L’interessante esperimento collettivo definito dalla mobilitazione di alcuni cittadini italiani contro la vaccinazione covid (movimento No-vax) che, se pur minoritario, si propone di mettere al centro di ogni possibile decisione l’autonomia e la libertà individuali a fronte del rispetto degli obblighi sociali, potrebbe preludere ad un più esteso dibattito in grado di mettere in discussione altre manifestazioni legate ai diritti delle minoranze.
Sarebbe quindi importante un’analisi sociologica del movimento No-vax, anche perché tale mobilitazione potrebbe auspicabilmente costituire un elemento di traino per ulteriori momenti di discussione collettiva. Si potrebbe pensare magari ad organizzare un movimento No-tax, in grado di coagulare i numerosi cittadini contrari al pagamento delle tasse, certamente più numerosi e dotati di maggiore fantasia rispetto a quelli, assai modesti, dei dimostranti vestiti da deportati nei lager nazisti. Non dovrebbe essere difficile mettere insieme un grande movimento unitario, attualmente ancora troppo spezzettato e diviso tra parcheggiatori abusivi, idraulici disinvolti, money transfer, intermediazioni finanziarie e isole Cayman. La nascita di un movimento ufficiale No-tax avrebbe anche l’indubbio vantaggio di non costituire un intralcio alla circolazione dei centri urbani. Difficile infatti pensare a manifestazioni pubbliche da parte di individui così gelosi della propria riservatezza.
Anche un movimento No-fax, con il compito di organizzare la protesta dei numerosi cittadini stufi di dover rimanere senza toner e con la carta incastrata, potrebbe trovare qualche adepto in grado di sfilare per le vie cittadine esibendo cartelli inneggianti alla libera comunicazione ed al diritto di respingere quelle macchine odiose che limitano le libertà individuali.
Un ulteriore elemento propositivo, nell’ottica di una legittima difesa delle minoranze oppresse da regole coercitive e prepotenze governative, potrebbe anche riguardare i No-pax, stanchi di questa insopportabile pace sociale e volonterosi di menare le mani. Tale movimento avrebbe il compito di portare nelle piazze le sacrosante esigenze di coloro che condividono la volontà di opporsi all’attuale stato di cose e di manifestare liberamente per i propri diritti, per ora limitati a modesti accoltellamenti davanti a locali di periferia e ragionevoli assalti a sedi sindacali.
Non sembra invece numeroso, per ora, il movimento No-max, anche perché la Juventus qualche partita riesce ancora a vincerla ed il suo allenatore, Max Allegri, gode ancora della fiducia e dei quattrini della società.
Infine i No-sax, infastiditi e stufi delle melodie emesse da vetusti sassofoni ed altrettanto decrepiti amanti di quel rumore insopportabile che alcuni definiscono musica jazz, potrebbero finalmente organizzare legittime manifestazioni di dissenso nei confronti dell’utilizzo di sax tenore e sax contralto a favore di suoni più eccitanti, quali scoppio di petardi e lancio di lacrimogeni.
Si potrebbe anche ipotizzare un nuovo movimento No-tex, teso ad organizzare la giusta protesta dei cittadini nei confronti delle avventure di Tex Willer e Kit Carson, ma qui andiamo a finire un po’ fuori tema, anche perché il cambio di vocale non lascia presagire nulla di buono, oltre che un seguito certamente modesto.
Octopus
Una risposta
Sono d’accordo su quasi tutto ciò che dice l’estensore con una precisazione sulla differenza di chi paga troppe tasse per bilanciare chi surrettiziamente non ne paga pur godendo dei servizi a spese altrui e non parlo solo delle Cayman: quindi ‘nessuna rappresentanza senza tassazione!’. E infine sono decisamente NO MAX con annessa Juve!!!