Gentile direttore,
la provincia di Cremona è ormai diventata una vera e propria terra di conquista. I suoi suoli, falde acquifere ed aria, trattati come commodities da sfruttare e spremere per ottenere utili finanziari, dividendi per azionisti e agibilità politica. È evidente da anni che il Cremonese, Cremasco e Casalasco sono stati designati per essere l’immondezzaio della Lombardia e non solo. Cosa intendono fare i 3 nuovi consiglieri regionali? Quando parlano di collaborazione per il bene del territorio si riferiscono solo ai soliti noti o pensano di attivarsi anche a tutela di chi spesso non ha voce e subisce scelte calate dall’alto? Hanno intenzione di richiedere studi epidemiologici e rivedere il Preac, il piano rifiuti e le linee guida autorizzative, stingendo le maglie, per impianti di rifiuti, incenerimento, biomasse, biogas e nuovi allevamenti intensivi? O vogliono lasciare i sindaci ed i cittadini da soli nel fronteggiare le decine di richieste?
Il problema non è il dove si vogliono fare questi impianti, non c’è nessuna sindrome Nimby, il problema sono questi impianti e la loro insostenibilità. Loro e del modello di sviluppo basato su una finta economia circolare. Sono moltissime le richieste autorizzative di nuovi impianti, che dietro l’inganno della sovranitá energetica, e al paravento del prefisso “bio”, di fatto stanno condannando le nostre campagne ed nostri paesi ad essere il crocevia e destinazione finale di tonnellate e tonnellate di rifiuti, di forsu, di fanghi e mezzi pesanti per il conferimento. I suoli accumulano azoto. Diventano senza vita (zoe). Le falde si inquinano. L’aria è irrespirabile. Uno stress ambientale e sanitario inaccettabile e che solo ora inizia ad allertare una classe politica che per anni se n’è bellamente fregata di richiedere studi epidemiologici e una programmazione fondata sul reale fabbisogno provinciale e che tenesse conto degli impatti cumulativi.
Ora c’è chi piange lacrime di coccodrillo, chi fa finta di nulla e rimane fuori dal dibattito, per far credere che mentre il nostro territorio veniva svenduto lui non c’era e se c’era … dormiva.
Fino ad oggi quanti impianti sono stati autorizzati senza coinvolgere cittadini e chiedendo solo compensazioni irrisorie e insensate rispetto agli impatto procurati ad una situazione già compromessa? Fino a ieri in pochi avevano avuto il coraggio di lottare.
I nostri sindaci sono stati commissariati dalle aziende. Alcuni se ne accorgono solo ora. Altri lo sapevano, ma hanno fatto finta di nulla per ordine di scuderia. Altri invece sono stati i registi di operazioni come quella di A2A e Lgh, che di fatto hanno svuotato il ruolo decisionale della politica e regalato a quei politici miopi la possibilità di farsi qualche photo opportunity, fare da testimonial a qualche operazione di green washing e godere di buona stampa.
Il sindaco Galimberti parla solo di compensazioni, il suo partito si nasconde dietro la VIA, ma ci tiene a ribadire che nuovi impianti di biometano servono. Il centrodestra cavalca l’onda, protesta, ma dove può legiferare fa il contrario e regala praterie a chi sfrutta il territorio. Il sindaco Bongiovanni ora è in Regione, ma la sua Lega non fiata. Il consigliere comunale/regionale Ventura dovrà chiarire la posizione di Fratelli d’Italia, che fino ad oggi in Regione ha fatto sempre il contrario rispetto a quanto da lui richiesto nella mozione depositata in Comune. Il consigliere Piloni preferisce parlare d’altro e fino a qualche mese era tra quelli che negavano l’esistenza del progetto di 38 nuovi pozzi per lo stoccaggio di Sergnano. Il sindaco Bergamaschi fa finta di nulla e l’ex sindaco Bonaldi, tempo fa, in merito al termovalorizzatore cremonese, che rimarrà in attività per altri nove o dieci anni, si limitava a dichiarare che: «Si tratta di una scelta di natura industriale». Tradotto, noi sindaci abbiamo delegato ad altri le strategie energetiche e di tutela della salute e dell’ambiente e le aziende decidono. E noi zitti sotto. Come nel film “Non ci resta che piangere”. Oggi raccogliamo i frutti amari di anni di politiche scellerate. Ormai tutto viene proposto a scatola chiusa dalle aziende e calato sulla testa dei cittadini senza nessun coinvolgimento.
Vorrei capire come è stato costituito e chi ha fatto parte dello steering committee del piano energetico (?) che ha deciso il destino della nostra provincia. Ormai i sindaci e la politica non servono più a nulla, ma si delega la pianificazione territoriale ai gruppi industriali, che ovviamente rispondono ai propri interessi economici e non alla cittadinanza, se non solo in maniera di facciata.
Questo il risultato di lustri scellerati e di leggi fatte su misura per alimentare il green washing. Insomma chi sbaglia non paga, fa carriera politica ed i cocci … Sono di tutti i cittadini .
Marco Degli Angeli