La buona notizia è che ritornano le invasioni botaniche nel centro cittadino; quella brutta è che dell’invasione botanica delle erbacce ai lati delle strade di Cremona non ne parli nessuno. Eppure anche tra le erbacce si possono celare essenze dai nomi poco usati: non solo bosso, ligustro, acanto ma anche portulaca, stoppione, farinaccio, convolvolo e cipollino.
Giova tuttavia ricordare che ad un’altezza erbacea superiore al metro/metro e mezzo in prossimità degli incroci corrisponde una visibilità pressoché nulla per pedoni, ciclisti , automobilisti.
Sarà per un elevato interesse botanico e culturale che si è deciso quindi di favorirne la crescita incontrollata, oppure per incentivare gli accessi al Pronto Soccorso e favorire la pratica dell’Ortopedia? In attesa che qualche ciclista finisca all’ospedale e qualche auto finisca dal carrozziere, giova forse ricordare che affidarsi alla Misericordia divina invece di fare normale manutenzione non contraddice le leggi del Creato e non costituisce peccato mortale, ma pone tuttavia l’interrogativo sul perché debbano venire pagate le tasse municipali con puntualità e precisione.
Se invece qualcuno avesse deciso di fumarsela, l’erba, spiace comunicare che si tratta di altra varietà botanica e che, se pure non difficile da trovare, difficilmente cresce spontanea ai lati delle strade.
OCTOPUS