Non accenna a smorzarsi la polemica innescata dall’immagine della Madonna a seno nudo esposta sabato 4 luglio 2022 nel corso del primo Cremona Pride. Tacciata di blasfemia, questa iniziativa, sinora priva di paternità, ha scatenato le reazioni del mondo politico, di numerosi cittadini e la ferma condanna del vescovo Antonio Napolioni. Il gruppo consiliare di Forza Italia, guidato da Carlo Malvezzi, chiede la revoca del patrocinio concesso dalla giunta mentre il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Grignani, richiama con una lettera a titolo personale organizzatori e partecipanti del gay pride alla tolleranza che sta alla base della loro manifestazione e il sindaco alle sue responsabilità. I consiglieri Marcello Ventura e Beppe Arena avevano per tempo paventato ciò che è accaduto: con una nota inviata alla giunta avevano chiesto all’Amministrazione comunale di vigilare perché non si offendesse la sensibilità religiosa dei cittadini. I precedenti visti in altre città erano un monito in tal senso. Intanto anche il Pd, attraverso il segretario provinciale Vittore Soldo, prende posizione con la seguente nota’.
‘Sta facendo polemica e sta creando reazioni di indignazione e di protesta il fatto che alcuni manifestanti, durante il corteo del primo Pride di Cremona, abbiano portato in corteo un manichino di donna con un velo in testa che voleva rappresentare l’immagine sacra della Madonna. La scelta di usare un’immagine sacra è indubbiamente sbagliato e fuori luogo perché oltre a colpire e mancare di rispetto nei confronti di un mondo che ha fatto e sta facendo del dialogo e del confronto uno strumento per unire invece che dividere, presta il fianco a chi vorrebbe distorcere e mettere in secondo piano i messaggi di inclusione e allargamento dei diritti che sono stati il vero tema del corteo di sabato e che sono stati affermati dalle migliaia di manifestanti rispettosi delle sensibilità di tutti. Spiace che la provocazione poco rispettosa e indubbiamente di cattivo gusto di quattro persone che non erano espressione di nessuna delle associazioni e delle sigle organizzate che hanno lavorato per preparare l’evento, abbia offuscato la bellezza e l’importanza del corteo, in termini di dialogo e di confronto costruttivo sui temi dei diritti, con tutti i mondi e le sensibilità che convivono nella città di Cremona e nella nostra provincia’.
‘La provocazione messa in atto sabato – prosegue Soldo – era espressione della sola scarsa intelligenza di quei pochi che hanno usato una manifestazione bellissima per sporcare il messaggio di tante associazioni serie che hanno lavorato per portare a Cremona un evento importante e utile per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a temi del rispetto ai quali la nostra società non ha ancora pienamente chiuso un pensiero. Provocazione che ha giustamente indignato e offeso associazioni e mondi che non hanno mai fatto mancare volontà e disponibilità all’ascolto delle istanze di tutti, compresa quella parte che era presente e manifestava in corteo, per i diritti di tutti’.
‘Il Partito Democratico cremonese – conclude il segretario provinciale – stigmatizza il messaggio ed il gesto di chi, per manifestare e per veicolare un proprio messaggio, passa da una provocazione fuori luogo, mancando di rispetto al significato e ai mondi sottesi ad un’immagine sacra, cara non solo al mondo cattolico, qualsiasi fosse il messaggio che voleva veicolare quella rappresentazione: chi manifesta per l’affermazione dei diritti, sempre che questo fosse il loro vero obbiettivo, a maggior ragione, deve dare rispetto al contesto in cui si inserisce. Di contro abbiamo assistito e partecipato ad una manifestazione colorata e gioiosa dove associazioni e tantissimi giovani hanno manifestato rispettosamente per affermare la cultura dei diritti e dell’inclusione che presuppone la cultura del rispetto che invece nell’utilizzo di un’immagine sacra è venuto meno’.
2 risposte
Basta con questa storia!!! Il corteo gioioso, colorato, festante… Si sarebbe dovuto vigilare , evitare di rovinare una iniziativa tanto necessaria per l’affermazione dei diritti e contro le disuguaglianze. Nessuno l’ha fatto: né l’amministrazione comunale cui era stato esplicitamente chiesto di sorvegliare per non offendere la sensibilità di nessuno, né il comitato organizzatore che così ha provocato più indignazione che interesse. Inutile che sindaco, partiti e tutti quelli che sottolineano la gioia manifestata continuino su questo piano. È forse espressione di gioia la vista di persone molto succintamente vestite che dovrebbero creare imbarazzo anche in chi chiede il rispetto dei propri diritti? Al di là della statua blasfema, che diritto vogliono rivendicare, quello di girare in mutande per strada con il sedere esposto? Era tutto previsto. Il sindaco non aveva mai visto immagini di precedenti gay pride? Ne inanella una via l’altra. Invece di enfatizzare la gioia e il colore portati in città, caro Soldo, arginatelo!
Ma fra tutti i gioiosi manifestanti nessuno ha protestato? Ma fra tutti i variopinti esponenti dell’essere liberi, nessuno è rimasto quantomeno perplesso?
Chi tace acconsente
Chi tace spaventa (A. Merini)