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Pazienti neurolesi, danno cerebrale e linguaggio

1 Novembre 2023

Sabato 11 novembre specialisti di calibro nazionale all’Ospedale di Cremona. Obiettivo: confrontarsi per migliorare gli standard di cura nella gestione di questa particolare condizione e incoraggiare la collaborazione tra strutture ospedaliere.
Quando un paziente presenta un danno cerebrale, non sempre è in grado di comunicare e dare informazioni precise sul proprio stato di salute. Sta agli specialisti che operano in contesti intensivi e d’urgenza il compito di leggere e interpretare i segnali a disposizione, per affrontare ogni singolo caso nel modo più opportuno.

Su questo tema, sabato 11 novembre (ore 8.30) presso l’Aula Magna dell’Ospedale di Cremona sarà organizzato il convegno dal titolo “La mente alterata: il linguaggio del danno cerebrale. Clinica e monitoraggio delle neurolesioni acute”. L’incontro è rivolto a specialisti e specializzandi, e vedrà la presenza di esperti provenienti da diverse realtà sanitarie e di ricerca, che partecipano alla formazione delle linee guida internazionali nel campo delle neuroscienze.

Oltre ad analizzare le caratteristiche del paziente neurocritico, l’incontro sarà l’occasione per definire le migliori modalità d’intervento, che richiede necessariamente un approccio medico-infermieristico multidisciplinare. Sarà un’occasione di confronto, per cercare di migliorare e affinare l’esperienza degli operatori sanitari di Asst Cremona e incoraggiare la collaborazione tra le diverse strutture ospedaliere coinvolte.

LECTIO MAGISTRALIS: ANCHE L’EMPATIA HA UNA BASE FISIOLOGICA

La sessione mattutina del convegno sarà dedicata alla valutazione clinica del paziente. Il pomeriggio sarà riservato alla parte tecnica – dedicata al monitoraggio del paziente – e si concluderà con una tavola rotonda aperta al confronto tra relatori e partecipanti. Tra loro, il professor Giacomo Rizzolatti, neuroscienziato italiano noto a livello internazionale per la scoperta dei neuroni specchio, che terrà una lectio magistralis sui meccanismi cerebrali che consentono la programmazione motoria e la comunicazione.

«La scoperta dei neuroni specchio ha dato una base fisiologica all’empatia – afferma Rizzolatti –. Precisamente, le neuroscienze dicono che empatia è quando le stesse aree che codificano lo stato mentale si attivano anche quando l’individuo percepisce quello stato mentale in un altro individuo. Ad esempio, se uno vede una persona che soffre per una ferita l’area del dolore dell’osservatore si attiva. Questo è empatia definita precisamente. La scoperta dei neuroni specchio ha portato importanti conseguenze nella riabilitazione dopo danni motori: «Poiché riusciamo ad attivare il sistema motorio mediante l’osservazione di azioni, questo metodo chiamato AOT (Action Observation Treatment) permette di rieducare il sistema motorio in caso di lesioni dello stesso. Le applicazioni vanno dalle paralisi spastiche al morbo di Parkinson, alle paralisi infantili e perfino alla sclerosi multipla; è una tecnica in questo momento in grande sviluppo».

LEGGERE LA “MENTE ALTERATA”

Come spiega Elena Grappa, anestesista all’Ospedale di Cremona e responsabile scientifico dell’evento, «La “mente alterata” inficia le possibilità di comunicare ed entrare anche solo in contatto con il paziente, che in quel caso non è in grado di dare risposte o feedback sul proprio stato di salute».

Gli operatori sanitari si trovano quindi di fronte alla sfida di ricavare in altro modo i dati clinici necessari alla cura, oltre a potenziare la ricerca di quelli strumentali. «Senza relazione diretta – prosegue Grappa – , bisogna fare attenzione alle piccole cose, ai dettagli, su cui occorre essere ancora più precisi per unire tutti gli elementi utili a raggiungere un risultato. Essere preparati a gestire pazienti di questo tipo è importante: serve una preparazione specifica, che deve interessare tutte le strutture che trattano pazienti con traumi da emorragie cerebrali, aneurismi, tumori o ictus».

MIGLIORARE GLI STANDARD DI CURA

Come ricorda Enrico Storti (direttore del dipartimento Emergenza Urgenza e della SC Anestesia e Rianimazione.), l’Ospedale di Cremona è centro (hub) regionale nella rete delle patologie tempo-dipendenti: «In Anestesia e Rianimazione, stiamo lavorando per incrementare quantitativamente e qualitativamente le capacità di monitoraggio e trattamento intensivo di questi malati, gestiti in stretta collaborazione con gli specialisti d’organo e gli esperti nel trattamento delle patologie correlate. Il reparto gestisce un numero importante di malati neurolesi e neurocritici».
Con questa iniziativa abbiamo portato a Cremona una faculty che si distingue per la grande esperienza e credibilità maturata in questo ambito. «Confrontarsi con specialisti di alto livello è importante – prosegue Storti – perché ci aiuta a migliorare i nostri standard di cura, dalla diagnosi al trattamento e monitoraggio in ambiente intensivo. Tutto ciò ha ricadute positive immediate sulla gestione dei pazienti: lo scopo non è solo garantirne la sopravvivenza, ma restituire loro una qualità di vita e reinserimento sociale elevata».

PER PARTECIPARE

L’evento è rivolto ai dipendenti dell’Asst di Cremona e aperto agli specialisti e specializzanti esterni.  Ci sono ancora posti disponibili: è possibile iscriversi gratuitamente tramite il portale Sigma Formazione ( https://formazione.sigmapaghe.com )

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