamente chiaro. Avere una gran conoscenza sui tumori ma non saperli guarire o prevenire se non con interventi all’Angelina Jolie ( classico esempio di quel “vivere da malati per morire da sani” a cui allude) non mi pare il massimo. Spero che la ricerca sappia trovare soluzioni migliori. Splendido Twain; l’inventore dell’ipersalutistico jogging, morì d’infarto a 52 anni dopo una corsa salutistica. Pertanto mai avuto dubbi che sia tutto e solo colpa della sfortuna, come per gli incidenti stradali.
Mi spiace che l’aver scritto una paginetta nel modo più semplice e discorsivo possibile possa aver dato l’idea che non esista la complessità: in genere non esistono soluzioni semplici a problemi complessi e, se ci sono, quasi sempre sono sbagliate. Anche il campo della medicina è un po’ più complicato di come viene rappresentata nelle chat.
lei al contrario ha assolto benissimo al suo compito