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Cremona pro curdi del Rojava attaccati dai turchi

16 Luglio 2022

Di recente a Parma si è tenuta una manifestazione in solidarietà dei curdi del Rojava, regione a nord-est della Siria attualmente di nuovo sotto attacco delle forze militari turche e dei mercenari jihadisti reclutati da Erdogan.  Dopo che le richieste di Erdogan sono state accettate per permettere l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, l’esercito turco e i loro alleati jihadisti stanno aumentando i bombardamenti sulle linee difensive delle formazioni curde in preparazione di un attacco in profondità.

La Tavola della pace di Cremona sta preparando per il pomeriggio di sabato 23 luglio una manifestazione pubblica ai giardini di piazza Roma per la pace in Ucraina, per fermare le armi russe ma anche quelle della Turchia nel nord della Siria. Non può essere che mentre l’Unione Europea condanna giustamente l’invasione della Russia di Putin in Ucraina, uguale condanna non venga espressa nei confronti della Turchia di Erdogan. A meno che ai membri della Nato, come è la Turchia, venga permesso di aggredire il popolo curdo e cancellare il suo diritto all’autodeterminazione. Nel Rojava, che è in Siria e non in Turchia, i curdi sono impegnati da tempo in una esperienza di convivenza tra diverse minoranze e si sono dati una struttura di confederazione partecipata. Forse è proprio questa esperienza nuova per il Medioriente a infastidire se non a essere percepita come pericolosa per i guardiani del vecchio sistema di potere. Le notizie che ci giungono dal Rojava sono sempre più preoccupanti: si denuncia l’uso di bombe di una potenza devastante e finora sconosciuta. Addirittura la Turchia utilizzerebbe armi sperimentali proibite a livello internazionale. Per questo deve intervenire I’Onu e fermare l’invasione del Rojava da parte della Turchia. Per questo I’Italia e I’Europa devono assumere una iniziativa urgente per ridefinire a chi affidare la sicurezza dei confini tra Turchia e Siria e proporre una forza di interposizione autonoma dagli interessi in campo. Lo dobbiamo al principio della pace e della convivenza tra i popoli, lo dobbiamo alla tutela dei diritti umani, lo dobbiamo al popolo curdo del Rojava che è stato in prima fila nella lotta contro l’Isis, lo Stato islamico e il suo fanatismo.

L’Occidente non può arrivare ad un tale livello di cinismo tradendo chi ha combattuto e dato la vita per noi.

 

Marco Pezzoni

3 risposte

  1. Concordo con finalità. Riaffermo la necessità di riorganizzare e rafforzare autorità ONU nonché di eliminare i veti che bloccano la sua attività.

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