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Fagioli: ‘Scommettevo alla Cremo e sono andato al Sert’

18 Ottobre 2023

”Scommettevo anche quand’ero alla Cremonese e sono andato a curarmi al Sert di Cremona su consiglio di mia madre”.  Lo confessa  il centrocampista  della Juventus Nicolò Fagiolie  e la sua ammissione è riportata in un articolo pubblicato dalla Gazzetta dello Sport: ”All’inizio un calciatore, avendo molto tempo libero (…) finisce con il provare l’ebrezza della scommessa per vincere la noia. Con il passare del tempo diventa un’ossessione”. In alcuni passaggi della sua deposizione al procuratore federale Giuseppe Chiné, Fagioli ricostruisce le sue scommesse nel calcio: “Ho iniziato a scommettere a Tirrenia nel ritiro della Nazionale Under 21”. Spiega come in un primo momento si trattasse solo di “divertimento”. Col tempo però “mi sono trovato in condizione di stress determinato dai debiti”. Il periodo più brutto “lo passai a marzo-aprile 2023 (…) durante Sassuolo-Juventus feci un errore tecnico e fui sostituito”, le lacrime in panchina “pensando ai miei debiti delle scommesse”. Già a settembre 2022 Fagioli aveva 250 mila euro di debiti. “Quando ero alla Cremonese mia madre mi consigliò di recarmi al Sert per farmi curare, io ci andai alcune volte”. Poi basta: “Ebbi l’illusione di poterne fare a meno” e il periodo successivo “giocavo in modo compulsivo davanti alla tv su qualsiasi evento sportivo che stessi vedendo, calcio compreso… anche Serie B e Lega Pro”.

2 risposte

  1. Questa è una delle tante dimostrazioni che il talento non basta. A quell’età quante sono le attività che si possono intraprendere? La madre ha riconosciuto il pericolo e ha consigliato bene. Poi deve subentrare il senso di responsabilità. Mi chiedo se all’interno delle società in cui questo ragazzo si muoveva nessuno si sia accorto e si sia proposto per dare un aiuto, magari insieme alla famiglia. Impossibile! E allora anche i ragazzi di talento sono carne da macello, calciatori da sfruttare ma non esseri umani con le loro debolezze da sostenere e aiutare a crescere. Una vera tristezza . E pensare che innumerevoli famiglie farebbero carte false per mandare i figli calciatori anche giovanissimi nelle società di un certo livello!

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