Cremona Solidale tutto da rifare. Direttore, nuovo bando

5 Giugno 2021

Cremona Solidale rilancia la ricerca di un direttore generale. L’ex ospizio Soldi, azienda speciale del Comune di Cremona che eroga servizi e prestazioni alla persona, bandisce una nuova selezione pubblica  per l’assunzione a tempo determinato di un responsabile che resterà in carica dal primo luglio prossimo al 31 dicembre 2024. L’avviso scade il 22 giugno. Al primo bando aveva aderito una ventina di candidati. Dopo la scrematura, era rimasto in lizza un numero ristretto di potenziali successori di Emilio Tanzi, l’ex direttore ora alla guida della Rsa di Casalbuttano. Nel novero  figurava  Giacomo Boscagli, figlio di Guido, cognato di Roberto Formigoni, già assessore regionale alla famiglia. Boscagli junior, 46 anni, lecchese,  era candidato a dirigere Cremona Solidale e aveva le carte in regola per assumere quell’incarico: una laurea in lettere moderne  alla Cattolica e un’altra in economia internazionale alla Statale di Milano, un master  in Business Administration alla Sda Bocconi.  Inizia la sua carriera lavorativa in Regione nella giunta presieduta dallo zio che gli affida l’incarico di componente dello staff del presidente col compito di seguire l’area sanitaria e sociosanitaria. Assiste Formigoni e collabora con gli uffici preposti alla comunicazione e alla gestione delle relazioni istituzionali. Viene assunto nel 2007 insieme con altri 30 dirigenti e catapultato all’Istituito Tumori tramite concorso ma senza la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E per questo si abbatte sulla Regione Lombardia una delle tante bufere giudiziarie culminata col ricorso alla Corte dei Conti per presunto danno erariale.

In seguito Giacomo Boscagli  assume incarichi dirigenziali in varie altre aziende pubbliche sino alla direzione a tempo pieno fino al gennaio scorso del controllo di gestione dell’Areu, l’Agenzia regionale emergenza e urgenza.  Trapela il suo nome come candidato alla direzione generale di Cremona Solidale e contemporaneamente scompare. Si presume che la diffusione della notizia abbia provocato nel centrosinistra un comprensibile imbarazzo che però resta sotto traccia. Ciò che è accaduto in seguito dà spazio alle congetture più disparate. Innanzi tutto ci si chiede perché sia stato bandito un nuovo concorso. E’ probabile che la presenza tra i favoriti di un ciellino di stretta osservanza, ingombrante anche per la parentela col Celeste, abbia creato disagio nel centrosinistra, che nel cda di Cremona Solidale ha la maggioranza.  Ammettiamo che Boscagli fosse il prescelto. Se rinuncia, perché non designare il secondo, eventualmente il terzo e così via? La decisione di rifare il mazzo e redistribuire le carte è maturata per evitare una nuova figuraccia dopo quella rimediata dal centrosinistra a Padania Acque, dove l’accordo tra il Pd e Forza Italia è fallito e la Lega ha sbancato?  Sono ipotesi che ruotano attorno a una certezza: la politica consociativa ha fatto il suo tempo. Reggeva quando gli accordi li facevano persone di provata esperienza che prima di giocare le proprie carte vedevano quelle dell’avversario e potenziale alleato.

Resta il fatto che a metà maggio, quando il nome di Boscagli esce dalle segrete stanze, sulla nomina che sembrava imminente cala il silenzio. Non un’interrogazione in consiglio comunale e nessuno dell’opposizione che faccia sentire la sua voce. I bene informati ipotizzavano che Boscagli, grazie alle sue entrature regionali, fosse il jolly chiamato a risolvere le difficoltà economiche dell’ex ospizio Soldi, al quale è andato di recente in soccorso il Comune per ripianare il deficit di bilancio. Ma anche se si tratta del conferimento di un incarico a una figura tecnica, a parità di titoli il discrimine è l’appartenenza politica. E la ‘carta Boscagli’ avrebbe fatto saltare il banco.

Vittoriano Zanolli

 

 

 

 

 

3 risposte

  1. Caro Zanolli, la gente non ha ancora capito che questo e’ IL metodo-pilastro della mafia. Qui non c’entra piu’ Cencelli. Qui e’ la cultura mafiosa che ha pervaso l’Italia a tutti I livello. La mafia si basa su scambio di “favori”. Quando potro’ le raccontero’ un episodio mio personale che le fara’ comprendere meglio quello che per me e’ diventato un dogma: la mafia deve essere distrutta, soprattutto dal punto Di vista culturale, con tutte le armi, come accadde con le BR. Qualsiasi governo si sottragga a questo dovere sara’ complice della mafia, senza se e senza ma. Cordiali saluti

  2. Caro Vittoriano, temo che se il “celeste” avesse ancora il potere che ha perduto il dott. Boscagli sarebbe direttore di una iper casa di riposo per altri “celesti”. Anche il curriculum è perfetto. Oggi però finalmente il sistema delle cupole e delle correnti ha cominciato a scricchiolare dalla politica alla magistratura ed anche un’assunzione banale è diventato pericoloso farla anche in piena trasparenza e legalità. Se le responsabilità di gestione dell’impresa da sempre dipendessero dai risultati non ci sarebbero ragioni di stallo.

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