Sento il dovere di condividere quanto so sulla gravissima situazione ambientale, peraltro confermata da chi ne sa più di me e che fa parte del mondo diplomatico in Europa.
4 Aprile 2022, pubblicazione del report del WGIII dell’AR6. L’ultimo monito dell’IPCC ai “decisori politici” nel momento del loro sforzo per individuare le linee politiche da sostenere poi alla 27ª CoP a Sharm el-Sheikh.
https://www.rinnovabili.it/ambiente/politiche-ambientali/rapporto-ipcc-ar6-wg3/
6 – 20 novembre, lavori della 27ª CoP. Ricordato che secondo la comunità scientifica il picco delle emissioni di carbonio dovrà essere fermato entro il 2025, ossia entro 3 anni, e le emissioni globali azzerate entro il 2030, ossia entro 7 anni, i governi hanno sostituito questo termine con la più ambigua espressione “abbandonarle rapidamente”. In altre parole, non può essere compromessa una ossessiva “crescita economica”. Esito, quindi, sostanzialmente privo di risultati concreti. Per l’unico positivo, il fondo per il “Loss and damage”, è congelato dal duro confronto tra chi paga per i danni causati dal cambiamento climatico e chi ne beneficerà. Da notare che, mentre i cinque Paesi più ricchi del pianeta (Stati Uniti, Cina, Russia, India e Brasile con il 48,5% della popolazione mondiale rappresentano il 52% del Pil mondiale ed il 53% delle emissioni di CO2) tra il 1990 e il 2014 hanno provocato perdite cumulative pari a 6mila miliardi di dollari, i Paesi africani saranno costretti a sacrificare servizi essenziali (come la sanità) per adattarsi alle conseguenze della crisi climatica. Un semplice riscontro per le citate scadenze: se dal 2015 ad oggi, 8 anni, l’aumento delle temperature è stato di + 0,4° C (da + 0,8° C ai + 1,2° C), l’aumento tra 80 anni, circa entro il 2100, potrebbe arrivare a + 5,6° C! Ovvero, saremmo alla sesta estinzione di massa!!!
Se nulla cambierà, resta soltanto qualche lustro perché i vostri figli possano ancora godere di una accettabile qualità di vita. Dobbiamo fare di più.
Ascoltate le parole (un minuto) pronunciate un paio di mesi fa da Gramménos Mastrojeni ai microfoni di “Rai3-FuoriTG” da Sharm el-Sheikh.
https://www.youtube.com/watch?v=I9gkrv_-YlM.
Una strada, forse la più efficace, dare modo alla gente di contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 con dei saggi comportamenti individuali. Offrendo cioè la possibilità di scelta di semplici gesti ed azioni da un elenco con almeno un centinaio di possibilità presentate in questi links da diffondere tramite tutti i vostri canali social: 85 consigli direttamente dall’”Agenda 2030”
e 50 da
50 Consigli e Soluzioni per combattere il riscaldamento globale
del sito RiscaldamentoGlobale.it
Benito Fiori
https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/FMfcgzGrcFnDCnRGwBFVwCFCZKHXjKdC?projector=1
Una risposta
Sottoscrivo ogni parola e giudizio. Ma resto pessimista anche per la perversa capacità dei distruttori dell’ambiente di travestirsi da seguaci dell’ambientalismo. L’altro ieri salendo a piedi da Ponte di Legno verso il Tonale mi sono imbattuta in un tragico disboscamento del crinale per costruzione di ennesimo villaggio residenziale. Ma le ruspe erano sovrastate dal gigantesco striscione: PROGRESSO SI, INQUINAMENTO NO. Astuzie del diavolo.