Un’ora di straordinaria follia e violenza, protagonista un trentacinquenne cremonese, ha sconvolto stasera il tratto del centro di Cremona compreso tra corso Garibaldi e via Goito e la galleria Kennedy. La vicenda è documentata dal fotoservizio di Mino Boiocchi. Alle 19,30 alcuni cremonesi sostano al Bar Sport per l’aperitivo. L’energumeno dà in escandescenza. Aggredisce verbalmente la sua compagna. La spintona davanti agli avventori, incurante della loro presenza. Vengono allontanati dai titolari del bar e si spostano in strada dove il diverbio prosegue in un crescendo culminato col pugno sferrato dall’uomo al volto della donna che finisce a terra. Nel frattempo giungono al numero telefonico 112 richieste di intervento alle forze dell’ordine da parte dei testimoni. Passano i minuti ma non si vede l’ombra di una pattuglia. Intanto l’uomo, un cremonese con precedenti penali e pregressa detenzione in carcere, visibilmente alterato continua a infierire sulla donna e a minacciare i presenti. Nuova telefonata al 112: giunge una pattuglia dei vigili urbani. I due agenti cercano inutilmente di placare l’uomo che si rifiuta di seguirli e si allontana in bicicletta. Di lì a poco ritorna e replica la scena precedente che ha sempre come bersaglio la donna che l’accompagna e chi vuole ricondurlo a ragione. Altra richiesta di aiuto alle forze dell’ordine. Arriva una pattuglia della guardia di finanza. Alla vista delle fiamme gialle, l’uomo fugge ma è placcato da un agente di custodia della locale casa circondariale presente casualmente sul posto e viene messo in condizioni di non nuocere. Arriva un’altra pattuglia, stavolta dei carabinieri. Il cremonese viene identificato, si allontana in bicicletta per poi tornare e minacciare nuovamente la donna che sentita dai passanti si dice vittima abituale di episodi del genere. Il sipario cala quando le forze dell’ordine, polizia locale guardia di finanza e carabinieri, lasciano il luogo dell’aggressione. Anche l’energumeno se ne va, lasciando i testimoni di questo episodio di violenza straordinaria per Cremona con l’apprensione per il destino al quale potrebbe andare incontro la donna. Un uomo violento e alterato è libero di agire
. Non ha subìto alcuna restrizione. La gente si chiede: non è anche in contesti come questi che maturano i cosiddetti ‘femminicidi’?
Una risposta
Se una donna si dichiara vittima abituale di episodi di violenza è per scelta consapevole complice del delinquente con cui si accompagna.