“Regione Lombardia sui temi del clima ragiona con lo specchietto retrovisore: le sue scelte andavano bene vent’anni fa”, non ha fatto sconti alla giunta Fontana Pierfrancesco Majorino, capogruppo regionale del Pd, nel suo intervento nel dibattito in merito alla prevenzione, mitigazione e gestione del rischio idrogeologico in Lombardia e delle politiche di adattamento al cambiamento climatico, stamattina, in consiglio regionale.
“Come ha detto l’assessore al Territorio, di fronte al dissesto l’essere umano può fare molto, ma non tutto. Però, qui la domanda è se la Regione fa abbastanza, perché è questo il punto politico, questo dobbiamo chiederci. E dobbiamo farlo per tenere insieme una visione di principi e dei conseguenti comportamenti”, ha aggiunto Majorino.
A illustrare la posizione del Pd è stato il consigliere Matteo Piloni: “Nel 2022 ci sono stati degli eventi climatici importanti in Lombardia, la crisi è una realtà, il dissesto va affrontato in modo nuovo rispetto al passato. Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno dove si fissa un punto, ovvero che va cambiato l’approccio. E come primo punto chiediamo di riattivare la cabina di regia denominata Lombardia Sicura, facendola lavorare su monitoraggio, valutazione e quantificazione delle risorse economiche necessarie per gli interventi, oltre a definire le vulnerabilità del territorio – ha spiegato il dem –. Bisogna poi garantire l’attuazione del traguardo del consumo di suolo pari a zero da raggiungere entro il 2030. Poi c’è l’importante capitolo della logistica: questi insediamenti stanno spuntando come funghi in tutta la Lombardia. La regolamentazione diventa fondamentale perché riguarda indubbiamente il dissesto”.
Ma soprattutto Piloni e il Pd hanno presentato un emendamento che chiedeva di “destinare la quota di competenza di Regione Lombardia delle risorse derivanti dalla monetizzazione dell’energia elettrica gratuita che, come si evince da una delibera regionale, è di 26 milioni di euro, agli interventi riguardanti il contrasto al dissesto idrogeologico”.
Ma la Giunta Fontana, hanno concluso Majorino e Piloni, “ha bocciato tutto, dimostrando che non c’è nessuna inversione di tendenza, non esiste una scelta diversa da quelle assunte in questi anni. Si va in una direzione molto precisa, confermata dalle scelte dell’ente in alcune grandi partite: come stanno insieme la Pedemontana e le azioni contro il cambiamento climatico? Come viene perseguito lo stop al consumo di suolo se non investiamo in un vero programma di recupero e qualificazione di ciò che è di nostra proprietà, ad esempio i 19mila alloggi sfitti dell’Aler, conseguenza di investimenti palesemente inadeguati?”.