Lunedì 31 maggio giornata di mobilitazione contro gli infortuni sul lavoro. Anche a Cremona dalle ore 10 presidio unitario davanti alla prefettura organizzato dai metalmeccanici di Fiom, Fim, Uilm. Secondo l’Inail nel primo quadrimestre 2021 le morti per incidente sui luoghi di lavoro sono già 306, più 9% rispetto al 2020. Ammettendo che le misure anti covid abbiano influenzato il 2020, riducendo l’attività produttiva nei mesi di marzo e aprile, resta il fatto che nel 2019, anno senza covid, gli incidenti mortali nel primo quadrimestre sono stati 303. Questo significa che non c’è stato ad oggi alcun miglioramento sul piano della sicurezza e della prevenzione. Che si fanno tante promesse e si piangono tante lacrime di fronte a vite spezzate, ma poi non si interviene concretamente sulle cause di tante, troppe morti, dei tanti, troppi infortuni.
Gli Stati generali Clima, Ambiente, Salute richiamano tutti alla responsabilità: istituzioni e imprenditori, legislatori e strutture di controllo. Il lavoro deve essere maggiormente tutelato sul piano contrattuale e salariale, sul piano della sicurezza e della salute. Vanno evitati i rischi per l’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori, ma vanno migliorate le stesse condizioni di lavoro. La ripresa delle attività produttive sostenute dai finanziamenti europei del Recovery Plan non può limitarsi a pompare denaro per far crescere il pil, ma dovrebbe sostenere una diversa qualità del lavoro, a cominciare dalla sicurezza. Lo imporrebbe una concezione più moderna, costituzionale e umana della dignità del lavoro. Inseguire solo il profitto, solo i risultati di mercato senza alcun rispetto per le regole può portare ad una logica disumana e criminale come nel caso della funivia del Mottarone. Questo modo di pensare e di agire non è tanto frutto di incoscienza, ma deriva dalla scelta di estromettere la coscienza dalle scelte economiche con l’unica finalità del proprio vantaggio. Per questo la conversione ecologica dell’economia non può che comprendere una conversione del nostro modo di pensare e la consapevolezza che dignità del lavoro e dignità dell’ambiente hanno un valore superiore a quello del profitto.
Marco Pezzoni