Riceviamo da CremonaFiere il seguente comunicato.
‘Il sistema fieristico italiano è ripartito, ma è stato necessario rivedere profondamente il modo di “fare fiera”. Gli ultimi due anni hanno segnato gravemente il settore e anche Cremonafiere ha subito notevoli contraccolpi (-93% di fatturato nel 2020), ma ha reagito con tenacia e voglia di mettersi in discussione per interpretare le nuove modalità fieristiche giungendo al 2022 con nuove fiere, investimenti infrastrutturali e di rilancio dei principali prodotti duramente colpiti dalle condizioni sfavorevoli dei mercati. Ieri durante l’assemblea di approvazione del bilancio 2022 sono state ripercorse le scelte e la visione della società e del consiglio d’amministrazione che con tenacia e coraggio hanno affrontato un periodo drammatico che ha messo a dura prova tutto il sistema fieristico e non solo.
Il 2022 si è concluso per Cremonafiere con un calendario di 31 eventi, di cui 13 fieristici e 18 fra eventi privati e di vario genere, oltre a 22 convegni. Questo era uno dei punti fondamentali del piano di sviluppo approvato nel 2020 dall’assemblea dei soci che richiedeva anche di aumentare l’utilizzo del quartiere. Sono infatti 20 gli eventi in più rispetto al periodo pre-pandemico, di cui 3 in più di proprietà di Cremonafiere. La necessità di rilanciare con forza ha portato la società ad investire energie nella formulazione di nuovi format fieristici e risorse nella realizzazione di eventi originali, internazionali e attrattivi. Con queste premesse ieri è stato presentato il bilancio all’assemblea dei soci che è stato approvato all’unanimità. Il bilancio, in un anno caratterizzato da importanti investimenti, chiude con una perdita di 998 mila euro, di cui ammortamenti per 657 mila euro, ed un fatturato caratteristico pari al 77% del periodo pre-pandemia (nel 2021 era il 64% rispetto al 2019).
“Le fiere sono volàno di un’industria capace di generare un impatto sui territori pari a 22,5 miliardi di euro all’anno, per un valore aggiunto stimato di 10,6 miliardi di euro, lo 0,7% del PIL, al netto del business delle aziende in occasione degli eventi B2B – dichiara Roberto Biloni Presidente di CremonaFiere -. Anche per questi motivi il consiglio di amministrazione ha considerato fondamentale proseguire nel solco tracciato del rilancio delle fiere. Questo è l’inizio di un percorso che prevede di continuare ad investire per il bene dei settori che rappresentiamo e del territorio che beneficia immediatamente dell’indotto che generiamo. Per questo il consiglio d’amministrazione ha creduto profondamente che questa fosse la strada. Contiamo di proseguire con il recupero delle performance che è previsto per il nostro settore con il 2024”.
Quanto impostato ha permesso di creare le basi per gli eventi, le fiere, i congressi che hanno popolato il quartiere fieristico, malgrado l’organizzazione degli eventi 2022 sia stata complicata e tardiva, ricordando che le attività sono ripartite ad aprile. Il percorso del 2022, unito all’apertura e alla disponibilità ad affrontare le nuove sfide, ha portato ad un calendario 2023 che vede 37 eventi, di cui 6 di proprietà e +27 rispetto al 2019, oltre al proseguimento del consolidamento delle Fiere Zootecniche e di CremonaMusica’.
Una risposta
Spero che il cremasco e Crema non si facciano fregare come sulle aziende pubbliche e non mettano soldi in un carrozzone. Lo spero ma non sempre i nostri amministratori sono lungimiranti.