Sono troppi gli inceneritori in Lombardia. Il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Marco Degli Angeli giovedì scorso ha presentato una mozione in giunta. ‘E’ necessaria la progressiva dismissione degli impianti di incenerimento più vecchi e meno efficienti. Si parta da Cremona’ dichiara l’esponente pentastellato. Di questo tema si parlerà il primo maggio, con inizio alle 11, in largo Ostiano 72 a Persico Dosimo in occasione di un incontro organizzato dall’Arci, durante il quale sarà presentato ‘Forte Apache e dintorni’, il libro scritto da Antonio Grassi, all’epoca giornalista del quotidiano La Provincia, che percorre le tappe della battaglia condotta dal comitato che lottò per la collocazione dell’inceneritore di Cremona in un sito diverso da quello dove ora sorge. All’appuntamento di domani sarà presente l’autore. Alle 13 verrà servito spiedo bresciano e, in alternativa, un menu vegetariano al prezzo di 15 euro.
Nel volume si riportano le fasi che portarono al referendum popolare consultivo col quale i cittadini di Cremona si espressero contro l’ubicazione dell’impianto decisa dalla giunta guidata dal sindaco Alfeo Garini, vice Giuseppe Tadioli. Un referendum ‘tradito’ dato che l’esecutivo municipale lo ignorò con motivazioni speciose. Il 22 settembre 1997 l’inceneritore di Cremona viene posto in esercizio. Il 30 settembre successivo la giunta provinciale autorizza il raddoppio della linea. il 10 novembre 1997 l’allora ministro dell’Industria Pier Luigi Bersani inaugura l’impianto. La vita successiva dell’inceneritore è costellata di incidenti, di blocchi e ripartenze, di riparazioni, di interventi di manutenzione straordinaria. Fatti che dimostrano l’inaffidabilità della tecnologia scelta. Il calore sviluppato dall’incenerimento dei rifiuti doveva alimentare la rete di teleriscaldamento, ma il materiale da bruciare prodotto in provincia di Cremona si rivela insufficiente: da qui la necessità di ‘importare’ materiale di scarto dai territori limitrofi per alimentare l’impianto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la notizia, trapelata inizialmente e poi confermata da fonti ufficiali, che l’acqua calda immessa nei tubi del teleriscaldamento veniva scaldata bruciando gas metano. Un assurdo economico. Tutto ciò ha indotto tre anni fa il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti a inserire nel suo programma elettorale l’impegno a chiudere in tempi ragionevolmente brevi l’inceneritore o termovalorizzatore che dir si voglia. Ma quella promessa è caduta nel vuoto.
La questione viene ripresa oggi dal consigliere Degli Angeli che chiede alla giunta lombarda l’attuazione di un piano, comprensivo di cronoprogramma, per la progressiva dismissione degli impianti di incenerimento lombardi più vecchi e meno efficienti, come ad esempio quello di Cremona. Spiega Degli Angeli: ‘In Lombardia sono presenti 13 impianti di termovalorizzazione, che hanno una capacità di incenerimento nettamente superiore al fabbisogno regionale. In modo particolare, l’impianto di Cremona, assieme a quello di Busto Arsizio, risulta vetusto e poco efficiente. E se già gli inceneritori emettono nell’atmosfera emissioni nocive, gli impianti più vecchi causano un maggiore impatto ambientale’. Secondo i dati di Arpa Lombardia, l’indice di efficienza energetica degli impianti di Cremona e di Busto Arsizio sono i peggiori. ‘I numeri parlano chiaro – spiega -. Ci sono troppi inceneritori in Lombardia e per farli funzionare continuiamo ad importare rifiuti da altre regioni solo per motivi economici. Le multiutility ingrassano e i cittadini sono costretti a respirare l’aria più inquinata d’Italia. Dai dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente risulta che Cremona è la città più inquinata d’Italia e la seconda in Europa’.
Conclude Degli Angeli: ‘Cosa faranno Lega, Partito Democratico e Fratelli d’Italia davanti alla nostra richiesta? Mi auguro che la direzione della Regione possa andare verso la chiusura degli impianti più vetusti, favorendo la transizione verso un’economia circolare, con la diminuzione dei rifiuti prodotti e lo sviluppo e la promozione di soluzioni innovative di recupero di materia ed energia dai rifiuti’.
Vittoriano Zanolli