Ad oggi sembra inevitabile l’assurda scelta del Partito Democratico di realizzare una lista unica per le elzioni provinciali del 29 settembre, che eleggeranno il nuovo presidente e il consiglio provinciale.
Una grande ammucchiata dal PD a Fratelli d’Italia, tutti insieme appassionatamente e poi sui mezzi di comunicazione ci si domanda del perchè l’astensionismo abbia raggiunto livelli mai conosciuti nel nostro Paese. La rappresentanza, i valori, gli ideali, gli interessi diversi delle varie classi sociali, tutte balle, senza alcun ritegno, fregandosene di cosa ne pensino i sindaci della nostra provincia, la volontà espressa molto bene dal segretario provinciale del PD, è quella di far digerire anche ai riottosi all’interno del suo stesso partito e ce ne sono molti con il mal di pancia, questa minestra insipida confezionata nelle segreterie dei partiti. Infatti non esiste differenza tra PD e centrodestra sulle scelte importanti, come l’autostrada inutile Cremona Mantova, come la costruzione del nuovo ospedale a Cremona, con il biometano a San Rocco.
L’unico modo per impedire questa operazione gattopardesca è quello che alcuni sindaci, i loro consiglieri, in pochi giorni si diano da fare e raccolgano le firme per presentare una lista alternativa, contro ogni consociativismo, una lista che metta al centro la difesa dell’ambiente, il rientro dal debito accumulato in questi anni e una battaglia per il superamento dell’abominevole legge Delrio, che ha tolto ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti negli organi provinciali.
Tutti ricordiamo che Graziano Delrio, ministro del governo Renzi, fece un capolavoro creativo, una legge che doveva essere provvisoria, in attesa del superamento definitivo dell’ente provincia, cancellando l’elezione da parte del corpo elettorale, affidando l’elezione ai sindaci e consiglieri comunali, con voto ponderato, non una testa un voto, ma l’elettore ha un peso diverso in base al numero di cittadini del suo comune.
Ha ridotto il numero dei dipendenti, tagliato risorse, ridotto il numero dei consiglieri, eliminata la giunta. Purtroppo per Delrio e Renzi, al referendum costituzionale del 4 dicembre 2016, che tra le diverse proposte doveva eliminare le province, la partecipazione dei cittadini è stata del 65% e quasi il 60% degli elettori inviò un sonoro vaffa…sconfessando il tentativo di stravolgere la nostra Costituzione, più volte manomessa, come la parte del titolo V°, fortemente voluta dal PD.
Tra poco sono trascorsi 8 anni da quel referendum ma i partiti, tutti, PD, Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, i governi tecnici di Monti e di Draghi, nessuno ha cancellato la vergogna della legge Delrio, ripristinando il legittimo diritto degli elettori a scegliere chi deve governare le province.
Per questo, nel declino della politica, nasce la voglia di grande ammucchiata gattopardesca, spero che ci sia ancora qualcuno che si pone fuori dal coro, lavorando ad una lista alternativa.
Beppe Bettenzoli
segreteria provinciale Partito della Rifondazione Comunista