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Falsa laurea. E’ di Agnadello il vigile che pagherà 1 milione

16 Agosto 2022

E’ originario di Agnadello (Cremona) Carlalberto Presicci, ex comandante della polizia locale di Desenzano del Garda, che dovrà risarcire al Comune 918mila euro per essersi spacciato per 24 anni laureato pur non essendolo. La notizia è oggi su tutti i giornali e a precisare le origini di Presicci è il quotidiano online Crema News.  Il comandante si è dimesso nel novembre 2020 per non meglio specificate “ragioni personali”. Da una sentenza emessa dalla Corte dei Conti è ora emerso che nel 1996 Presicci vinse un concorso comunale dichiarando di essersi laureato in Giurisprudenza a Parma, utilizzando una copia del certificato poi rivelatasi falsa. Poco prima delle sue dimissioni, la Procura aveva segnalato al Comune che sul poliziotto era in corso una procedura per falso materiale e falsificazione del certificato di laurea, fatto poi confermato anche dall’Università di Parma.

Scrivono i giudici nella sentenza: “A tale procedura (il concorso, ndr) il convenuto non avrebbe potuto partecipare ove non fosse stato già dipendente dell’ente. Evidente, quindi, che anche tale sviluppo di carriera si pone in relazione causale con la frode inizialmente attuata”. E ancora: “La condotta dolosamente illecita è pacifica. Sul punto […] non vi è stata alcuna contestazione, da parte del convenuto, delle affermazioni di parte attrice sul non possesso del titolo di studio e sulla produzione di documentazione falsa al riguardo”.

Il processo si è concluso con il patteggiamento di Presicci e la sua ammissione di aver falsificato il documento: la Corte non gli ha riconosciuto alcuno sconto sul credito erariale. La magistratura contabile ha stimato un danno per il Comune, calcolato sui 24 anni di servizio, pari a una “somma di 918.467,79 euro oltre la rivalutazione monetaria e gli interessi legali”.

4 risposte

  1. Pur ammettendo che vi è stato un filo iniziale , non credo che il Comune sia stato danneggiato . Se il dipendente , superato l’esame di concorso in barba ai partecipanti laureati , ha svolto con serietà e proficuamente il suo lavoro , perché punirlo in questo modo ?? L’allontanamento può starci , forse una multa da concordare , ma stenderlo in questo modo no !!!

  2. Incredibile, non è la prima volta che a Cremona e dintorni succedono fatti simili ( fase feste di laurea , finti medici , finti dentisti ecc… ) quindi almeno per i titoli di studio sarebbe buona cosa verificare la loro veridicità presso i licei e le università .

  3. La punizione è esemplare , severa e corretta . Non si deve ingannare lo Stato.
    E’ stato bravo per 24 anni, a convivere con questo segreto e la paura costante di essere scoperto . Basta la soffiata di qualcuno e sei fritto .
    Ora ha messo nei guai la sua famiglia e non so che lavoro troverà a 60 anni senza contare che per 24 anni, lui risulterà privo di contribuzione .
    E poi dove troverà il milione di euro da dare al Comune ?
    Si è messo in un bel casino.

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