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Dopo il Festival della polenta, il 13 a Storo quello del marrone

12 Ottobre 2024

Il 5 e il 6 ottobre, si è tenuta a Storo (Trento) la nona edizione del Festival della Polenta, che anche quest’anno ha confermato il suo appeal rinnovando i numeri delle scorse edizioni, con più di 6.000 visitatori, non solo dal Trentino, ma anche dalla Lombardia, dal Veneto… e una giuria popolare composta da 2.600 assaggiatori.
Otto gruppi di polenter che hanno presentato sei tipologie di polente alle due giurie, che dovevano valutarli. La giuria tecnica era composta da chef e giornalisti enogastronomici: accanto al presidente, Giuseppe Casagrande, il testimonial era il giornalista e  conduttore televisivo  Edoardo Raspelli (che sta preparando la terza edizione de L’ITALIA CHE M PIACE…IN VIAGGIO CON RASPELLI). Accanto a lui, sempre in giuria, anche la fotomodella Francesca  Buonaccorso, titolare dell’agenzia RB RoccaBuona Eventi di P.R.E.G.I. Assieme alla giuria tecnica la giuria popolare, formata da quanti hanno assaggiato e quindi valutato le polente. Le due giurie hanno concordato e premiato la polenta carbonera dei Polenter di Storo, in un veloce passaggio sul palco, coordinato da Walter Nicoletti.

L’atmosfera festosa ha animato il centro storico con musica, esposizioni e il concorso “Spaventapasseri in Sagra”, che ha regalato un tocco di colore e decoro autunnale. Non sono mancati momenti culturali, come il convegno tecnico “Oggi nel campo, domani nel piatto” che ha coinvolto le cooperative giudicariesi Agri ‘90 e Copag, le visite guidate al paese di Storo e alla chiesa di San Floriano e il convegno “Le origini del mais e le feste della polenta nel mondo” a cura del ‘Centro Studi Grandi Migrazioni’.

Infine è stata presentata la terza edizione del libro “L’oro di Storo”, completamente rivista e rinnovata ed è stato inaugurato il rinnovato punto vendita della cooperativa Agri ’90, dove è possibile trovare, conoscere ed acquistare i prodotti trentini coltivati secondo tradizione.

IL COMMENTO DI RASPELLI: ”UN FESTIVAL GRANDIOSO”

Particolarmente emozionato e commosso Edoardo Raspelli: “E’ stata una manifestazione straordinaria: in caso di pioggia sotto i portici del municipio i volontari e gli impiegati avevano allestito vari tavoli con belle sedie di colore diverso per ogni tavolata, belle tovaglie anche se di plastica e vasi con fiori freschi, i bambini scartocciavano le pannocchie di granoturco come si faceva una volta, il coro di Storo cantava Signore delle Cime…E poi, a parte la commozione, le bontà di tutte le otto polente in gara e i piatti dell’ Agritur La Polentera che Mauro Armanini manda avanti con maestria e grande attenzione alle ricette tradizionali e ai prodotti del territorio: salame nostrano, tagliatelle di farina bianca di Storo, salmerino di Andrea Armanini alla griglia, gnocchi di polenta, polenta di patate, guance di vitello al Teroldego, formaggi della vicina Bagolino, mousse di polenta con scaglie di cioccolato…”.

Domenica 13 ottobre sarà la volta della seconda edizione del Festival del Marrone, che si terrà nella sede della Cooperativa Agri ‘90, organizzato dall’Associazione Castanicoltori della valle del Chiese, in collaborazione con la Cooperativa stessa. Anche questo evento è volto a far conoscere uno dei prodotti locali più pregevoli e quest’anno si coglierà l’occasione per presentare il “primo progetto di rilevanza nazionale applicato a un castagneto in valle del Chiese, promosso dalla Riserva di Biosfera Unesco Alpi Ledrensi e Judicaria”.

Il costo del progetto si aggira attorno a 100.000 euro, finanziato in parte anche da Agri ‘90 e dalla Riserva di Biosfera e l’obiettivo è quello di portare l’irrigazione a goccia per un intero ettaro circa di castagneto.Il convegno sarà moderato dal giornalista ed esperto di questioni legate ad ambiente ed agricoltura Walter Nicoletti e sarà introdotto dal presidente della Riserva di Biosfera Unesco Gianfranco Pederzolli. Sono stati invitati a intervenire esperti di spessore. In ordine: Luisa Palmieri (Fondazione Edmund Mach) parlerà del progetto Canossa (riferito alle noci); Giulio Demetrio Perulli (università di Bologna) intratterrà l’uditorio sull’uso efficiente dell’acqua nel castagneto; Giacomo Gatti (Fondazione Laimburg di Bolzano) si occuperà di gnomoniopsis castanea, un fungo pericoloso perché crea il “marciume bruno”.

A TAVOLA CON I MARRONI DI STORO

Dopo il momento dell’impegno toccherà alla gastronomia. Si potrà scegliere fra orzotto con salamina e marrone della valle del Chiese preparato da Oscar Bagattini (chef di lungo corso), polenta e spiedo, stuzzicanti ricette dolci e salate con castagne e farina preparate da cuochi e pasticceri locali. Per prenotare gli ultimi posti bisognerà chiamare allo 0465.686614, ufficio della Cooperativa, perché la manifestazione si terrà dentro la sede di Agri 90, che per quanto grande ha una quantità di posti limitata. Nel pomeriggio ci sarà la castagnata, nonostante la stagione sia in ritardo e stiano arrivando le prime castagne in questi giorni. Ad accompagnarle ci saranno la birra del birrificio Leder di Ledro (a base di marroni del Chiese) e i vini cooperativi della Cantina di Toblino.

Due note rispetto alla situazione. Il marrone è il frutto più autunnale prodotto nella valle del Chiese, valorizzato negli ultimi anni dall’Associazione Castanicoltori, impegnata attraverso innesti delle piante esistenti e creazione di un vivaio per dare ogni anno nuove piantine agli interessati.

Il castagneto fa parte da sempre del paesaggio della destra orografica della valle, da Valdaone fino a Riccomassimo. Oggi, grazie ai castanicoltori, la coltura è rivitalizzata dopo decenni di oblio. Occorre dire che nei primi anni del millennio si è dovuto combattere contro il cinipide, insetto originario del sudest asiatico che si mangiava le foglie. L’anno scorso un’altra complicazione è stata rappresentata dal cosiddetto marciume bruno.

La superficie coperta dal castagneto è quantificabile in una trentina di ettari. Come dicono i diretti interessati, si può andare ancora oltre. Uno dei veicoli qualificanti sarà il progetto pilota che verrà presentato il 13 con la previsione della razionalizzazione delle risorse idriche.

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