Dono della Cremo a Ostetricia e Patologia neonatale

14 Luglio 2023

La Cremonese in collaborazione con Abio Cremona ha donato all’ospedale di Cremona due poltrone per l’allattamento, destinate rispettivamente ai reparti di Ostetricia e di Patologia Neonatale (nella foto centrale). Serviranno per rendere più confortevoli e sicuri i primi momenti che le mamme e i papà condivideranno con i loro piccoli.

La donazione è stata formalizzata con la visita di due ospiti d’eccezione: i giocatori della Cremonese Luca Ravanelli (difensore) e Mouhamadou Sarr (portiere) hanno fatto tappa nei reparti per incontrare le équipe e alcune neomamme ricoverate. Accompagnati dalla presidente di Abio Cremona Marina Gerevini e da Angela Parmigiani, storica volontaria dell’associazione, sono stati accolti da Aldo Riccardi (direttore del dipartimento materno-infantile e dell’Ostetricia), Naike Marcotti (ostetrica), Bruno Drera e Morena Nazzari (direttore e coordinatrice della Patologia Neonatale).

ACCOMPAGNARE I PRIMI MOMENTI DI VITA

«La società e i giocatori della Cremonese hanno sempre dimostrato una grande sensibilità verso il mondo della mamma e del neonato», ha dichiarato Aldo Riccardi. «Venire a conoscenza di questa donazione non è stata una sorpresa ma una gradita conferma. Le poltrone ricevute arricchiscono la dotazione dei due reparti materno-infantili, offrendo alle mamme la possibilità di allattare in comodità e completa sicurezza, per vivere al meglio un momento particolarmente delicato della propria vita».

Come ha spiegato Bruno Drera, «Questo tipo di ausili incoraggia la “skin to skin”, ovvero i momenti di contatto pelle a pelle tra il neonato e la mamma. Si tratta di una pratica fondamentale durante i primi giorni di vita, per aiutare i bambini prematuri a superare eventuali difficoltà di adattamento e ridurre lo stress psicofisico che può accompagnare il tempo del ricovero». Le sedute in dotazione vengono utilizzate anche dai papà, che in caso di parto cesareo della compagna possono essere i primi a prendere in braccio il bambino per accompagnarlo nelle prime ore di vita.

CREMONESE E ABIO, INSIEME PER L’OSPEDALE

«Donare e prestare attenzione al territorio è la principale mission della Cremonese al di fuori del campo di gioco”, afferma Paolo Armenia, direttore generale della società sportiva. «Sostenere l’ospedale della città con azioni concrete è un dovere morale che nasce dal nostro profondo radicamento nel tessuto sociale: lo facciamo con orgoglio, sospinti dalle indicazioni precise della nostra proprietà e dei tanti tifosi grigiorossi che grazie alla loro generosità rendono possibili queste iniziative. Il calcio insegna che solo attraverso il gioco di squadra si raggiunge un obiettivo ed è cercando di adempiere a questo senso di responsabilità che da anni siamo al fianco dell’ospedale».

La collaborazione tra Cremonese e Abio Cremona a favore dell’ospedale si è concretizzata negli ultimi anni, anche attraverso la realizzazione de i kit accoglienza destinati alla Pediatria. «Da subito – prosegue Armenia – abbiamo apprezzato l’umanità delle volontarie che si prodigano, accanto al personale dell’Ospedale, per rendere meno complicata possibile la permanenza dei più piccoli nella struttura. La loro gentilezza e l’innata empatia con cui cercano di portare sorrisi e serenità in un luogo di sofferenza ci ha conquistati immediatamente. Stringere ulteriori collaborazioni con chi si adopera nel sociale con passione, per la Cremo – che è essa stessa la passione di molti -, risulta così del tutto naturale».

Marina Gerevini, presidente di Abio Cremona, ricorda la lunga amicizia che da oltre vent’anni lega l’associazione all’ospedale di Cremona e all’area materno-infantile. «Dove possibile ci mettiamo al servizio dei reparti ospedalieri che accolgono i bambini e le loro famiglie. Oltre alla presenza dei nostri volontari, il nostro sostegno si concretizza nella donazione di giocattoli o ausili utili ai genitori per affiancare i loro figli nel tempo trascorso in ospedale. Le iniziative organizzate con la Cremonese rientrano in questo percorso, oggi ancora più virtuoso».

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