Dopo il successo dell’edizione 2021, a CremonaFiere è tornata l’Asta zootecnica, un appuntamento molto atteso per gli allevatori che si è aperto nella serata inaugurale durante la quale sono stati battuti 30 lotti totali, di cui 6 in beneficienza per l’importo di 10.000 euro raggiungendo così un totale battuto di 160.000 euro. Il lotto più alto ha raggiunto i 12.500 euro.
La 77esima edizione della manifestazione che si chiude oggi è centrata sui temi dell’innovazione, dello sviluppo di nuove tecnologie e della sostenibilità economica, sociale e ambientale. Durante il focus di ieri Innovazione e ricerca per la sostenibilità della filiera agro-zootecnica sono state approfondite le tematiche strategiche del Centro di Innovazione Agro Zootecnico Alimentare nato da una partnership tra a Comune di Cremona (ente partner capofila), CremonaFiere, Provincia di Cremona, Camera di Commercio di Cremona, Università Cattolica del Sacro Cuore, Politecnico di Milano – Polo Territoriale di Cremona, per sostenere progetti basati sulla logica della messa in rete del lavoro come sistema di cui CremonaFiere fa parte ed è il naturale Hub.
Il centro di Innovazione Agro Zootecnico Alimentare si pone l’obbiettivo di dare il corretto valore al dato e mette l’accento sull’importanza di passare da una stima dei dati generica ad un’attività di rilevazione puntuale e osservazione sul campo così da poter fornire informazioni concrete e rilevanti.
Attraverso la rete vengono sviluppate nuove progettualità su diversi ambiti di intervento: dalla produzione primaria attraverso lo studio e l’analisi di tematiche – come l’autonomia energetica dell’azienda zootecnica, la bioenergia o l’agrivoltaico ma anche il recupero degli scarti e reflui da riutilizzare nella produzione- ad ambiti legati alle aziende di trasformazione attraverso l’analisi di soluzioni per l’utilizzo e il riutilizzo degli scarti anche in altre filiere produttive o sottoprodotti finalizzati alla sostenibilità. O ancora alla valorizzazione del prodotto scaduto con studio sul potenziale riutilizzo nella catena per la riduzione degli scarti.
“Cremona e il suo territorio hanno una storia di creazione di nuovi modelli innovativi da un punto di vista ambientale ed economico e il Centro di Innovazione Agro Zootecnico Alimentare, nato da pochi mesi, ne è un esempio per eccellenza – spiega Gianluca Galimberti, Sindaco di Cremona e Coordinatore del Comitato di Indirizzo –. Il Centro innovazione, uno degli elementi di sviluppo più rilevante nato sul territorio negli ultimi anni, è luogo di incontro tra imprese e università, insieme per costruire nuovi percorsi concreti di innovazione sui temi dell’alimentazione e dell’alimentazione sostenibile. E il primo talk tecnico non poteva che essere alle Fiere Zootecniche, che è riferimento mondiale del settore, dove si incontrano imprese, centri di ricerca, allevatori, istituzioni per un percorso congiunto di crescita e sviluppo”.
“Grandi opportunità nascono all’interno della filiera grazie ai tanti soggetti coinvolti – Roberto Biloni, presidente CremonaFiere – dalle imprese, ai centri di ricerca, alle università, ai docenti che attraverso questo centro di ricerca agro-zootecnico, mettono insieme tutte le idee e le proposte per permettere di costruire un percorso concreto e poter utilizzare al meglio le opportunità di investimento messe a disposizione grazie al PNRR”.
“L’obiettivo è costruire idee progettuali e fare rete – spiega Lorenzo Morelli, direttore dipartimento DiSTAS dell’Università Cattolica del Sacro Cuore -. È importante valutare il tema centrale della qualità del latte non solo da un punto di vista nutrizionale ma come alimento che se considerato nell’insieme risulta meno impattante per l’ambiente. Attraverso lo studio del latte e della sua produzione bisogna creare equilibrio tra il vantaggio della produzione di un alimento così importante il suo impatto. Bisogna passare da una stima dei dati ad attività di rilevazione puntuale e osservazione sul campo, fornendo così informazioni utili ai politici per prendere decisioni in merito tratte da osservazioni dirette sul campo”.
All’interno del centro di Innovazione Agro Zootecnico si inserisce anche il progetto NODES (Nord Ovest Digitale e Sostenibile), che grazie ai fondi del PNRR ha come principali obbiettivi il potenziamento e l’evoluzione dell’ecosistema dell’innovazione territoriale al fine di supportare la crescita sostenibile e inclusiva dei territori di riferimento. Partecipano a questo progetto 7 atenei, 6 poli di innovazione 5 centri di ricerca di riferimento, 3 incubatori 1 acceleratore e 1 competence center. Il progetto NODES ha un valore di 112,8M€ di cui 59,3M€ relativi a bandi a cascata per nuove assunzioni e per le imprese. Le tematiche principali dei progetti devono riguardare sostenibilità, circolarità e resilienza del sistema agro-zootecnico.