Alla vigilia del 25 novembre “Giornata internazionale per l’eliminaziome della violenza contro le donne” è stato approvato in Consiglio comunale all’unanimità il mio ordine del giorno con il quale impegno la Giunta a promuovere e diffondere la statistica di genere come efficace strumento per attuare politiche contro la disuguaglianza tra donne e uomini.
Certamente l’avvio da parte del Comune del percorso del Bilancio di Genere, grazie alla determinazione dell’assessore Marina Della Giovanna, è un tassello importante dal quale non si può prescindere.
Nella lotta alla disparità di genere e alla violenza sulle donne le amministrazioni pubbliche locali non possono però prescindere dall’analisi dei dati per conoscere in maniera chiara e fedele alla realtà la complessità del nostro tessuto sociale e mettere in campo azioni efficaci. Nello specifico c’è bisogno di dati liberi da stereotipi per rendere donne, ragazze e bambine visibili nelle statistiche e strumenti di analisi di genere, mirati proprio a definire meglio le criticità da sanare con misure ad hoc. L’aumento dell’occupazione femminile e la lotta contro l’inverno demografico sono sfide, anche culturali, da affrontare attraverso l’impegno congiunto di istituzioni, parti sociali e sistema imprenditoriale.
In questo senso il Comune può essere promotore e generatore di buone prassi anche per le aziende del territorio come hanno fatto molti enti, tra cui recentemente Roma e Milano, che hanno ottenuto, grazie alle azioni messe in campo nella propria struttura organizzativa, la certificazione della parità di genere. Non un semplice bollino ma un impegno concreto ad attuare più che politiche di conciliazione politiche di condivisione che significa promuovere una redistribuzione egualitaria del tempo di lavoro e di cura dei figli all’interno delle famiglie e quindi l’effettivo superamento delle ragioni che nel mondo del lavoro – dalla scelta da parte delle aziende di chi assumere tra un uomo e una donna proprio in considerazione dei carichi familiari, alla somministrazione del part time fino alle opportunità di carriera – portano a una forte discriminazione nei confronti delle donne. Bisogna superare un modello tradizionale nella ripartizione dei compiti di genere che condiziona negativamente la libertà di scelta delle donne di partecipare pienamente al lavoro ma anche quella degli uomini di partecipareienamente alla vita familiare e di crescita dei figli. Per fare questo non basta fare l’elenco delle azioni messe in campo ma è necessario misurarne l’efficacia in termini di risultato e impatto come solo la statistica disaggregata per genere può fare.
Nel mio piccolo, nel 2013 ho tentato di iniziare questo percorso con una sezione dell’annuario statistico intitolato Donne a Cremona – Statistiche al femminile che si è poi perso nelle pubblicazioni successive. Apprezzo pertanto il fatto che la vice sindaco Romagnoli si sia attivata per rinnovare il Protocollo d’intesa con Provincia e Camera di Commercio per riprendere il percorso dell’annuario statistico nel quale troverà spazio anche una sezione di dati al femminile come richiesto nell’ordine del giorno.
Con spirito di collaborazione ho accolto l’emendamento presentato dal consigliere Andrea Segalini di sostituzione, nel secondo impegno del dispositivo, la parola “avviare” con “valutare” rispetto alla “Certificazione di genere” per verificare la possibilità di dedicare risorse già nel prossimo bilancio e l’integrazione nell’ultimo punto del coinvolgimento nella promozione di questo percorso presso le aziende cremonesi della Camera di Commercio e della consigliera provinciale di Parità anche al fine di istituire il Premio alle Imprese per la Conciliazione.
Maria Vittoria Ceraso
lista civica Oggi per Domani