Duecentottantatré. Si, 283 km\h la velocità massima toccata da un vero pilota gentleman a Monza, due volte campione europeo di velocità su auto storiche, Corrado Cupellini, per
gli amici il ‘’Cupe’’, la prima volta nel 1982 su prototipo Porsche RS|61 motore 1700 cc e poi nel 1988, l’anno della morte di Enzo Ferrari, sulla stessa vettura con la quale Phil Hill vinse il Mondiale di F1 su Ferrari 246 F1, 2400 cc. monoposto nel 1961.
Qualcuno potrebbe arricciare il naso ritenendo vecchi ‘’rugginoni’’ le auto storiche, roba obsoleta da mandare alla rottamazione. Al contrario, l’Europeo Storiche di velocità non ha nulla da invidiare al più titolato Mondiale di F1 poiché è da folli correre con macchine di 50-60 anni fa che
avevano gomme strette e dure, i freni quasi un optional, aerodinamica inesistente, etc.
Ma chi sono i piloti gentlemen che gareggiano col coltello tra i denti e battaglie furiose? Normalmente signori benestanti che possono permettersi di corrrere con vetture di grande prestigio, molto costose, e se vanno a sbattere devono pagare di tasca propria i relativi disastri. Insomma, come si dice con brutta terminologia non a ‘’babbo morto’’ ma ben vivo , mettendo mano dove tengono i soldi. Mentre per i piloti di F1 e Prototipi, regolarmente accasati con un Team, in qualunque incidente pensa appunto ‘’babbo morto’’ a pagare.
Ricordo Enzo Ferrari quando andava dal farmacista di Maranello, ottimo chitarrista, e si lamentava di Gilles Villeneuve e Clay Regazzoni. Diceva bravi sì, ma quanto mi costano, 21 incidenti Gilles, solo uno in meno Clay, il mio pilota preferito col quale come assistente dell’ingegner Mauro Forghieri, sono stato sulle piste di tutto il mondo degli anni 70, dove si correva in F1 o con i Prototipi.
Corrado Cupellini, sempre il ‘’Cupe’’ per gli amici, ha vinto sia col biposto Porsche che con la monoposto Ferrari. Non c’è differenza tra Prototipi e F1 attuali: era già così settant’anni fa. Le vere differenze sono nella tipologia estetica e nella aerodinamica e soprattutto nei piloti. A mio parere nessuno di loro era un fuoriclasse in entrambe le categorie. Oggi il problema non esiste più perché nessun grande pilota di F1 si avvicina ai prototipi se non coloro che, scartati dalla F1, si rifugiano nei Prototipi, che vuol dire gare di lunga durata, tipo 24 ore di LeMans, dove si divide il volante con un altro pilota, a volte con due.
In F1 i più forti di sempre: Verstappen, Hamilton e andando indietro nel tempo Schumacher, Senna, Prost, Lauda, Clark, Fangio, Ascari. Per me Lauda, con il quale ho lavorato a lungo, è stato il migliore. Massimo comune denominatore per tutti, non tanto la velocità sul giro, ma l’altissima regolarità tenuta per 100 giri.
Prototipi: Andretti, Vaccarella, Ickx, Merzario, Siffert, Amon, Bandini, Elford e altri. Indubbiamente il più fantasioso Ninni Vaccarella, il Preside Volante, perché docente e titolare di scuola privata a Palermo. Era fortissimo alla Targa Florio, circuito lento, e si esaltava nei circuiti veloci. In una scala di valori complessivi F1 e Prototipi a Ninni ho dato il voto di 8 e mezzo. Ninni mi scrisse una bella lettera, ricordando la vecchia amicizia, ma dicendomi che avrei potuto dargli almeno 9. Aveva ragione, nei Prototipi meritava 10 ma nella F1 meno di 8. Per tutti lo stesso discorso. Non per il fenomeno universale Tazio Nuvolari (nella foto centrale), 110 e lode in tutte le categorie. Il Tazio Volante l’unico a schiudere la tenaglia che tiene serrato il sentimento della nostra percezione del tempo e dei valori dei vari piloti che ho menzionato.
Tutto ciò non tocca il ‘’ Cupe’’ perché la sua signorilità d’animo travalica la pochezza dei nostri voti da maestrino della vera, grande, irripetibile Ferrari del patron Enzo, di Forghieri e dell’immortale Niki Lauda.
Pietro De Franchi