Lo scorso 2 febbraio è stata annunciata l’elezione a vescovo della diocesi di Trieste di don Enrico Trevisi, già parroco di Cristo Re a Cremona e in precedenza direttore del Seminario vescovile. L’uscente, Giampaolo Crepaldi, diventerà amministratore apostolico, con il compito di traghettare la diocesi fino all’arrivo del suo successore fissato al prossimo 23 aprile. Crepaldi lo scorso settembre ha presentato le sue dimissioni, secondo la legge canonica, in occasione del suo 75esimo compleanno. Il nunzio apostolico ha avvisato sia il vescovo uscente che il candidato che dalle 12 del 2 febbraio è vescovo eletto. Crepaldi invece diventerà amministratore apostolico, con il compito di traghettare la Diocesi di Trieste fino all’arrivo del nuovo vescovo, passaggio che avverrà come detto il 23 aprile prossimo.
Enrico Trevisi è nato ad Asola, in provincia di Mantova, nell’agosto del 1963. Dopo il dottorato in Teologia morale a Roma, è stato ordinato sacerdote a Cremona, che è stata la sua diocesi e dimora fin dal 1987. È anche membro del Consiglio presbiteriale e del Collegio dei consultori e ha ricoperto incarichi di insegnamento a Mantova, Milano e Cremona.
A Trevisi il vescovo di Cremona ha dedicato la propria omelia, che si è articolata intorno a tre elementi fondamentali: un angelo, una vergine, un figlio. Per ciascuno di essi ha voluto rivolgere un particolare e significativo invito al nuovo confratello. «Un angelo porta la Parola a Maria, così come è accaduto a te. Hai ricevuto un annuncio, sei stato chiamato. E tu stesso sarai angelo, annunciatore, per la Chiesa di Trieste. Per questo avrai il Vangelo sul capo, nelle tue mani, nel cuore e sulle tue labbra». Chiaro il riferimento al rito di ordinazione, durante il quale viene posto sopra il capo del vescovo eletto il libro dei Vangeli.
L’ordinando, poi, riceve l’unzione e l’anello episcopale, segno della fedeltà alla Chiesa. E proprio nella comunità cristiana Napolioni ha individuato l’immagine di Maria. «In lei, giovane serva del Signore, riconosciamo la Chiesa di Cremona, che ti vuol bene e ti dona, come una madre». Segno evidente della maternità della Chiesa cremonese nei confronti di monsignor Trevisi è stata la presenza di Maria Grazia e Roberto Dainesi alla consegna dei doni nella processione offertoriale. Con la guida di Trevisi, infatti, i due coniugi cremonesi hanno diretto l’ufficio di pastorale familiare della diocesi. «In Maria — ha proseguito Napolioni — vediamo anche la Chiesa di Trieste che ti attende, ti guarda, ti riceve come una sposa tutta da conoscere e onorare. Bacia allora tu quell’anello, per custodire nella comunione la sposa di Cristo».
All’odierna cerimonia erano presenti oltre venti vescovi provenienti da Lombardia e Triveneto, che hanno concelebrato insieme a Napolioni. Tra gli altri, particolarmente significativa la presenza dell’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, metropolita di Gorizia, e di monsignor Giancarlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e abate di Pomposa, e dom Carmelo Scampa, vescovo emerito di São Luìs de Montes Belos, entrambi originari di Cremona.