Li ho contati. Erano in numero sufficiente per lastricare a nuovo via dei Fori Imperiali a Roma. Sto parlando dei ciottoli che rallegrano le nostre vie ai margini dei marciapiedi, quelli avanzati al termine di qualche lavoro stradale. Mi riferisco in particolare a quelli che possiamo incontrare nella zona di via Bissolati e di via Ruggero Manna comprese le piazze di Sant’Agostino, Santa Lucia e Sant’Omobono, anche se in città si possono trovare ovunque. Probabilmente c’è chi penserà che ho tanto tempo da perdere (i pensionati, si sa, hanno molto tempo libero e talvolta si comportano un po’ da ‘petena vacche’ per dirla col nostro dialetto). Il fatto è che la cosa, a
mio dire, disturba perché rientra nel capitolo del degrado della nostra città. I ciottoli in questione non danno fastidio e non sono causa di pericolo, a meno che a qualcuno venga in mente di adoperarli come corpo contundente dopo aver ingollato una birra di troppo: in questa stagione il caldo può fare brutti scherzi.
Ma l’obiettivo di questo bizzarro intervento è di sapere se il nostro Comune dispone di un ufficio dedicato alla raccolta e allo stoccaggio di tali ciottoli, o se dobbiamo attendere l’intervento di qualche creativo. Nel frattempo, dopo i totem e la recente installazione artistica nella Galleria 25 Aprile, potrei consigliare per la rigenerazione urbana il recupero di detti ciottoli per farne una montagnola a mo’ di spartitraffico in una delle vie periferiche della città. Sono gradite altre idee.
Fernando Cirillo
Una risposta
Non entro nel merito, ma voglio solo soffermarmi su “quel tempo da perdere” a cui hai alluso. Ciascuno dev’essere libero di impiegare il proprio tempo libero, di cui tutti hanno diritto, come meglio crede. C’è chi preferisce giocare a carte, chi farsi una nuotata, chi contare ciottoli che però in questo caso ha un senso/valore civico aggiunto. Quindi nessuna obiezione relativa a come impieghi il tuo tempo è giustificata.