Signor Direttore, abbiamo inviato la seguente lettera aperta inviata al Magnifico Rettore dell’Università di Brescia e per conoscenza anche a lei. Con questa lettera cerchiamo di allertarlo sulle vere opportunità in Cremona di aprire una Facoltà di Medicina. Intendiamo far conoscere ai suoi lettori questa ulteriore occasione persa se dovesse essere costruito il nuovo ospedale targato Cucinella.
Egregio Magnifico Rettore professore Francesco Castelli
Lo scorso 12 marzo sul principale giornale locale è stata evocata la Sua visita dello scorso anno ai presidi delle scuole cremonesi per illustrare l’offerta accademica dell’Università degli studi di Brescia.
In tale prospettiva si sono animati autorità sanitarie e politici locali per proporle una Facoltà di Medicina a Cremona.
La sua risposta è stata molto prudente, e giustamente collegando le difficoltà delle procedure di carattere ministeriale avrà considerato che pensare ad una Facoltà di Medicina in un ospedale ad ora solo sulla carta e ancor più con un progetto che da qualche settimana abbiamo sentito verrà ridimensionato nel numero di letti e in altre importanti variabili, l’ha portata a dire che questa decisione è prematura. Pensiamo che Lei non sia stato sufficientemente informato delle opportunità che l’attuale ospedale e gli edifici ad esso circostante presentano.
Ci permetta di sottoporle la nostra opinione in merito ad una agibilità di un edificio accanto all’attuale ospedale che presenta buone caratteristiche edili per essere riqualificato in circa 20 mesi, come del resto riteniamo lo siano con altrettanti buoni risultati il corpo centrale ospedaliero e tutti i rimanenti 11 edifici satelliti compresa una ampia palazzina adibita al reparto infettivi, di cui Lei conosce le potenzialità in quanto Professore Ordinario di Malattie Infettive.
Il palazzo candidato come sede universitaria di Medicina ha una superficie di 1.200 mq per piano con un piano interrato e 5 piani fuori terra.
Dimensioni più che sufficienti per ospitare 300 studenti, cifra indicata da tempo come ottimale per il nostro territorio.
Le alleghiamo la nostra proposta di riqualificazione dove spicca l’ipotesi di una sede universitaria di Medicina a poche decine di metri dai reparti dell’attuale ospedale riqualificato. Cosa c’è meglio di così ?
E’ vero che potremmo pensare ad un successivo ribaltamento del progetto originale del nuovo ospedale con una variazione in corso d’opera di un edificio scolastico (universitario ?) nell’arco opposto al monoblocco ..!
Potrebbe essere un buona idea, ma se pensiamo agli studenti più pigri che per entrare in ospedale a 300 m di distanza prendono il trenino previsto per il trasporto dei visitatori adibito per percorrere il lungo tragitto… oppure pensiamo agli studenti più atletici che di buon mattino si inerpicano sul percorso ludico sportivo con pendenza del 12%.e trafelati arrivano in reparto.. ci viene qualche dubbio.
Sarebbe un grosso errore demolire la palazzina, possibile futura sede dell’Università di Medicina, come purtroppo succederà se dovesse venire costruito il nuovo ospedale. La costruzione del nuovo ospedale farà tabula rasa dell’attuale edificio ospedaliero e di tutti i 12 edifici che lo circondano, compreso il padiglione degli infettivi che, credo convenga con noi, essendo esso isolato da ogni altro contesto, è un presidio più consono alle specifiche finalità di cura rispetto alle previste camere a pressione positiva per degenti con patologie infettive previste all’interno del nuovo ospedale.
Dei circa 20 centri più importanti di malattie infettive della Lombardia pensiamo siano pochi quelli che hanno il privilegio di essere fisicamente lontani dagli altri reparti di degenza.
Nell’invitarla a leggere la nostra ipotesi di riqualificazione, la ringraziamo per l’attenzione e le auguriamo buon lavoro.
Enrico Gnocchi
Movimento per la riqualificazione dell’ospedale di Cremona